noce moscata
La noce moscata è molto diffusa in Italia, sia sulle tavole, come ingrediente culinario tra i più conosciuti e apprezzati dalla cucina tradizionale e non, sia in ambito fitoterapico, utilizzata per via delle sue innate proprietà benefiche. Il nome scientifico della noce moscata è “myristica fragrans” – un nome emblematico che rimanda ad alcune sue caratteristiche che vedremo in seguito – e non si tratta di una pianta, come si potrebbe pensare, bensì di un albero dall’origine esotica. La noce moscata, infatti, viene dall’Indonesia ed è molto diffusa in tutti quei Paesi che godono di un clima tropicale, secco e spesso afoso: non teme infatti il caldo eccessivo, mentre non sopravvivrebbe a temperature basse. Dell’albero della noce moscata viene utilizzato il frutto: il suo uso risale alle notte dei tempi, se ne può trovare traccia infatti tra gli antichi, che lo consideravano a metà tra un frutto miracoloso e una vera e propria droga. Nei secoli scorsi e anche attualmente la noce moscata è molto diffusa come spezia. Del frutto, il seme viene detto propriamente noce moscata, mentre il rivestimento che lo circonda, dalla consistenza di una polpa, è detto “macis”. Anche il macis viene molto utilizzato come spezia, tuttavia, nonostante la somiglianza di odore e sapore che lo lega alla noce moscata, il suo uso non è entrato nella tradizione culinaria italiana.
Oltre a insaporire numerosi piatti, come vedremo in seguito, la noce moscata gode di proprietà benefiche che la rendono preziosa per gli usi più disparati. Essa è infatti un ottimo digestivo: un suo uso costante aiuta la digestione, regolarizzandola e favorendo un’accelerazione del metabolismo. Come molte altre spezie, è inoltre carminativa e antisettica: questa sua azione viene esplicata soprattutto sul tratto gastrointestinale, le cui irritazioni vengono efficacemente lenite e i disturbi derivanti sensibilmente attenuati. Non solo: la noce moscata costituisce un valido aiuto anche qualora insorgano nausea, vomito oppure diarrea, tutti sintomi legati a un’attività intestinale alterata. I suoi benefici sulla flora batterica intestinali sono stati provati da studi scientifici che hanno messo in rilievo anche la capacità di questa spezia di agire sia dall’interno (dunque ingerita), sia dall’esterno; per quanto riguarda l’uso esterno, infatti, la noce moscata a combattere i dolori reumatici e nevralgici. Riesce ad attenuarla sfruttando le sue proprietà antinfiammatorie e antibatteriche. In questo caso non si utilizza il frutto in spezia, bensì l’olio essenziale estratto dalla noce moscata che va spalmato sulle zone interessate; le sue virtù risultano amplificate qualora lo si usi in combinazione con massaggi e tecniche fisioterapiche volte alla riduzione del dolore e al recupero di alcune funzionalità fisiche. L’uso tradizionale più diffuso della noce moscata aveva però a che fare con le sue proprietà afrodisiache, molto conosciute e sfruttate dagli antichi, i quali la utilizzavano come una sorta di viagra “ante litteram”; echi di questo uso persistono ancora oggi, e c’è chi l’annovera tra i rimedi medicinali alterativi per la cura di patologie come impotenza ed eiaculazione precoce.
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Come affermato in precedenza, la noce moscata è molto usata in cucina per insaporire i piatti più diversi, dai primi al dolce. A rendere così preziosa questa spezia è il suo sapore intenso, dolce ma non stucchevole, arricchito da note piccanti e da un retrogusto esotico in grado di arricchire ed enfatizzare anche il sapore delle pietanze più semplici. Grande uso di noce moscata si fa nella preparazione di dolci come ciambelle, budini e creme, ma anche piatti salati a base di verdure, patate e uova beneficiano del retrogusto speziato della noce moscata. Tra gli usi più frequenti si possono senza dubbio annoverare il purè di patate e la tradizionalissima carbonara. Non solo: un pizzico di noce moscata è l’ideale anche per arricchire di un gusto diversi cocktail oppure vini, soprattutto il vino caldo, quello che Inghilterra chiamano “punch” oppure “egg nog”, un liquore molto ricco e alcolico a base di latte e uova. In Medio Oriente l’uso della noce moscata è ancora più massiccio: la si utilizza prevalentemente nella preparazione di piatti tipici della tradizione a base di uova, carni e non di rado formaggi. Tra le cucine europee, oltre quella italiana, la più avvezza all’uso di noce moscata è senza dubbio quella tedesca, i cui piatti più disparati vengono di frequente arricchiti da questa spezia. Nei supermercati, generalmente la noce moscata si trova già macinata, quindi in polvere; tuttavia il suo sapore è molto più intenso quando la macina sul momento: per questo motivo è consigliabile comprarla in semi interi da grattugiare poco prima dell’uso.
Quando si usa la noce moscata occorre fare molta più attenzione che non altre spezie. Questo perché l’uso eccessivo di noce moscata non ha come unico effetto quello di rendere immangiabile il piatto: quantità eccessive di questa spezia, infatti, hanno l’effetto di una vera è propria droga allucinogena. Superati i cinque grammi, essa provoca stati di alterazione della coscienza, allucinazioni e addirittura dipendenza. Non a caso nel ventesimo secolo il suo uso più diffuso, accanto a quello afrodisiaco, era proprio come droga "dei poveri", poiché sostanza allucinatoria facilmente reperibile e di basso costo.
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