Parco Alta Murgia
Il parco nazionale dell’Alta Murgia è stato istituito con decreto presidenziale il 10 marzo del 2004 ed è uno dei più grandi presenti sul territorio nazionale giacché si estende su una superficie di oltre 68mila ettari. Le creste rocciose così come le doline e le colline di piccole dimensioni sono onnipresenti e caratterizzano l’aspetto morfologico dell’Alta Murgia. I boschi di querce si alternano a quelli di conifere dando vita ad un paesaggio unico nel suo genere. In alcune zone è possibile vedere tutt’oggi le rovine di antiche masserie in pietra. Alcune sono protette da una cinta muraria che aveva lo scopo di salvaguardare la proprietà privata dai predoni mentre altre presentano ciò che rimane di stalle e recinti per le greggi di pecore.
Il parco nazionale dell’Alta Murgia è compreso nei territori della provincia di Bari e quelli della provincia di Barletta-Andria-Trani. Fra le attrazioni più apprezzate da parte dei visitatori c’è il Castel del Monte. Si tratta di una delle costruzioni più note di tutta la parte meridionale dell’Italia e dal 1996 è stato inserito nel patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Fu commissionato dall’imperatore Federico II a fine del tredicesimo secolo dopo Cristo e si trova nel comune di Andria. Invece, fra le bellezze naturalistiche di primaria importanza, vale la pena menzionare la foresta Mercadante ubicata nella zona di pertinenza di Cassano delle Murge. Si estende su una superficie di 1800 ettari e, non è solo la dolina carsica più grande della zona, ma lì sono stati fatti importanti ritrovamenti relativi ai dinosauri.
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La flora del parco nazionale dell’Alta Murgia cambia di zona in zona. L’habitat varia continuamente ed è un susseguirsi di rocce, boschi rigogliosi e vere e proprie praterie. Ci sono alberi che caratterizzano la macchia mediterranea come il pino silvestre o il comune cipresso ma anche querceti di grandi dimensioni. I boschi sono popolati da lecci, cerri e roverelle ma si possono trovare anche fragni e farnetti. Anche gli arbusti che vivono nel sottobosco sono numerosi e spaziano dal pungitopo al caprifoglio passando per il mirto dal quale si ricavano ottimi liquori. Tuttavia durante una passeggiata attraverso i percorsi del parco non è raro imbattersi in piante di mandorlo fiorite in primavera o in nespoli carichi di frutti succulenti verso la fine di giugno.
All’intero di questo parco ci sono tanti animali di medie e piccole dimensioni. Grazie al sottobosco ricco di frutti e alle vaste distese di erba, nel corso del tempo si sono stabiliti in zona numerosi mammiferi quali i daini, gli scoiattoli, le lepri e un buon quantitativo di roditori come il quercino e il ghiro. Numerose anche le volpi e i cinghiali che in questi ultimi anni si sono moltiplicati a dismisura alterando in parte l’equilibrio del delicato ecosistema. I lupi che un tempo erano quasi scomparsi hanno cominciato a ripopolare il parco attratti dalla quantità di piccoli animali presenti. La tortora selvatica rallegra con la sua voce le lunghe passeggiate dei visitatori attraverso i sentieri mentre di più difficile avvistamento sono l’occhione e la rara gallina prataiola.