miele tarassaco
ll taràssaco è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteracee, meglio conosciuta come "dente di leone" o "soffione", nota fin dall'antichità per le sue proprietà medicamentose. Cresce in modo spontaneo nelle zone di pianura e fino ad un'altitudine di 2000 metri. Le sue foglie hanno proprietà depurative e possono stimolare le funzioni epatiche, la radice può essere utilizzata come diuretico.
Dal nettare del taràssaco si può ricavare il miele, che viene prodotto all'inizio della primavera soprattutto nel Nord Italia.
Il miele di tarassaco si distingue dagli altri mieli per il suo colore tipicamente giallo vivo, che diventa beige se misto al miele di salice, e per il suo odore forte e penetrante, quasi ammoniacale.
Un'altra sua caratteristica è quella di avere una cristallizzazione molto rapida, dovuta all'alto contenuto di glucosio, che si presenta in finissimi cristalli: ecco perché è sconsigliabile lasciarlo per troppo tempo all'interno del maturatore, con il rischio che, superato il limite, non si riesca più a metterlo nei vasi.
La consistenza di questo miele è estremamente cremosa e pastosa ed è particolarmente umido, dato che possiede un notevole quantitativo d'acqua in eccesso, che rischia di farlo arrivare alla fermentazione; per questo motivo molti produttori provvedono alla sua deumidificazione a base di aria calda, oppure con lo strumento apposito.
Le famiglie di api vengono allevate in arnie realizzate in legno e gli apicoltori svolgono il loro lavoro con delle tecniche particolari per fare in modo che quando inizia la primavera possano ottenere il maggior numero di api possibili.
La fioritura utilizzata per la produzione del miele taràssaco di solito dura dal mese di febbraio alla prima metà di maggio. Proprio per questa precocità della fioritura gli alveari non sempre si trovano abbastanza popolati da fornire all’apicoltore un raccolto sufficiente. In questo caso il nettare verrà mescolato a raccolti successivi.
Quindi il taràssaco è un miele piuttosto difficile da produrre, in parte perché le condizioni climatiche non sempre sono adatte, e poi per le condizioni delle api, che sono ancora affaticate dall'inverno e a volte le famiglie non sono ancora abbastanza sviluppate per poter affrontare la raccolta del miele. Tutte queste difficoltà nella produzione fanno sì che il taràssaco sia un miele piuttosto raro e pregiato. Addirittura ci sono state annate in cui è stato dichiarato dagli apicoltori "miele in via di estinzione”.
Comunque, quando le conidizioni generali lo consentono, alla fine della fioritura e dopo che i favi sono stati opercolati, vengono presi i melari dagli alveari e portati nella sala di smelatura del laboratorio, dopodiché si passa alla disopercolatura dei favi ed alla smelatura. Infine il miele viene filtrato, viene messo in maturatori di acciaio e lasciato lì per due settimane, durante le quali si procede ad eliminare togliere la schiuma e tutte le impurità che affiorano.
In Italia le zone dove si produce di più il miele di taràssaco sono il Friuli-Venezia Giulia, il Trentino, la Lombardia e il Piemonte.
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Il miele di taràssaco, oltre ad avere una notevole concentrazione glucosio, che permette la sua rapida cristallizzazione, è composto principalmente da acqua, fruttosio, maltosio, proteine, acidi, sali minerali (soprattutto calcio, ferro e fosforo), le sostanze del fiore tra cui i pigmenti, i fosfati e le vitamine. E' importante ricordare che gli zuccheri contenuti nel miele sono prodotti derivati dalla natura, senza nessun intervento dell'uomo, e quindi benefici e salutari.
Utilizzato fin dall'antichità, il miele era chiamato "il nettare degli dei” per le sue numerose proprietà benefiche. I popoli antichi lo usavano per scopi curativi e per la bellezza (infatti, mescolato all'acqua, all'argilla ed alle foglie di cedro, ne facevano una crema) e lo impiegano largamente in cucina.
Inoltre nell'antichità, come augurio di felicità, alle coppie di giovani sposi si faceva bere l'idromele, una bevanda molto particolare fatta con il miele, l'acqua ed il lievito. Proprio da questa vecchia usanza nasce l'espressione "luna di miele".
Il miele ha il vantaggio di dare all’organismo un gran numero di calorie, non dannose: per questo può essere consumato con tranquillità. E' molto utile per fornire energia a chi svolge attività fisiche, infatti è particolarmente indicato per l’alimentazione degli atleti, ma il miele fa bene anche al cervello ed al sistema nervoso perché in grado di aiutare l'efficienza mentale.
Il
miele di tarassaco non è da meno. Si trova in commercio generalmente in vasetti da 500 grammi e viene usato soprattutto come miele da tavola. Avendo la sua migliore qualità nella consistenza cremosa e nel sapore leggermente pungente e per niente stucchevole, può essere mangiato con il cucchiaio oppure spalmato sul pane. Moltissime persone, infatti, lo preferiscono ai mieli tradizionali per il suo sapore di spezie fresche, di camomilla e di vaniglia. Naturalmente è ottimo anche per accompagnare i formaggi piccanti
Oltre all'uso che se ne fa in cucina, il miele di taràssaco viene usato anche come coadiuvante
in alcune diete e spesso viene impiegato per combattere i problemi renali. Infatti una delle proprietà che lo caratterizzano è proprio quella diuretica e drenante, quindi può svolgere una notevole attività benefica sui reni.
Per le sue capacità depurative viene utilizzato nelle cure "ricostituenti" che si fanno in primavera, quando si ha più bisogno di espellere tutte le tossine presenti nell'organismo e di ricaricarsi di energia per l'estate.
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Questo miele si caratterizza per essere prodotto nella parte iniziale della primavera nel caso in cui le colonie di api
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