Agaricus campestris

Il prataiolo per eccellenza

Quando si pensa ai funghi, subito vengono in mente i boschi. In effetti, l'habitat in cui solitamente proliferano i funghi è il sottobosco umido ed ombroso; ma non mancano specie che fanno eccezione. Si tratta di quella categoria di funghi che, in modo generico ed onnicomprensivo, viene detta dei funghi prataioli. Come fa intuire il nome, con questo termine si indicano quei funghi che, anziché crescere sotto gli alberi, spuntano invece nei campi, specie vicino a coltivazioni o zone di pascolo. Quello che viene considerato il prataiolo per eccellenza, vista la sua ampia diffusione e la bontà delle sue carni, è l'Agaricus campestris. Anche il suo nome botanico (campestris) allude al fatto che cresce nei campi; Agaricus invece è la denominazione del genere cui appartiene, insieme a molte altre specie.
Illustrazione botanica di diverse specie del genere Agaricus

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Le caratteristiche dell'Agaricus campestris

Un esemplare di Agaricus campestris L'Agaricus campestris, dunque, può essere cercato nei prati e nei campi. In genere spunta in primavera, o in autunno, soprattutto dopo una pioggia seguita ad un lungo periodo di siccità. La sua forma si caratterizza per un cappello globulare, che però man mano che cresce tende ad appiattirsi ai bordi, e ad unirsi al gambo. Il cappello non supera mai i dieci centimetri di diametro, ed è ricoperto da un sottile velo che termina con un anello evanescente sui bordi. Il colore è bianco tendente al giallo, e nel punto in cui il cappello si incontra con il gambo tende ad assumere una sfumatura rosata, come pure le carni interne, quando vengono tagliate. Il gambo è cilindrico, compatto e sodo, bianco e affusolato, e può raggiungere fino a sei centimetri di lunghezza. Nell'Agaricus campestris non è presente la volva, ovvero il velo che ricopre il carpoforo di alcuni funghi.

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    Funghi simili all'Agaricus campestris

    Un esemplare della velenosa Amanita phalloides, che si può scambiare per Agaricus campestris L'Agaricus campestris si può riconoscere per tutte le caratteristiche elencate, ma anche perché è un fungo saprofita, quindi lo si trova vicino a materia organica morta e in decomposizione. Inoltre, cresce sempre in gruppo e assai sovente in cerchio, quello che viene popolarmente chiamato il cerchio delle streghe. Si riconosce anche dall'odore che emana, che è dolce e ricorda l'anice. Il sapore è a sua volta dolciastro e molto gradevole, ma è sconsigliabile assaggiare un fungo appena trovato, perché l'Agaricus campestris si può facilmente confondere con funghi velenosi e mortali. Infatti, l'Amanita phalloides, l'Amanita verna e l'Amanita virosa hanno caratteristiche morfologiche molto simili a quelle del prataiolo, e sono altamente velenose. L'elemento più evidente da cui si possono distinguere dall'Agaricus campestris è la presenza della volva. Questo prataiolo si può confondere anche con altre specie di Agaricus, che però sono tutte commestibili.


    Come cucinare il prataiolo

    Fettuccine condite con sugo di prataioli Una volta accertata l'identità dell'Agaricus campestris, non resta che cucinarlo. Il prataiolo è uno dei funghi più ampiamente utilizzati in cucina per via del suo sapore molto apprezzabile, e anche per la compattezza delle sue carni. Come ogni altro fungo, non deve essere lavato ma solo liberato dalla terra in eccesso con un pennellino e un coltellino. Poi si fa a fette e lo si può saltare in padella, o usare per realizzare sughi con cui condire la pasta. L'Agaricus campestris è molto buono anche sulla pizza. Per la conservazione, può essere facilmente essiccato, oppure messo sottolio. Il sapore del prataiolo però si apprezza soprattutto se lo si mangia crudo, in insalata. Attenzione sempre a cogliere esemplari in cui le lamelle abbiano colore rosa, perché quando assumono invece una tinta bruno grigiastra significa che il fungo è vecchio e non più buono da mangiare.




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