Antracnosi
L’Antracnosi (termine scientifico Colletrotrichum lindemuthianum) in fitopatologia è una malattia parassitaria delle piante causata dai funghi del genere Collicotrico, infatti viene anche chiamata “Colletotricosi”. Il nome deriva dall’unione delle due parole greche “ἄνϑραξ –ακος” che vuol dire “carbone” e “νόσος” che vuol dire “malattia”. Questi funghi entrano nella pianta approfittando delle ferite prodotte dalla caduta delle foglie o dagli agenti atmosferici (gelo, grandine, vento) e, propagandosi tramite le spore che rimangono tra i residui vegetali sul terreno, sopravvivendo per lunghi periodi anche durante l’inverno, aggrediscono principalmente i germogli, le foglie più giovani e i piccoli fogliari nel periodo primaverile (grazie al clima caldo umido di cui hanno bisogno), mentre i rami più grossi possono essere colpiti in qualsiasi periodo dell’anno. Inizialmente la malattia provoca sulle foglie ispessimento e deformazione, seguite da macchie di grandezza variabile color ruggine di forma rotondeggiante, con una depressione centrale, che vanno via via ingrandendosi e scurendosi creando zone di necrosi, fino all’infossamento della corteccia, detto cancro rameale; inoltre provoca la necrotizzazione dei germogli, che si ripiegano su se stessi a mo’ di uncino. Nei casi più gravi e violenti si manifestano episodi di defogliazione e, se non si interviene tempestivamente e in maniera adeguata, ci possono essere conseguenze fatali per la pianta colpita. Il clima ideale per lo sviluppo di questa patologia è quello caldo umido, tipico ad esempio nelle coltivazioni in serra.
L’antracnosi può colpire vari tipi di piante, che siano da interno, da esterno, alberi o ortaggi. Le specie più a rischio sono Camelia, Ciclamino, Crisantemo, Noce, Platano, Ippocastano, Leccio, Quercia, Fragola, Fagiolo, e Melone, ma ce ne sono molte altre.
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Una volta che il fungo è entrato in azione, bisogna agire tempestivamente per evitare che la pianta perisca. Le strategie sono molteplici, alcune ecologiche, altre prevedono l’utilizzo di prodotti chimici:
- Appena si notano i sintomi dell’antracnosi bisogna tagliare subito le foglie colpite, avendo cura di disinfettare le forbici tra un taglio e l’altro per evitare di contaminare le altre parti della pianta;
- se si tratta di una pianta dell’orto sarebbe preferibile eliminarla del tutto, per evitare contagi con le altre piante;
- se la pianta colpita è un albero si può provare durante le stagioni più fredde (autunno/inverno) a potare i rami malati e a trattarlo con un prodotto fungicida a base di rame o zolfo; bruciare quindi i residui vegetali (rami, foglie, semi ecc…) colpiti dalla patologia e trattare le piante malate con prodotti contenenti ossicloruro di rame o zolfo per evitare che le spore possano superare l’inverno e attaccare nuovamente la pianta;
- utilizzare dei prodotti chimici:
- a base di rame;
- prodotti triazolici http://www.castvivai.com/prodotto/41817/Domark%C2%AE-125-fungicida-triazolico-nella-nuova-formulazione-CC-250.aspx
- propiconazolo http://www.agrariagioiese.it/contents/it/p2685.html
- dodine http://www.agrimag.com/PA_scheda.asp?Codice=313
- Cyprus 25 DF FUN 2 http://www.cifo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/741
- Tri-Base FUN 5 http://www.cifo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/766
- Propyflor http://www.cifo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/648
- Vic 19 L FUN http://www.cifo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/356
Come dice il detto, meglio prevenire che curare, anche perché a volte nemmeno la cura può essere sufficiente a salvare le nostre piante. La prevenzione quindi è estremamente importante per evitare che le piante si ammalino, e ci sono diversi modi per farla, affidandosi a metodi naturali o chimici:
- acquistare i semi o le piantine negli esercizi specializzati e affidabili, accertandosi che siano in perfetta salute e non affetti da malformazioni o malattie;
- effettuare un’accurata rotazione del terreno, impedendo così alle spore di attecchire al clima caldo-umido del terreno;
- evitare le semine troppo fitte, per scongiurare il pericolo di contagio;
- innaffiare le piante al di sotto delle foglie in modo da non indebolirle e renderle facile preda dei funghi;
- effettuare un accurato drenaggio dell’acqua, evitando il ristagno idrico, ottimo terreno per la proliferazione dei funghi;
- per le piante in vaso, per evitare ristagni, è necessario forarne il fondo perlomeno in due punti, poi inserire materiale grossolano in fondo (ghiaia, cocci, ecc) procedendo man mano con materiale sempre più fino arrivando alle radici della pianta;
- preparare decotti a base di equiseto (andate qui per la ricetta http://nanodigiardino.wordpress.com/2011/05/12/il-decotto-di-equiseto/ ), noto per le sue proprietà antifungine da spruzzare sulle piante
- utilizzare prodotti a base di rame, come Ambienta® Fungicida minerale http://www.zapiambienta.it/prodotti/prodotti.php?prodotto=ambienta-oidio-delle-piante&sz=&z=
Ad un occhio inesperto le macchie prodotte dall’antracnosi potrebbero essere confuse con le bruciature del sole e quindi sottovalutata la pericolosità di questa malattia. Nel dubbio consultate sempre un esperto in materia.