Peronospora
La peronospora è una malattia causata da una famiglia di funghi di origine americana. Colpisce indiscriminatamente sia piante per uso agricolo, riducendo la produzione del raccolto, sia per uso ornamentale rovinandole esteticamente. In primavera, nella fase iniziale del suo ciclo vitale, il fungo si stabilisce sulle foglie della pianta in cui inizia ad assorbire sostanze nutritive e a crescere. Successivamente il fungo inizia a riprodursi e a diffondersi sulle restanti parti aeree della pianta come fiori, boccioli e germogli. Il fungo causa la necrosi e la morte dei tessuti vegetali fino alla caduta della parte colpita. Durante questa fase il fungo, che rimane attaccato alle parti morte della pianta, inizia la produzione di oospore. La peronospora utilizza le oospore per sopravvivere durante l'inverno, per poi riattivarsi la primavera successiva e cominciare un nuovo ciclo.
I sintomi causati dalla peronospora sono specifici in base al tipo di pianta ma hanno in genere dei comuni tratti diagnostici. All'inizio l'attacco da peronospora può essere identificato individuando la presenza di macchie rotonde traslucide sulla pagina superiore delle foglie mentre nella parte inferiore si può osservare la formazione di muffa bianco-grigiastra. Con l'avanzare della malattia le macchie traslucide tendono ad ingrandirsi e a diventare prima gialle, poi marroni, e i margini della foglia iniziano man mano ad accartocciarsi fino alla caduta della foglia. La defogliazione è uno dei primi danni provocati dalla peronospora che causa l'indebolimento della pianta e quindi una minore produzione di fiori e successivamente di frutti. Se non si interviene tempestivamente la malattia può portare anche la caduta dei fiori e la marcescenza con successiva morte dei frutti.
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Il clima ideale per la formazione e diffusione della peronospora è un alto tasso di umidità (80%) e una temperatura media di circa 15 °C. Per tale motivo l'inizio della primavera è il periodo migliore per lo sviluppo del fungo. L'umidità è fondamentale per la germinazione delle spore e l'attecchimento del fungo sulle foglie, infatti in zone aride o secche lo sviluppo di questo patogeno è raro o addirittura assente. Una causa che può aumentare le probabilità e la velocità di diffusione della peronospora è la presenza di traumi o lesioni ai tessuti della pianta che la rendono maggiormente vulnerabile agli attacchi. Molto pratica per prevedere un attacco è la regola dei tre dieci, che stabilisce che quando la lunghezza dei germogli è almeno 10 cm, la caduta di piogge di almeno 10 mm e la temperatura minima è di 10 °C, la probabilità di un attacco da peronospora è massima.
Il miglior modo di combattere la peronospora, in modo da limitare al massimo i danni, è con la prevenzione. La prima cosa da fare è evitare che si creino le condizioni adatte alla germinazione delle spore fungine. Bisogna mantenere il terreno sottostante le piante pulito da residui vegetali morti e verificare che ci sia un buon drenaggio in modo da evitare pericolosi ristagni d'acqua. Esistono anche anticrittogamici che possono essere utilizzati in modo preventivo per impedire lo sviluppo della peronospora. In genere sono prodotti a base di rame che agiscono per contatto, da utilizzare prima che si presentino le condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo della peronospora. In caso di piante già attaccate dal fungo, possono essere adottati anticrittogamici sistemici che vengono assorbiti direttamente dal fungo. La frequenza e le dosi dei trattamenti cambiano in base al tipo di coltivazione e al periodo in cui esso viene effettuato.
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