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Aglio

Diffusissimo sulle tavole italiane, l’aglio è senza dubbio uno dei protagonisti più importanti della cucina mediterranea. Oltre a insaporire i piatti più disparati (viene usato infatti sia nella preparazione pietanze a base di carne e pesce che nella cottura delle verdure o per insaporire i sughi), l’aglio gode di importantissime proprietà benefiche la cui influenza sull’organismo umano è nota ormai da diversi decenni, confermata da studi scientifici e nutrizionali. L’aglio è una pianta erbacea che non ha bisogno di particolari cure per crescere e che è possibile trovare tutto l’anno; per questo motivo, può essere annoverata tra le cosiddette piante “perenni”. Il fusto, ricco di arbusti, culmina in bulbi ramificati in spicchi che sono il fine ultimo della sua coltivazione, la parte cioè che gode di proprietà benefiche e che usiamo in cucina. L’aglio viene coltivato senza difficoltà in tutta Italia, poiché è una pianta erbacea molto resistente sia al gelo che alle alte temperature. Tuttavia non tollera gli ambienti secchi: è importante che cresca in un ambiente umido, in terreni fertili innaffiati con una certa frequenza ma non eccessivamente umidi, poiché in questo caso potrebbero svilupparsi funghi e altri parassiti che ne minerebbero la crescita. Nonostante venga spesso accusato di essere difficilmente digeribile e di conferire un odore piuttosto particolare all’alito, l’aglio in realtà gode di proprietà antisettiche e rinfrescanti fondamentali per l’organismo umano, unite alla capacità di prevenire alcune patologie. E proprio l’efficacia dell’aglio nella prevenzione di diversi disturbi è oggetto di studi scientifici recenti che sempre più esaltano questa pianta.
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La coltivazione dell’aglio

aglio Coltivare l’aglio in realtà non richiede particolari doti, essendo di per sé piuttosto facile: basta avere un giardino o un orto e innaffiare costantemente la pianta. I periodi migliori per seminare l’aglio sono la fine dell’inverno/inizio della primavera – ossia i mesi di febbraio e marzo – oppure la fine dell’autunno/inizio dell’inverno, ossia i mesi di novembre e la prima metà di dicembre. L’aglio va seminato in filari paralleli, a distanza di cinquanta centimetri circa l’uno dall’altro, facendo ben attenzione a che anche le singole piantine distino tra loro di almeno quindici centimetri, spazio che servirà alla pianta per ramificarsi. Nella coltivazione dell’aglio si usano i cosiddetti concimi “trivalenti”, cioè a lenta cessione, i quali sono dotati di grosse quantità di potassio necessarie alla pianta. Il periodo di concimazione ideale è senza dubbio la primavera, mentre la profondità dei bulbi non deve superare i cinque o sette centimetri sotto terra.

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Le numerose proprietà benefiche dell’aglio

Come anticipato, l’aglio è ricchissimo di proprietà benefiche e medicamentose che fanno tutte quante capo alla sua capacità di inibire l’aggregazione delle piastrine, le quali a volte, in particolari patologie e organismi, presentano la tendenza ad aggregarsi formando dei coaguli nel sangue. E proprio questi raggruppamenti di piastrine, questi coaguli, sono responsabili dei fenomeni di trombosi che determinano conseguenze molto gravi per l’organismo, provocando addirittura la morte. Questa azione viene esplicata dall’aglio grazie alla presenza al suo interno di sostante come l’allicina, principale responsabile dell’inibizione di questo fenomeno.

Conosciutissimo è anche l’effetto benefico dell’aglio sul colesterolo: l’uso costante di aglio, infatti, determina un sensibile abbassamento dei livelli di colesterolo nel sangue. L’azione dell’aglio è particolarmente evidente quando il livello di colesterolo nel sangue arriva a superre i 250 milligrammi per decilitro, andando cioè ampiamente oltre la soglia consentita in un organismo sano. A svolgere questa particolare azione è soprattutto l’estratto secco di aglio. Alcuni studi hanno mostrato come i benefici dell’estratto secco titolato di aglio siano particolarmente evidenti negli anziani, che assumendo trecento milligrammi di estratto al giorno hanno visto migliorare l’elasticità dell’aorta e ridursi il rischio di aterosclerosi. Dovrebbero dunque consumare molto aglio soprattutto i soggetti geneticamente predisposti a sviluppare queste malattie, ossia gli obesi, i cardiopatici, i diabetici e chi registra alti valori di pressione arteriosa e di colesterolo.


L’azione dell’aglio contro l’ipertensione.

aglio La pressione arteriosa è uno dei valori che più vanno tenuti sotto controllo, soprattutto dopo una certa età, poiché quanto sono eccessivi – in questo caso si parla di “ipertensione” – vi possono essere conseguenze anche molto gravi per l’organismo, il quale è più esposto al rischio di essere colpito da infarti e ictus. Nei casi di ipertensione l’aglio si è dimostrato un vero e proprio toccasana: esso infatti dilata i vasi sanguigno, soprattutto quelli più piccoli, favorendo un miglioramento consistente della circolazione. Tutto ciò è stato documentato scientificamente da studi che hanno dimostrato la diminuzione sia della pressione sistolica che di quella diastolica.


L’aglio la sua azione antinfettiva

In ultimo, l’aglio possiede una notevole, riconosciuta, capacità antibatterica e antinfettiva che esplicita i suoi effetti benefici soprattutto sulle vie respiratorie, che vengono purificate da germi e batteri dei quali si impedisce anche la riproduzione. Oltre a questo uso interno, dal punto di vista dell’uso esterno l’aglio è molto usato per contrastare i funghi che provocano infezioni delle pelle e per combattere le verruche, problema soprattutto estetico che affligge molte persone. Occorre applicare sulla verruca dell’aglio appena pestato, lasciandolo in posa per diversi minuti, il tempo necessario perché svolga la sua azione.



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