significato ibisco
Dotato di una bellezza straordinaria e di colori accesi e ricercati, l'ibisco è stato introdotto in Europa soltanto nel 1700 e negli Usa, addirittura il secolo successivo. Attualmente si può reperire in tutto il mondo ma spesso è identificato con nomi diversi: "Acetosa di Guinea", "Zinger rosso", "Rosa malva" o "Fiore di un'ora".In ogni caso, l'ibisco si identifica ovunque con la bella stagione, in particolare con i luoghi dove è sempre estate: il caldo è necessario infatti per la sua fioritura. Diffuso dunque nelle aree climatiche dove le temperature non scendono sotto i 15°, l'ibisco è utilizzabile in diversi modi ma soprattutto è straordinario dal punto di vista decorativo. Disponibile nei colori bianco, giallo, arancio, rosso e nelle tonalità che vanno dal viola purpureo al lilla, l'ibisco è adatto ai matrimoni e alle feste in genere.
Nello stato delle Hawaii è tradizione donare ai turisti e alle autorità, l'ibisco intrecciato in ghirlande - le famose "Lei" - come segno di benvenuto ospitale e, secondo una credenza locale, come incitamento a cogliere le opportunità. L'ibisco, appartenente alla famiglia delle malvacee, è un fiore molto bello, per via della sua corolla composta dai grandi petali, ma anche molto delicato. Nel linguaggio dei fiori simboleggia infatti la "bellezza fugace". La sua fioritura dura infatti dalle prime luci del mattino fino a metà pomeriggio e una volta reciso, appassisce dopo solo un giorno. Ma i significati di questo fiore possono essere molteplici. Come l'eleganza e la delicatezza dell'ibisco, accompagnate dalla leggerezzza delle fronde, hanno suggerito il simbolo della bellezza fugace, nel linguaggio d'amore, donare un ibisco alla donna amata è un messaggio inequivocabile: "come sei bella". L'ibisco siriaco comunica la pazienza del corteggiatore e se in risposta si dona un fiore cangiante, si comunica un rifiuto. Dal canto suo l'amante respinto, con un fiore rosso sangue ("sono ferito al cuore"), comunica il suo dolore.
Pensando all'ibisco non si può non pensare allo stato delle Hawaii. Le donne hawaiane portano l'ibisco tipico tra i capelli dietro l’orecchio destro se in amore sono impegnato; diversamente dietro l'orecchio sinistro se sono single o dietro a entrambe le orecchie quando sono in cerca di un nuovo amore, sebbene già impegnate.
Spesso tra i nativi o i discendenti hawaiani, scelgono l'ibisco come simbolo da tatuarsi sul corpo come segno di attaccamento e rispetto verso la loro patria. Ma ormai il tatuaggio dell'ibisco si è diffuso in tutto il mondo ed è molto amato soprattutto dalle ragazze che lo scelgono in segno di lealtà e devozione verso il loro partner, come sinonimo della vita bella ma breve proprio come il fiore, ma anche in ricordo di una vacanza trascorsa alle Hawaii e dello straordinario stile di vita di quel popolo, sempre rilassato e sorridente.
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In Europa l'ibisco simboleggia la "bellezza delicata e fugace" - per la durata breve del suo fiore - e il suo significato origina dall'era vittoriana (1837-1901).
Nell'America del nord invece questo fiore indica fecondità, avvenenza e devozione al marito della "sposa perfetta". In Cina l'alberello dell'ibisco è sinonimo di fama e ricchezza mentre il fiore simboleggia la ragazza non sposata. Nello stato del Giappone, come alle Hawaii e nelle isole polinesiane in genere, l'ibisco regala il benvenuto agli ospiti e ai turisti mentre nella Corea del Sud è simbolo di amore perpetuo nel matrimonio ma anche di immortalità e di invincibilità in guerra. In Polinesia, l'ibisco è indossato dietro alle orecchie, non solo dalle donne ma anche dai ragazzi che lo portano con stile. Secondo la religione Indù, l'ibisco viene offerto a Ganesha e alla dea Kalì e rappresenta la vita, la crescita e il coraggio. L'ibisco è un arbusto diffuso anche in molte parti dell'Africa, soprattutto in Egitto e in Sudan, e da questa pianta si ricava il Karkadé, una bevanda dall'inconfondibile colore rosso violaceo, dalle proprietà rinfrescanti e diuretiche, che può essere bevuta sia fredda che calda.
La bellezza dell'ibisco è straordinaria e indiscutibile. Apprezzato già nel corso dell'800 dai sovrani di tutta Europa, per i suoi colori e per le dimensioni (alcuni fiori possono raggiungere anche i 30 cm di diametro) fu elogiato anche dagli artisti. In particolare fu Paul Gauguin, trasferendosi dalla Francia alla Polinesia e immortalando sulle sue tele scene di vita locale, a trasmettere una nuova filosofia. Lui stesso abbandonò la vita e i beni materiali per dedicarsi ad uno stile di vivere più leggero e più allegro, in un mondo dai colori forti e dalle luci vive, fatto di suoni e di profumi nuovi. Sebbene l'artista non avesse mai fatto un elogio all'ibisco in particolare, non dimenticò mai di raffigurare le ragazze polinesiane con i fiori fra i capelli o con le ghirlande di ibisco al collo.
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