cece
Il cece, il cui nome scientifico è "cicer arietinum", è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae. I suoi semi sono i ceci, legumi ricchi di proteine largamente usati in cucina.
La pianta del cece è alta tra i 20 e 50 centimetri, il fusto è peloso, le foglie sono piccole e dentate, i fiori sono bianchi o, in alcuni casi, rossi o rosa. Le sue radici sono molto lunghe, possono raggiungere anche i 2 metri di profondità nel terreno, per questo il cece può sopravvivere anche con pochissima acqua.
Il cece ha origini millenarie, è tra i legumi più antichi conosciuti, infatti infatti ci sono prove della sua presenza trovate in Iraq che risalgono all'Età del Bronzo. Era inoltre sicuramente conosciuto dall'Impero Romano, dagli antichi Greci e dagli Egizi, considerando che in Egitto ci sono degli scritti che testimoniano l'esistenza del cece nella Valle del Nilo nel periodo tra il 1580 e il 1100 a.c..
Il cece coltivato deriva da due specie spontanee, il "cece echinospermum" ed il "cece reticulatum" ed ha le sue origini probabilmente in Turchia, da cui si è poi diffuso in India, in Europa ed in Africa.
Il nome "cicer" deriva dal latino, riferito a Marco Tullio Cicerone, il celebre oratore che sembra avesse sul naso una particolare verruca a forma di cece. Invece il nome "arietinum" è riferito al fatto che la forma del seme ricorda il profilo di una testa di ariete.
Fra le varie storie e leggende che gravitano intorno a questo legume, si racconta che nel 1284, durante la sanguinosa battaglia della Meloria, i Pisani furono catturati dai Genovesi e tenuti per lungo tempo prigionieri nelle stive delle navi. Sarebbero morti di fame se non fosse per il fatto che in quelle stive, proprio sotto di loro, erano stati ammucchiati molti sacchi di ceci che, pur essendo inzuppati di acqua di mare, costituirono il cibo per i prigionieri e salvarono loro la vita. Ecco perché il piatto tipico di Pisa a base di ceci, chiamato la "cecina", cucinato con acqua, sale, olio e farina di ceci nel forno a legna, viene chiamato anche "l'oro di Pisa", proprio in onore dell'antico salvataggio.
Il cece è la terza leguminosa più importante nel mondo dopo il pisello e il fagiolo, infatti la superficie mondiale coltivata a cece è di 11 milioni di ettari.
La superficie coltivata a cece in Italia è di circa 4.000 ettari, localizzati soprattutto nelle regioni del Centro-Sud (Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia) ed anche in Liguria.
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Il cece è una pianta annuale, con una radice molto profonda che la rende particolarmente resistente alla siccità. I semi sono tondeggianti, in alcuni casi lisci, in altri casi rugosi. Il colore generalmente è giallo, ma ci sono anche ceci rossi o marroni.
La dimensione dei semi varia a seconda del tipo di cece. Per esempio in Nord-Africa, in Spagna ed in Italia si trova nel mercato soprattutto la varietà di cece a seme grosso, mentre in altre zone, come il Medio Oriente, l'India e l'Iran, si trovano di più le varietà di cece a seme piccolo, che viene utilizzato principalmente macinato.
Fra i vari tipi di cece nostrano, ricordiamo il Cece nero della Murgia, il Cece della Merella, il Cece pizzuto, il Cece di Cicerale.
Nell'Italia settentrionale e centrale il cece si semina a primavera e la raccolta si svolge nei mesi di luglio ed agosto, mentre nelle zone meridionali e nelle isole la semina avviene in autunno per poter anticipare la raccolta.
Il cece ha una notevole capacità nutrizionale ed è uno dei legumi più preziosi per il nostro organismo.
Principalmente ha un alto contenuto di proteine (19,3%), inoltre è ricco di fibre alimentari (17,5%), contiene il 10,6% di acqua. il 6% di carboidrati e grassi, il 2% di ceneri.
I minerali presenti sono il magnesio, il potassio, il fosforo, il ferro, lo zinco, il rame, il selenio ed il manganese. In quantità leggermente minore gli aminoaicidi, che sono lisina, leucina, arginina, fenilalanina, valina, serina ed isoleucina.
E' importante inoltre la presenza di diverse vitamine, fra cui la vitamina B9, molto utile al rinnovo delle cellule.
Da una recente ricerca sembra che le proprietà principali dei ceci siano quelle di abbassare il livello di colesterolo "cattivo" nel sangue e quindi di svolgere un'azione protettiva verso il cuore. Questo si può spiegare dalla presenza nei ceci di una notevole percentuale di magnesio e folato. Il folato ha la capacità di abbassare il livello di omocisteina, un aminoacido che, quando è presente nel sangue in quantità eccessiva, aumenta il rischio di infarto ed ictus.
Nei ceci c'è anche una grande quantità di magnesio, che svolge un'attività benefica nei confronti della circolazione sanguigna, essendo noto che la scarsa presenza di magnesio può contribuire invece all'aumento della possibilità di infarto.
Inoltre gli acidi grassi insaturi, chiamati comunemente Omega 3, contenuti in abbondanza nei ceci, possono prevenire gli stati depressivi, hanno la capacità di abbassare il livello dei trigliceridi ed aiutano il ritmo cardiaco, evitando quindi l'insorgenza di aritmie.
Un'altra importante proprietà dei ceci è quella di regolare le funzioni intestinali, essendo anche ricchi di fibre alimentari, e nello stesso tempo mantengono equilibrato il livello di glucosio presente nel sangue.
Infine il cece, che appartiene da sempre alla tradizione gastronomica italiana, è un legume buono e sano tutto l’anno: ottimo sia nei piatti caldi invernali, in brodo o zuppa, sia nelle insalate miste che si usa preparare in estate.
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