Frutti esotici
Ormai sono diventati una presenza sempre più costante nel banco del supermercato, mentre un tempo venivano consumati soltanto nelle occasioni speciali, come il Natale o altre festività. Si tratta dei frutti esotici: frutti provenienti dalle zone tropicali del mondo, dove si producono delizie dai colori e dalle forme bizzarri e particolari.
Spesso non conoscerne le caratteristiche fondamentali ci porta ad acquistare frutti non ancora maturi, o eccessivamente maturi, e quindi ci priva del piacere di gustare queste delizie così particolari.
In effetti alcuni
frutti esotici sono ormai di casa anche da noi, come ananas e banana, che ormai sono tra i frutti più conosciuti e consumati al mondo; altri sono conosciuti ed acquistati da molte persone anche in Europa, come avocado, papaya, mango, litchis; altri invece sono curiosità gastronomiche, che purtroppo spesso fanno soltanto parte di bellissimi centrotavola, perchè i padroni di casa non ne conoscono il gusto, non sanno come sbucciarli, non sanno se sia il caso di mangiarli crudi o cucinati.
Elenchiamo qui alcuni tra i
frutti esotici ormai presenti in tutti i supermercati italiani, e spesso anche dal fruttivendolo o al mercato rionale, evitando di citare quelli che ormai tutti conoscono e consumano abitualmente.
L'avocado è la bacca prodotta dalla Persea americana, piccolo albero originario dell'America centrale, coltivato per produrre il frutto anche in Asia, in Africa e in Europa. Gli alberi sempreverdi producono numerosi frutti a forma di pera, a seconda della varietà della pianta questi frutti possono avere buccia verde, marrone, o anche viola, liscia o ricoperta da rughe e bitorzoli. La maturità del frutto si sente quando la polpa è leggermente cedevole; un frutto eccessivamente duro è ancora acerbo, mentre se il nostro avocado è molliccio al tatto possiamo anche gettarlo.
Si mangia crudo, a pezzetti o frullato; in genere è un frutto che si consuma con aggiunta di sale, come base di salse quali il guacamole, o in insalata. La polpa, di colore verdino o giallognolo, è cremosa e contiene molto olio.
Per mangiare un avocado è necessario inciderlo sul lato e, prendendolo con entrambe le mani dividerlo in due, svelando il grosso seme centrale; a questo punto se il frutto è molto maturo possiamo scavarlo con un cucchiaio ed utilizzare la pola frullata; se invece è meno maturo possiamo sbucciarlo con un coltellino e tagliarlo a fettine per un'insalata.
La polpa dell'avocado tende ad ossidare rapidamente se lasciata all'aria, quindi generalmente viene utilizzato con del succo di agrumi, che ne impedisce l'ossidazione.
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Il mango è il frutto della mangifera indica, albero sempreverde originario dell'Asia, ormai coltivato anche in Africa e sud America.
Il frutto somiglia ad una enorme oliva; esistono decine di varietà di mango, quindi ci sono frutti di vario colore e dimensione; generalmente quelli venduti in europa sono della dimensione di una mela, e di colore vario, dal verde al giallo, dall'arancione al rosso, fino anche al porpora. I frutti di mango sono maturi quando sono leggermente cedevoli al tatto; anche in questo caso un frutto troppo soffice, o con ammaccature, è eccessivamente maturo.
La buccia del mango è spessa e fibrosa e spesso difficile da asportare, quindi si procede dividendo il frutto a metà, levando il seme, ed incidendo la polpa in quadretti: a questo punto si spinge dal lato della buccia per ottenere una specie di porcospino da cui è più facile prelevare i pezzetti di pola. Volendo possiamo anche asportare la buccia e tagliare il mango a pezzetti. Questo frutto si consuma crudo, o anche in marmellate o composte. Nella cucina indiana viene utilizzato anche nella versione salata, mescolato a piatti di carne speziati.
La papaya è il frutto di una pianta chiamata Carica papaya; queste piante si sviluppano in natura in America centrale e meridionale, dove producono grandi frutti, fino a 6-7 kg di peso. Le papaye vengono coltivate in America, in Asia ed in Africa, anche se spesso si coltivano specie nane, che producono frutti di peso inferiore al kilogrammo.
Ha polpa soda e profumata, ch contiene un particolare enzima, la papaina; questo enzima ha la capacità di ammorbidire le carni, e infatti spesso la linfa della pianta, il succo del frutto o anche pezzetti del frutto venivano tradizionalmente utilizzati dalle popolazioni centro americane per questo scopo.
Le papaye si consumano quando sono di un bel colore giallo dorato, e vengono mangiate crude, o in marmellata, dopo aver levato la buccia e gli innumerevoli semi contenuti al centro del frutto.
Le papaye verdi vengono utilizzate cotte, spesso in piatti salati.
I semi di papaya sono commestibili ed hanno un sapore intenso e speziato; disseccati ed abbrustoliti possono venire utilizzati come pepe.
