manto erboso
La cura del manto erboso richiede il rispetto di alcune semplici norme, fondamentali per poter contare su un tappeto sempre sano e piacevole da vedere. In ogni caso, è bene ricordarsi di agire con la massima cautela prima di effettuare qualsiasi genere di intervento, poiché alcune operazioni, come per esempio l’irrigazione o il taglio, possono causare problemi se eseguite in maniera non corretta: il prato potrebbe iniziare a imbrunire o ingiallire, segno di un’infezione fungina che potrebbe avere conseguenze drammatiche.
Per capire se il manto erboso è vittima di una di queste infezioni, è necessario sapere che le chiazze fungine presentano un contorno irregolare o rotondeggiante e un diametro compreso tra i dieci e i settanta centimetri di diametro, mentre dal punto di vista cromatico si distinguono per colori variabili, dal ruggine al giallastro al cenere, a seconda del tipo di agente patogeno. Non occorre allarmarsi, però, nel senso che qualunque prato è costantemente ricco di spore fungine: alcune di essere, comunque, non sono dannose. A preoccupare devono essere le spore dei funghi parassiti, solitamente trasportate dal vento, che vengono attivate dalla rugiada oppure dall’acqua di irrigazione, e in breve tempo aggrediscono le piante da cui sono circondate.
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Insomma, curare l’erba è fondamentale per un motivo molto semplice: un manto in ottima salute non rappresenta un ambiente ideale per la germinazione delle spore; d’altra parte, un manto poco curato costituisce un ambiente perfetto per la diffusione di un’infezione. Nel momento in cui l’infezione compare, d’altra parte, è opportuno chiedersi quali siano state le azioni sbagliate eseguite, in maniera tale da non ripeterle in futuro. C’è da dire che solitamente gli errori più frequenti riguardano l’irrigazione e la tosatura del prato: non tutti sanno, infatti che ogni specie di erba necessita di un’altezza specifica per il taglio, a seconda della capacità di mettere in pratica le normali funzioni vitali.
Per esempio, una pianta tagliata in maniera eccessiva rispetto alle sue esigenze viene indebolita e al tempo stesso privata dell’aria di cui ha bisogno, e questo determina una germinazione più facile delle spore. Bisogna prestare attenzione, inoltre, anche al taglio delle foglie, a maggior ragione se esso non è netto, cioè a forbice: esso sfrangia la superficie della foglia, e in tal modo favorisce la sua esposizione alla comparsa delle spore, che possono approfittare, tra l’altro, di tessuti vegetali più morbidi. Infine, un taglio eccessivamente frequente finisce per debilitare il manto erboso, specialmente in occasione di periodi di notevole siccità. Va ricordato, per altro, che quando si taglia il prato ancora bagnato (per esempio dopo che è stato irrigato, o dopo che ha piovuto), si favorisce non solo la diffusione delle spore, ma anche una germinazione massiccia.
Ai fini della cura del prato, quindi, occorre somministrare l’irrigazione in maniera corretta, scegliendo preferibilmente di operare la mattina presto, senza esagerare con le quantità ma evitando di limitarsi troppo. E’ comunque fondamentale ricordarsi che una elevata umidità favorisce la comparsa di malattie fungine: per tale ragione, bisogna fare attenzione ai ristagni idrici, evitandoli mediante un ottimo drenaggio del suolo. Anche il compattamento del terreno potrebbe risultare nocivo: esso deve essere effettuato ricorrendo a carotature e arieggiature opportune, esclusivamente nei mesi primaverili e autunnali.
Un altro consiglio è quello di praticare una sfeltrature energica, in quanto la formazione del feltro impedisce una buona crescita del manto erboso, rappresentando al tempo stesso una fonte di spore pericolosa. Detto che il pH della terra dovrebbe avere un valore di circa 6, in maniera da sfavorire quasi tutti i funghi, chi si prende cura di un prato deve anche agire in maniera da evitare abbondanti concimazioni azotate in periodi che non siano la primavera: esse avrebbero l’effetto di rendere la foglia più turgida.
Nel caso in cui compaia un’infestazione nonostante si siano presi tutti gli accorgimenti indicati sino a questo momento, l’unica soluzione possibile è quella di impiegare un fungicida. Bisogna, quindi, riuscire a individuare quale sia la specie di fungo che ha effettuato l’attacco, in maniera tale da individuare un anticrittogamico specifico: nel caso in cui ciò non sia possibile, bisognerà utilizzare un prodotto antifungino a spettro d’azione ampio, che elimini qualsiasi tipo di fungo patogeno. Un programma di trattamenti preventivo, che preveda l’uso di anticrittogamici ad ampio spettro, può essere utile per evitare problemi: basterà metterlo in pratica una volta al mese iniziando dalla primavera. Naturalmente, ogni trattamento deve essere effettuato rispettando con la massima attenzione i dosaggi specificati, distribuendo il prodotto mediante l’impianto di irrigazione e usando la pompa a spalla apposita, così da assicurare una diffusione uniforme. I fungicidi, è bene ricordarlo, non rappresentano prodotti molto tossici, ma ciò non vuol dire che non debbano essere rispettate le comuni precauzioni come usarli in giornate ventose, in presenza di animali o bambini, senza mascherina protettiva o guanti.