cardo santo
Il cardo santo, nome scientifico Silybum marianum, è una pianta medica erbacea che appartiene alla grande famiglia delle Asteracee. Cresce in forma spontanea nei paesi del mar Mediterraneo, ma secondo alcuni testi antichi è originaria dell’India. In Italia cresce in particolar modo nelle zone del centro sud, soprattutto in pianura e alta collina, si sviluppa principalmente con un clima mite e non sopporta le temperature troppo rigide.
Il cardo ha un fusto eretto e ramificato e può raggiungere anche un metro di altezza. I rami sono spigolosi ed hanno un colore che vira verso il rosso, mentre la superficie è ricoperta da una leggera peluria pungente e fastidiosa al tatto. Le foglie sono di un verde lucente possono misurare anche trenta centimetri e crescono completamente nell’arco di due anni. Le caratteristiche principali delle foglie sono: una leggera screziatura bianca sulla parte alta del corpo e i bordi pungenti e frastagliati con una spina all’estremità. I fiori sono piccoli, circa quattro centimetri, hanno un colore che va dal viola al giallo e sono protetti da una sorta di involucro con aculei. La fioritura avviene in primavera mentre la raccolta del cardo santo avviene nel periodo estivo, vengono utilizzate quasi tutte le parti della pianta ad eccezione dei rami. I fiori e le foglie sono fatte essiccare all’ombra e utilizzate per preparare decotti ed elisir da assumere in forma orale o in preparati cosmetici e unguenti, mentre le radici sono polverizzate e utilizzate per preparare medicine contro la febbre alta. L’utilizzo di questa pianta è andato scemando nel tempo, in passato era molto diffusa in forma spontanea e veniva coltivata soprattutto presso gli erboristi e negli orti dei conventi, oggi, invece è sempre più rara e viene usata principalmente nei ritrovati farmaceutici.
Il cardo santo è utilizzato principalmente per problematiche legate all’apparato digestivo, per contrastare l’inappetenza e i disturbi dispeptici. Le foglie, in particolare, svolgono una funzione stimolante sui succhi gastrici, contenuti nello stomaco, contribuendo a migliorare il processo della digestione.
Oltre all’azione stimolante per lo stomaco, può essere usata anche per favorire la diuresi, e agevolare la produzione e l’espulsione della bile. La pianta è ricca di flavonoidi, acidi grassi, proteine, mucillagini, silimarina e linoleico.
Svolge anche un’azione astringente e tonificante. Per le donne, l’assunzione di questa pianta è in particolar modo indicata durante il periodo mestruale perche aiuta le funzioni fisiologiche dell’utero, favorendone il rilassamento, riducendo così il dolore provocato dalle contrazioni e dai crampi.
Una delle sostanze più preziose estratte dal cardo è la silimarina, una sostanza depurativa particolarmente indicata per il fegato, perché svolge un’azione disintossicante, favorendo l’eliminazione delle tossine e delle scorie che possono con il tempo accumularsi. Il principio amaro contenuto nella pianta, la chinina è utilizzata anche per contrastare l’inappetenza e i disturbi legati all’alimentazione.
Le radici sono indicate nei casi di febbre alta, perché aiutano ad abbassare la temperatura corporea, mentre i semi hanno importanti proprietà disintossicanti soprattutto dopo un’intossicazione alimentare.
Il cardo santo è utilizzato soprattutto per preparare decotti curativi, ma dato il suo sapore particolarmente aspro e amaro, viene spesso preparato con altre piante. Non ci sono particolari controindicazioni nell’uso orale dei preparati al cardo, anche se di solito si consiglia di bere un infuso prima dei pasti, mentre è sconsigliato nei casi in cui si soffra di iperacidità. Di norma però bisognerebbe sempre un abusare di questi preparati erboristici e non eccedere nelle dosi indicate, infatti, un abuso eccessivo può provocare anche vomito e malessere generale.
Oltre ai problemi digestivi questa pianta aiuta a combattere anche la depressione e lo stress, in forma blanda. Può essere preparato come tonico e palliativo per i disturbi celebrali. Durante il Medioevo gli erboristi consigliavano il cardo per rinforzare la memoria e curare la sordità, ma gli studi moderni non sembrano confermare queste idee.
Questa pianta viene utilizzata non solo come preparato medico officinale ma anche nel campo farmaceutico e cosmetico per le sue proprietà antisettiche e riparatrici dei tessuti. In commercio ci sono diversi farmaci a base di cardo santo, utilizzati per guarire ulcere e cicatrizzare piaghe della pelle, in particolare unguenti e pomate per uso esterno. A livello cosmetico è particolarmente indicato per contrastare la foruncolosi e l’acne giovanile, infatti, il cardo viene usato nei detergenti e nelle creme per le sue proprietà purificanti e curative.
In cucina può essere utilizzato nelle zuppe a base di verdura e nelle marmellate a base di frutta o piante mediche, si consiglia, però, di aggiungere zucchero o miele, dato il sapore troppo aspro e amaro. Dal cardo si ricava anche un prezioso liquore dalle proprietà digestive, tipico di molte zone di mare e si bene di solito a fine pasto, può essere aggiunto al vino durante la fase di vendemmia per conferire un sapore più deciso e marcato alla bevanda.
Il cardo santo trae il suo nome da un’antica leggenda religiosa legata alla nascita di Gesù. Le screziature bianche sulle foglie sarebbero state originate dal latte materno della Vergine Maria mentre allattava il figlio. L’evento sarebbe successo durante la fuga verso l’Egitto, quando la Sacra Famiglia era in fuga dai romani. Plinio il Vecchio nel suo libro “Storia naturale” annovera questa pianta tra gli ortaggi più pregiati che si possono trovare in natura. La coltivazione di questa pianta era molto diffusa durante il Medioevo, nei conventi dei frati, in particolare come rimedio per calmare l’agitazione e le palpitazioni. Il celebre drammaturgo inglese Shakespeare, ne cita l’utilizzo in un suo dramma. Una leggenda lega questa pianta anche all’imperatore Federico III, fu lui ad attribuirle il nome di cardo benedetto. Un preparato con le foglie di questa pianta riuscì a fargli passare l’emicrania e da allora il cardo venne chiamato anche pianta magica e benedetta. Pur essendo abbastanza diffusa, la pianta era anche molto preziosa, soprattutto per i più poveri, perché date le sue molteplici proprietà era considerata la panacea per tutti i mali.
Il cardo è anche il simbolo nazionale per la Scozia, la pianta viene chiamata “Guardian thistle”, cardo protettore. Una leggenda narra che dei vichinghi invasori, giungendo sulle coste scozzesi per assaltare un villaggio, si punsero con gli aculei delle foglie e gridando vennero scoperti dagli scozzesi che riuscirono a scampare all’invasione. Come simbolo scozzese, il cardo compare anche su antiche monete tramandate fino a noi e conservate nei musei.
Anche la tradizione popolare racconta molte leggende legate al cardo, infatti, un altro appellativo dato alla pianta, è quello di “cardo magico”, bruciarne un rametto, secondo la superstizione, allontanava la negatività dalle case e contrastava la depressione e la tristezza che poteva esserci dentro, donando serenità e tranquillità.
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