Ceanoto - Ceanothus
Il genere Ceanothus comprende una cinquantina di specie di arbusti originari dell'america settentrionale e centrale; il genere è abbastanza vario, e gli arbusti sono di dimensioni molto diverse a seconda della specie: a partire dai 35-45 cm di altezza di Ceanothus tyrsiflorus, un piccolo arbusto tappezzante, fino ai 465 metri di altezza di Ceanothus arboreus, un vero e proprio albero. Alcune specie sono sempreverdi, altre a foglie caduche; in genere le specie a foglia caduca sono più resistenti al freddo.
In generale comunque tutti i ceanoti hanno foglie ovali, di colore verde scuro, lucide sulla pagina superiore, ed attraversate da profonde venature; in primavera o in estate producono innumerevoli fiorellini profumati, riuniti in enormi racemi, allungati o a palla. La caratteristica peculiare del ceanoto sta sicuramente nel colore dei fiori, un azzurro cielo profondo ed intenso.
La fioritura del ceanoto l'ha reso un arbusto da giardino molto popolare anche in Europa, e nel corso degli anni se ne sono prodotte diverse varietà e cultivar, con fiori bianchi, azzurrini ed anche blu intenso, più o meno profumati, talvolta inodori.
In vivaio in Italia è molto facile trovare le varietà tappezzanti, di dimensioni contenute, a fioritura primaverile; più raramente, spesso solo nei vivai più forniti, si trovano anche varietà a fioritura estiva, di dimensioni medie, dai 50 ai 120 cm di altezza.
Questi arbusti provengono da una ampia serie di zone, ed hanno quindi esigenze colturali varie; in realtà però in vivaio possiamo trovare con facilità solo specie e varietà dalle esigenze similari, adatte al nostro giardino.
Si pongono a dimora in un buon terreno, moderatamente ricco, ben lavorato ed arricchito con stallatico o concime granulare a lenta cessione; temono i ristagni idrici, è quindi assolutamente d'obbligo alleggerire il terreno con sabbia o altro materiale che lo renda ben permeabile. Possono sopportare la siccità, anche se è consigliabile annaffiare regolarmente, quando il terreno è ben asciutto.
Scegliamo per il nostro ceanoto un luogo abbastanza luminoso e soleggiato, possibilmente evitiamo di porlo in una zona del giardino o del terrazzo eccessivamente ventosa, o esposta a nord: prediligiamo le zone ben calde e abbastanza riparate dalle intemperie.
Le specie reperibili in Italia in genere non temono eccessivamente il freddo, in ogni caso in autunno pacciamiamo il terreno attorno alle radici con paglia o foglie secche, in modo che le gelate più intense non raggiungano l'apparato radicale in profondità; nel caso in cui il gelo dovesse rovinare i rami più esterni, a fine inverno potiamo la pianta, asportando soltanto i rami rovinati; generalmente lo sviluppo del ceanoto è ben compatto e denso, e la crescita abbastanza lenta, quindi non necessita di potature.
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I ceanoti sono diffusissimi in America, dove vengono chiamati Lillà della California; in alcune zone boschive se ne trovano tantissimi, e la produzione di sementi, viste le grandi infiorescenze, è massiccia.
I semi prodotti dal ceanoto sono in genere fertili, ma la natura ha evitato che germinino tutti assieme, visto che un numero così grande di semi produrrebbe una tale quantità di plantule, che rapidamente morirebbero per mancanza di spazio.
I semi di ceanoto sono ricoperti da una scorza impenetrabile, e si dice possano restare fertili per centinaia di anni; questi semi possono germinare solo dopo essere rimasti a terra per anni, alla mercé delle intemperie, oppure dopo che la pianta da cui sono stati prodotti sia stata distrutta dal fuoco; dopo un incendio i semi germogliano con rapidità, riportando la vegetazione là dove il disastro l'ha distrutta.
Se quindi vogliamo seminare i piccoli semi prodotti dal nostro ceanoto, ricordiamo che non è possibile farli germinare semplicemente ponendoli in terra ed annaffiandoli, come avviene spesso per molti altri semi.
Prima di seminarli dovremo porli in acqua tiepida per 12-24 ore, quindi porli in frigorifero per 1-2 mesi, a circa 3-4°C, e solo allora potremo seminarli, considerando che molti di essi non germineranno.
Molte altre piante hanno sviluppato questo metodo per preservare i semi; in natura i semi semplicemente cadono vicino alla pianta che ne ha prodotto i frutti, se dovessero germogliare tutti, nessuno avrebbe sufficiente spazio per svilupparsi, neppure la pianta made.
Quindi questi semi germinano solo quando attorno a loro si è fatto dello spazio, come nel caso di un incendio; oppure solo dopo essere stati digeriti ed evacuati da un piccolo animale, che possibilmente li ha anche trasportati sufficientemente lontani da dove la pianta madre li aveva deposti.
Sembra un comportamento esotico, ma si comportano così anche i semi di molte specie di piante ad alto fusto, come molte conifere o aceri.
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Il tipico e policromo arbusto proviene dall'America del Nord e fa parte del grande raggruppamento tassonomico delle Rham
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