Crocus sativus
Il crocus sativus è il termine scientifico per indicare la pianta da cui deriva lo zafferano vero. Questa pianta fa parte della famiglia botanica delle iridacee, originaria dell'Asia minore, dal cui stimma si ricava appunto lo zafferano, spezia che viene usata in cucina e in alcuni preparati farmaceutici. La famiglia del crocus è composta da circa ottanta specie, che hanno un bulbo interrato, come il tubero, dal diametro di circa cinque centimetri. All'interno del bulbo si trovano le gemme che producono gli organi della pianta e danno poi origine alle foglie e ai fiori. Dalle gemme fuoriescono i getti che, avvolti da una pellicola, permettono alla piantina neonata di perforare il terreno e ricevere la luce del sole. All'interno del getto, le foglie e il fiore sono già sviluppate, per cui una volta raggiunta la superficie consente, aprendosi, la fuoriscita delle parti vitali. Le foglie sono strette e allungate con una lunghezza massima di trentacinque centimetri, mentre il fiore ha generalmente sei petali di colore violetto. La pianta inizia il suo cliclo vegetativo in estate per concluderlo nei primi giorni d'ottobre e rallentare durante l'inverno.
La vendita del crocus sativus avviene attraverso diversi canali. Se la pianta viene acquistata per uso ornamentale, la si può trovare all'interno di vivai o di fiorai specializzati. A questo scopo possono essere acquistati anche i bulbi in caso si voglia piantarla in vaso. Se invece si decide avviare una coltivazione per ricavarne lo zafferano, i canali per la vendita sono diversi. Diversi siti internet propongono la vendita dei bulbi, dato il crocus sativus è privo semi, e attraverso questi le piantine iniziano il loro ciclo vegetativo. Non tutti i bulbi sono uguali, perciò quando si acquista on line è bene affidarsi a produttori che possano certificare la provenienza delle piantine. Generalmente quelle coltivate nel centro Italia sono le migliori. A questo proposito, la vendita del crocus sativus può avvenire anche direttamente in loco, andando cioè dalle aziende produttrici. In questo caso la vendita si conclude solo se si acquistano grandi quantità, dato che le aziende agricole solitamente non vendono singole piantine.
Lo zafferano prodotto dal crucus sativus è conosciuto fin dai tempi antichi. Si trovano tracce della sua esistenza negli scritti di Omero, Virgilio e Plinio i quali ne vantano le peculiarità in ambito culinario e nella colorazione delle stoffe. In Asia invece, paese d'origine, oltre che in cucina veniva usato anche nelle misture di erbe che venivano bruciate durante le cerimonie religiose. Lo zafferano vanta un'antica tradizione in Italia. Il più famoso è lo zafferano di Navelli, paese in provincia dell'Aquila, importato dalla Spagna dal padre domenicano Santucci, originario proprio del paesino aquilano. Padre Santucci iniziò la coltivazione del crocus satuvus raggiungendo ottimi risultati, tanto da produrre una qualità decisamente superiore rispetto a quella che si poteva importare dalla Spagna. Le coltivazioni si propagarono in tutto l'Abruzzo rendendo lo zafferano famoso in tutta la penisola. Lo zafferano viene prodotto dalla lavorazione degli stimmi del crocus sativus che si raccolgono alla fine di ottobre, al termine del ciclo vegetativo delle piantine. Lo zafferano viene adoperato anche nella produzione di dolci e liquori.
L'utilizzo più comune del crocus sativus è quello culinario. Argomento sconosciuto a molti è che lo zafferano, che deriva dalla sua lavorazione, possiede diverse proprietà benefiche per l'organismo. L'industria cosmetica ed erboristica lo utilizzano per la produzione di creme che combattono i radicali liberi grazie alla ricchezza di carotenidi interessati nel contrastare i danni cellulari che questi provocano. L'industria farmaceutica invece utilizza preparati a base di stimmi di crocus sativus come sedativo o come antispasmico. Ultimamente però, studi clinici hanno portato alla luce la presenza di composti abortivi nella spezia, e per questo viene caldamente sconsigliato il consumo in gravidanza. Inoltre ingerire venti grammi al giorno di zafferano può portare alla morte. Naturalmente, come in tutte le piante officinali l'abuso porta a delle conseguenze. Gli effetti collaterali derivanti da un uso eccessivo sono: vertigini, torpore ed emorragie. Questi sono alcuni motivi per cui lo zafferano viene utilizzato principalmente in ambito alimentare e comunque sempre in piccolissime dosi.
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