Il kumquat è un piccolo agrume, dalla forma ovale, originario del Giappone, coltivato anche in Italia. Ha la particolarità di avere una polpa asprigna ed una buccia sottile e aromatica, viene quindi mangiato intero. I kumquat sono agrumi abbastanza comuni in Italia, e vengono mangiati crudi, ma si utilizzano molto anche sciroppati o canditi: questo trattamento ne esalta l'aroma al contempo dolce ed asprigno.
La pianta del litchi chinensis produce innumerevoli piccoli frutti rossi, della grandezza di una pallina da ping pong, riuniti in grossi grappoli. Si tratta di una pianta di origine cinese, coltivata anche nell'Asia meridionale, in Israele e in italia. I frutti sono particolari: hanno una sottile buccia rigida, che si spezza facilmente con le unghie, e racchiude una polpa biancastra, traslucida, molto aromatica. All'interno del frutto c'è un grosso seme.
I litchis si acquistano quando sono ben turgidi, di colore rosso vivo, privi di depressioni e delicatamente profumati, evitate di acquistare frutti con tracce di muffa che, anche se superficiale, rovina il sapore di tutto il frutto.
I litchis hanno una delicata polpa, dolce e succosa, che si consuma cruda, ma si utilizza anche per preparare creme, gelati e sorbetti. In Cina generalmente vengono utilizzati sciroppati, ma non sembra che questo prodotto abbia attratto molto i consumatori italiani.
Strettamente imparentato con il litchi è il Rambutan (Nephelium lappaceum), i frutti, per forma e polpa molto simili al litchi, presentano sulla buccia numerosi uncini morbidi, che li rendono vagamente simili al riccio di un ippocastano; anche i rambutan si consumano freschi, dopo aver asportato la sottile buccia rossa o arancione. Mentre i litchis sono di facile reperimento sul mercato, i rambutan sono meno diffusi in commercio in Italia.
Il maracuja è il frutto di alcune varietà di passiflora, viene anche chiamato infatti frutto della passione; ne esistono due varietà, una gialla, delle dimensioni di una piccola arancia, e una viola, delle dimensioni di un mandarino. Sono piante di origine sud Americana, ormai diffuse da secoli in coltivazione anche in Asia, Nuova Zelanda e in gran parte delle zone tropicali del mondo, dove talvolta sono divenute delle piante infestanti.
Il frutto della passione si consuma quando la buccia comincia a perdere di turgore e la polpa diviene morbida, come avviene per le nespole o i kaki. A questo punto si incide con il coltello la buccia sottile e con un cucchiaio si estraggono semi e polpa, che si consumano assieme. Il sapore è decisamente molto aromatico.
Il frutto della passione viene utilizzato crudo, ma può essere usato anche per produrre marmellate, succhi di frutta, gelatine, gelati, creme.
Grosso frutto dell'Acca sellowiana, simili a grosse prugne verdi. Pianta originaria dell'America centro-meridionale, questa pianta si coltiva anche in Europa, in Asia e in Africa.
I frutti hanno una scorza dura e resistente, che si incide con il coltello per dividere il frutto a metà; all'interno la polpa è gialla, profumata, leggermente dolce, aromatica, si consuma cruda.
Frutto dello Psidium guajava, originario dell'America meridionale, molto coltivato anche in Asia. I frutti di guava sono simili a delle mele cotogne, e sono maturi quando raggiungono la colorazione gialla ed una consistenza abbastanza cedevole al tatto, ma non eccessivamente. Generalmente si mangiano crudi, ma vengono utilizzati anche per produrre confetture, creme, gelatine.
La Garcinia mangostana è un albero sempreverde diffuso nel sud est asiatico; produce frutti simili a piccole mele, di colore verde, dure e compatte, che vengono raccolte mantenendo attaccato al frutto il calice del fiore ed il peduncolo che collegava il frutto al ramo. Quando la buccia da verde diviene violacea, e leggermente cedevole, il frutto è maturo, pronto per essere consumato. Se il calice ed il peduncolo appaiono secchi o rovinati e la polpa presenta delle depressioni il nostro mangostano è da gettare.
La buccia esterna va incisa col coltello, per dividere il frutto a metà: all'interno di una spessa polpa non commestibile e fibrosa troviamo un arillo diviso in spicchi di colore bianco, è la parte commestibile del frutto.
Il sapore del mangostano è intenso ed aromatico, e gli spicchi hanno consistenza cremosa; si consumano crudi.
La pitaya è il frutto di un cactus, detto hilocereus undatus, originario dell'America meridionale, coltivato per produrre frutti anche in Asia; il frutto è simile ad una pera morbida, di colore giallo o rosato, appena colto è ricoperto da numerose spine, che in genere non sono presenti sui frutti diffusi sul mercato, come avviene per i fichi d'India.
Il frutto si consuma tagliandolo a metà e consumando la polpa morbida con un cucchiaio; i frutti di pitaya sono pieni di piccoli semi scuri, immersi in una polpa gelatinosa bianca, dal sapore delicato e profumato. Questo frutto si consuma generalmente crudo, fresco, ma può essere utilizzato anche per succhi, creme, gelatine.