Finferla
Uno dei funghi autunnali più ricercati da tutti gli estimatori di questo prodotto della terra è la finferla. Finferla è il nome con il quale viene più comunemente indicato il cantharellus lutescens, ovvero un fungo della famiglia delle cantharellaceae, che appartiene alla stesso genere del Cantharellus cibarius, che invece viene detto finferlo. Le affinità fra queste due tipologie di funghi però finiscono qui: infatti, da un punto di vista morfologico, sono molto differenti, e la finferla si può assimilare piuttosto al cantharellus tubaeformis. Quest'ultimo si differenzia dal cantharellus lutescens per un colore un po' più bigio, e per un profumo meno penetrante, ma per il resto è altrettanto gustoso. Altre specie con cui la finferla può essere confusa sono il cantharellus melanoxeros e il cantharellus ianthinoxanthus, che presentano delle colorazioni leggermente differenti.
La finferla è un fungo che si può riconoscere con grande facilità per le sue caratteristiche morfologiche molto peculiari. Ha una forma a trombetta con un cappello poco pronunciato, ma il suo aspetto più evidente è il colore, che è sottolineato anche dal nome botanico lutescens. Questo termine, in latino, vuol dire di colore giallo, ed indica una particolare tonalità di giallo, quella propria del tuorlo d'uovo. Il cappello può avere un diametro che varia tra i tre e i sei centimetri, ed ha la forma di un imbuto, convesso e infossato al centro. Il gambo, alto e dritto, è di tipo tubolare e all'interno, in genere, è cavo, di un colore più acceso rispetto al cappello, che a volte vira verso il rosa salmone. La carne è color crema, elastica e soda, e si distingue per il suo aroma molto fruttato, che sa di prugna.
- Tra i vari generi fungini che sono elencati nella scienza botanica, ce n'è uno che è detto Cantharellus. I funghi Cantharellus appartengono alla famiglia delle Cantharellaceae, e prendono il loro nome...
La finferla cresce un po' ovunque in tutta Italia, ma prevalentemente nelle aree boschive del centro sud. Il suo habitat ideale è molto umido, e in genere la si trova con maggiore facilità nei boschi di latifoglie ed aghifoglie, a partire dalla fine dell'estate, fino ad autunno inoltrato. La sua grande popolarità, infatti, deriva anche dal suo essere uno dei più tipici funghi autunnali, che si trova in abbondanza. Infatti, vista la scarsa resa delle sue carni, per preparare un pasto a base di finferla c'è bisogno di raccoglierne in notevole quantità. Trovarla però non è facilissimo, perché la finferla tende ad occultarsi in mezzo alla vegetazione del sottobosco. Un indizio grazie al quale la si può distinguere dal cantharellus tubaeformis sta nel fatto che quest'ultimo predilige luoghi più asciutti, mentre il cantharellus lutescens si trova sempre nelle zone dove c'è maggiore umidità.
Quando si ha un buon raccolto di finferle, ci sono moltissimi modi in cui poterle impiegare in cucina. Per prima cosa vanno lavate: come per la maggior parte dei funghi, è bene non usare acqua corrente, perché penetrerebbe nei pori delle carni della finferla rendendola insipida. Si devono solo rimuovere gli eccessi di terra e sporcizia con un pennellino. In genere è buona norma aprire in gambo a metà, semplicemente tirandolo con le dita, perché, essendo cavo, al suo interno si potrebbero celare degli animaletti. Per la conservazione, la finferla può essere essiccata. Spesso, ridotta in polvere, si usa per insaporire piatti a base di altri ingredienti. I funghi di finferla invece si possono usare in frittata, per fare sughi e condimenti, oppure trifolati in padella. I valori nutritivi della finferla non sono molto elevati: la si consuma soprattutto per il suo buon sapore e la sua elevata aromaticità.
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E’ simile al gallinaccio, ma non troppo. Alcuni lo confondono proprio con quest ‘ottimo fungo commestibile, di cui condi
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