maqui
In gergo viene denominato “Maqui” ma il suo nome botanico è Aristotelia maqui, un arbusto sempre verde che produce piccole e graziose bacche dal colore viola tendente al nerastro. Cresce nella Patagonia e nelle isole Isole Juan Fernandez nel Sud dell’America. E’ un arbusto dalla corteccia liscia con i rami molto folti che ricadono in modo armonioso con le foglie pendule e lanceolate. I fiori sono piccoli ed i frutti ossia le bacche, hanno una circonferenza di appena mezzo centimetro e ricordano il mirtillo o anche il sambuco. Sono il cibo ideale per gli uccelli che lo apprezzano molto. I colonizzatori spagnoli chiamavano questo arbusto
maqui e così è rimasta la sua denominazione. Fin dal principio della sua scoperta, le bacche e le foglie del maqui, destarono attenzione per le proprietà terapeutiche oltre che per l’alimentazione quotidiana della popolazione. L’albero può raggiungere circa gli otto metri di altezza e non ha un habitat preciso infatti si adatta a qualsiasi tipo di terreno. Lo troviamo infatti sia nelle vallate che nelle zone montagnose ma anche in quelle costiere. Il
maqui è un angiosperma dicoltilene che appartiene alla famiglia delle Malvales o Oxidales e a questa specie appartengono circa quattrocento esemplari con caratteristiche diverse.
L’arbusto si adatta a tutti i terreni ma predilige quelli molto umidi specialmente nelle zone dove piove spesso. Produce dei fiori bianchi bellissimi che sono caratteristici perché entrano in perfetta sintonia dove il Maqui cresce spontaneo in quelle foreste piene di muschi e licheni. Sembra che l’arbusto sopporti delle temperature molto fredde e persino le gelate notturne capaci di ghiacciare qualsiasi pianta e resiste anche in quelle zone come le Ande dove le condizioni atmosferiche sono alquanto severe. Cresce ad una velocità incredibile e germoglia molto rapidamente. Viste le proprietà terapeutiche della pianta che sono molto apprezzate in tutto il mondo, si è pensato di trapiantare il maqui anche in Spagna, negli Stati uniti e in California dove il clima è abbastanza simile al quello in cui il Maqui è abituato a sopravvivere. Grazie alla saggezza popolare infatti, si conoscevano da tempo le virtù di quest’arbusto che ha dei poteri antitumorali e antibatterici molto apprezzati e siccome pare abbia delle virtù anche antiossidanti, ha attirato l’attenzione nel settore dello sport e del fitness. Il Maqui così è adesso coltivato un po’ dappertutto e involontariamente ha creato un business molto importante anche perché è entrato a far parte della farmacopea e della cultura media fitoterapica. Le colture de Maqui, stanno prendendo piede anche in Italia mentre in Cile, che è il paese originario di questo arbusto, non sono state impiantate aeree industrializzate forse per mancanza di fondi e si provvede solo alla raccolta dei frutti. Questa raccolta avviene da Dicembre a Marzo e pare che ogni anno si raccolgano circa 90.000 chilogrammi di frutti.
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Le bacche del maqui sono ricche di antiossidanti naturali che neutralizzano i radicali liberi, proteggendo notevolmente l’organismo. I radicali liberi sono quelle sostanze nocive per il nostro fisico perché portano danni anche molto gravi alle strutture cellulari e favoriscono il processo di invecchiamento e fanno purtroppo insorgere una serie di malattie gravi tra cui alcune patologie tumorali. Ecco perché il maqui, è diventato famoso per i suoi poteri terapeutici anti età e ha raggiunto una fama conosciutissima in tutto il mondo, alla pari della rinomata aloe. In Erboristeria e nei negozi specializzati, lo troviamo sotto forma di integratore alimentare molto usato dagli atleti e dalle persone che praticano abitualmente dello sport perché assicura una valida ossigenazione muscolare e apporta dei grandi benefici all’apparato epatico. La bacca del maqui, opportunamente trattata, avvantaggia il metabolismo e pare che aiuti a perdere peso. All'Università del Texas ad Austin, il prodotto delle bacche di Maqui, è stato testato su 500 soggetti che prendendo regolarmente questo prodotto, non solo hanno perso peso, ma hanno mantenuto il peso ideale per sei mesi. Il Maqui inoltre, ha poteri terapeutici antinfiammatori infatti i suoi derivati, vengono assunti da quelle persone che soffrono di reumatismi e dolori articolari. L’uso costante delle bacche di maqui, permette alla pelle di schiarirsi eliminando antiestetiche macchie dell’età ed inoltre accelera la digestione pesante, rafforza le ossa e aiuta la salute del cuore. Secondo recentissimi studi, sembra che la bacca del Maqui, combinata con altra frutta come mirtillo e melograno, abbia un beneficio immediato sull’organismo perché la collimazione di questa frutta, riesce ad ottenere un equilibrio di vitamine e minerali.
Come abbiamo citato in precedenza, il maqui si usa sia sotto forma di estratto che sotto forma di infuso. L’infuso viene preparato versando dell’acqua calda su una manciata di foglie poste in una tazza. Si lascia raffreddare il composto e con tale soluzione si possono effettuare degli impacchi da applicare su delle ferite e su delle escoriazioni. Tale infuso, è utilissimo anche per fare dei gargarismi in caso di piccole ulcere all’interno del cavo orale. L’infuso si può preparare anche con un cucchiaio di frutti e dopo averlo fatto riposare, si può assumere per tre volte al giorno dolcificato a piacere. Gli estratti del maqui si trovano sotto forma di succo e anche in capsule che contengono tutta la parte intera delle bacche. Gli sportivi assumono, solitamente, due capsule al giorno come integratori alimentari ma è sempre bene ascoltare il parere di un medico .Quando si prepara un infuso o qualsiasi altro prodotto a base di Maqui, non si devono mai usare pentole in alluminio ma sempre di acciaio inox.