Noce - Juglans regia
Pianta di origini antichissime, proveniente dalle regioni dell' Asia sud-occidentale. È un albero molto vigoroso, che può raggiungere anche i 30 metri d'altezza. Ha foglie caduche, ogni foglia è composta da 5-7-9 foglioline con superficie liscia. Nella stessa pianta sono presenti fiori maschili e femminili insieme, spuntano prima i fiori maschili, i quali si trovano generalmente nei rami di un anno, mentre quelli femminili crescono all'apice dei nuovi germogli. Il frutto è una drupa, la cui parte commestibile si trova all'interno di un guscio legnoso, il quale è ricoperto da un mallo carnoso di color verde che, quando il frutto è maturo, annerisce e si stacca. La raccolta dei frutti avviene nei mesi di ottobre-novembre, appena il mallo inizia a staccarsi, successivamente le noci dovranno essere esposte al sole per un periodo di 10-12 giorni per l'essiccamento. Il noce predilige terreni profondi, freschi e ben drenati, teme i ristagni d'acqua, i quali possono favorire l'insorgere di marciumi alle radici, causando un generale indebolimento della pianta, con danni anche alla produzione dei frutti. Resiste bene al freddo pur prediligendo climi miti e non troppo umidi. La zona ideale è la collina con altitudini non superiori ai 600-800 metri, è molto diffusa anche la coltivazione in pianura, dove la maggior parte delle piante è destinata alla produzione del pregiatissimo legno.
Normalmente il noce comune viene propagato per seme, mentre per altre selezioni si pratica l'innesto. I porta innesti più usati sono, il franco e il noce nero. Il Franco è più usato in Europa, dà un ottimo sviluppo alla pianta ma ritarda la messa a frutto. Il noce nero è utilizzato maggiormente negli Stati Uniti, il quale riduce lo sviluppo della pianta e ne anticipa la messa a frutto.
La semina va effettuata nel periodo autunnale, nei mesi di settembre, ottobre.
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La forma di allevamento è sicuramente quella naturale, visto il grande sviluppo della pianta. Per quando riguarda le potature, è importante tener presente che i tagli cicatrizzano male e spesso possono causare infezioni di vario tipo. Sono perciò da evitare grossi tagli, limitandosi allo sfoltimento dei piccoli rametti disordinati e possibilmente praticando la potatura tutti gli anni, per evitare di dover intervenire sui rami più grossi.
Come per molte altre piante, anche per il noce è consigliata la concimazione, fatta possibilmente ogni uno o due anni, con letame ben maturo o altri concimi d'origine organica, integrandoli con concimi chimici complessi a base di azoto, fosforo, potassio e microelementi. Nei terreni poco fertili è necessario aumentare la dose e la frequenza degli interventi con concimi azotati.
I parassiti animali possono provocare danni diversi secondo gli organi che colpiscono. Il verme (Cydia pomonella) per esempio, danneggia seriamente il frutto nutrendosi appunto della mandorla interna. Un'altro insetto dannoso, soprattutto per le piante adibite alla produzione di legno, è il Rodilegno che scava profonde gallerie nel fusto.
I patogeni d'origine fungina e batterica sono: "L'antracnosi", che provoca, oltre alla cascola dei frutti, anche una rapida defogliazione della pianta, e il marciume radicale e basale che si manifesta in presenza di eccessiva umidità del terreno, provocando cancri e tumefazioni alle radici e alla base del tronco portando la pianta anche alla morte. Generalmente si interviene in prevenzione con prodotti a base di rame (poltiglia bordolese e ossicloruri).
L'albero di noce inizia a produrre frutti attorno al decimo anno di età e, con il passare del tempo la produzione di noci tende ad aumentare fino a raggiungere il suo massimo attorno al trentesimo anno rimanendo così per una decina di anni, per poi andare gradualmente a diminuire. Per ottenere una pianta di noci che sia sana e vigorosa è bene porla a dimora in un terreno ben drenato, fresco e profondo, ricco di nutrimento. Vanno evitati terreni troppo compatti e il substrato migliore dovrebbe avere ph neutro o leggermente acido.
La piantumazione di queste piante va effettuata nella stagione autunnale/invernale. Durante i primi anni di coltivazione è anche possibile piantare altre varietà nei dintorni della pianta, anche se bisogna tener conto che, per una raccolta più comoda, è bene lasciare il terreno libero.
E' una pianta che resiste al clima invernale ma può risentire delle gelate tardive, che possono rovinare la fioritura. Riesce a sopportare temperature estive prossime ai 40 °C.