Succo di bergamotto
La pianta di bergamotto chiamata anche Citrus bergamia è una pianta tipica della zona di Reggio Calabria. Questi esemplari non hanno bisogno di cure specifiche, non raggiungono dimensioni importanti, talvolta sono provviste di spine, presentano delle foglie verdi, molto profumate, carnose, le quali non cadono con l’arrivo della stagione autunnale. I fiori (che assieme alle foglie crescono durante il mese di marzo) possono crescere all’ascella del fogliame o alla fine dei rami, sono bianchi, riuniti in gruppi e anch’essi molto profumati. I frutti sono molto simili alle arance di colore verde o giallo, possono arrivare a pesare fino a 200 grammi, e da essi si estrae il succo di bergamotto. Quest’ultimo presenta innumerevoli usi, caratteristiche molto importanti dal punto di vista della salute. Sia il succo e sia l’olio essenziale estratto da questa pianta, sono impiegati nel campo della profumeria, azienda alimentare, in fitoterapia e in tantissimi altri campi.
Il succo di bergamotto, come si evince da quanto affermato in precedenza, è il risultato di un frutto che apporta innumerevoli benefici al nostro organismo. La sua estrazione avviene principalmente con due tecniche: la striatura superficiale e l’abrasione totale. Entrambi i procedimenti utilizzano una struttura chiamata scodella e una sorta di grattugia circolare. La prima presenta la forma di un imbuto con delle pareti chiodate. Lo strumento si tiene sulle ginocchia e consiste nel pressare e ruotare il bergamotto, striando la scorza e lacerando le parti più importanti del frutto, chiamati otricoli. Così facendo l’essenza viene raccolta assieme a detriti e parte acquosa e separata mediante la decantazione. Oggi queste azioni sono compiute da macchinari specifici. L’abrasione totale invece è compiuta da una pelatrice. Essa è costituita da due rulli che girano verso l’esterno; i frutti passano lungo una sorta di corridoio con una base abrasiva e sono colpiti da getti d’acqua, in modo tale da miscelare l’essenza. In seguito il bergamotto passa in una prima centrifuga, poi le acque s’incanalano in una seconda centrifuga e si prosegue con la decantazione.
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Il succo di bergamotto non è l’unica parte del frutto a venire impiegata in svariati campi farmaceutici e alimentari. Di questo prodotto si utilizzano anche l’olio essenziale e la polpa. Raramente venduto per intero, il bergamotto può essere impiegato: per arricchire le insalate, per aromatizzare il tè, come olio essenziale da impiegare nell’industria di profumi, per arricchire le acque di colonia e quelle da toilette. Oltre a questi usi, si può estrarre il succo di bergamotto per conferire agli altri succhi una nota leggermente amarognola, e per migliorare e mantenere sotto controllo lo stato di salute dell’organismo. A questo proposito è conveniente citare un miglioramento fisico per i soggetti affetti da psoriasi e colesterolo alto. La polpa e gli scarti della buccia possono essere trasformati in canditi che possono essere utilizzati per produrre alimenti per animali (suini e bovini) da carne e da latte.
Oltre agli usi in precedenza citati, il succo di bergamotto ha degli effetti positivi e curativi in tantissimi campi. Esso è composto di Neoeriocitrina, Naringina e Neoesperidina in differenti dosi secondo le tecniche di estrazione utilizzate per la sua realizzazione. Grazie alla presenza di polifenoli, e nel dettaglio di flavonoidi, il succo di bergamotto aiuta nella cura dell’aterosclerosi, del colesterolo, della glicemia e porta a un abbassamento dei trigliceridi presenti nel sangue. Dopo poco tempo si può osservare un aumento del colesterolo HDL del 32%, una diminuzione dei trigliceridi del 40% e un calo del colesterolo LDL del 31%. Nel tempo si è scoperta la sua azione rinfrescante, ipostenizzante e antibatterica. I suoi usi, assieme all’essenza, spaziano dai campi alimentari, farmaceutici e persino a quelli chirurgici. In quest'ultimo caso, si è evidenziata la velocità delle cicatrizzazioni, degli effetti positivi su pazienti affetti da scabbia, tifo e infezioni che causavano la formazione di ferite putride e maleodoranti.
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