Proprietà Iperico - Hypericum
Per quanto riguarda l'iperico si tratta di arbusti e alberi perennanti a portamento eretto, sempreverdi o semisempreverdi, che possono essere rustici o delicati. L'Hypericum, originario del continente europeo e dell'Asia occidentale, può raggiungere un'altezza che varia da mezzo metro a circa un metro e un diametro di circa 60 cm. La pianta si caratterizza per i fiori, a forma di stella, di colore giallo, che compaiono durante la stagione estiva. Le foglie sono ovoidali e di colore verde brillante. Generalmente si sviluppa per un'altezza di 20-30 cm formando dei tappeti compatti che in epoca di fioritura producono un bellissimo effetto di colore.
Il genere Hypericum comunque è composto da un numero molto ampio di specie, gran parte delle quali presenti nel nostro paese. Il riconoscimento fra le diverse specie è sicuramente difficile ad un occhio poco allenato.A questa grande varietà naturale si è aggiunta anche una selezione attuata dai vivaisti e dai floricoltori volta ad individuare delle varietà da fiore in grado di realizzare fioriture più prolungate e resistente per un migliore effetto ornamentale.
La pianta predilige generalmente le posizioni di pieno sole o di ombra parziale. Come tutte le varietà completamente rustiche possono resistere a temperature rigide, anche fino a -10/-15 °C. La coltivazione dell'iperico risulta essere piuttosto facile e non ha bisogno di particolari cure e attenzioni. Durante gli inverni più rigidi è opportuno tenere sotto controllo le foglie della pianta che potrebbero disseccarsi o staccarsi fino alla ripresa vegetativa successiva.
L’HYPERICUM PERFORATUM IN BREVE |
Famiglia, genere, specie | Hypericaceae, hypericum perforatum |
Nomi comuni | Erba di San Giovanni, millebuchi, scacciadiavoli |
Tipo di pianta | Erbacea perenne a base legnosa |
Colore del fiore | Giallo zolfo |
Altezza | Fino a 40 cm |
Habitat | In tutta Italia, fino a 1600 m. |
Coltura | facile |
Necessità idrica | Media |
Terreno | Calcareo, ben drenato |
pH terreno | Da neutro a subalcalino |
Umidità del terreno | Ben drenato |
Esposizione | Mezz’ombra, ombra leggera |
Propagazione | Seme, talea, propaggine |
Rusticità | Molto rustico |
Utilizzo | Officinale, giardino naturale |
- L'iperico d'acqua è una pianta acquatica perenne, diffusa nelle paludi del nord America; ha fusti leggermente carnosi, di colore verde-brunastro, dal portamento prostrato o strisciante, che si diparto...
- Pianta perenne semisempreverde, originaria dell'Europa e dell'Asia; sviluppa lunghe ramificazioni striscianti o prostrate, che si allargano notevolmente, dando origine a larghi tappeti compatti, alti ...
- Moltissime sono le piante appartenenti al genere dell'Iperico; si tratta per la maggior parte di piccole perenni erbacee, ma esistono anche piccoli arbusti sempreverdi o a foglie caduche; molte specie...
- Ho due vasi di iperico da un anno e si sono molto infittiti, chiesdo cortesemente se diradarli, se concimarli e quando. Sono posti in terrazzo con vento e sole, ma quest'anno con la grandine, inusuale...
Per una crescita ottimale del nostro iperico, il terreno ideale deve essere ben drenato anche se la pianta si adatta bene a qualunque terreno, anche a terreni da giardino già sfruttati. Per quanto riguarda l'irrigazione, non risulta necessario bagnare la pianta. Si accontenta infatti dell'acqua piovana, anche quando si trova in climi piuttosto secchi. Importante è invece procedere alla potatura circa ogni 2 anni. Questa però è da realizzare solo quando avviene l'imbrunimento dei rami e delle foglie.
La propagazione della pianta avviene durante la stagione autunnale, sia nel caso venga effettuata per semina sia nel caso in cui avvenga per divisione. Tra maggio e giugno è possibile prelevare talee, da far radicare in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali.
IL CALENDARIO DELL’IPERICO |
Fioritura | Da giugno a ottobre |
Raccolta | Giugno-luglio |
Pulizia piante | Autunno |
Messa a dimora | Autunno/primavera |
Talea | Agosto/aprile |
Semina | Settembre/marzo |
L'Hypericum cresce spontaneamente nelle macchie e pianure dell'Europa e dell'Asia Occidentale.
Da ricordare sono le proprietà medicali della pianta; l'Hypericum è, infatti, utilizzato per lenire e calmare stati d'ansia e di depressione.
Da considerare, infine, il fatto che le foglie, se ingerite, possono risultare dannose per l'organismo.
Generalmente la raccolta avviene alla fine del ciclo vegetativo della pianta, in autunno; è possibile raccoglierlo anche in primavera. Secondo la tradizione però, il periodo migliore per la raccolta dell'iperico è il 24 giugno (notte di San Giovanni) da cui proviene infatti il nome popolare della pianta. Durante questa notte, considerata magica, la leggenda afferma che streghe e diavoli si riunivano per la loro sabba e per trarre buoni o cattivi auspici per il futuro.
La coltivazione dell'iperico viene fatta inoltre per ricavarne le sue molteplici proprietà. E' infatti ricchissimo di principi attivi. E' utile per alleviare lo stress, per curare la pelle, per alleviare arrossamenti e irritazioni, ustioni, scottature ed eritemi.
Per quanto riguarda parassiti e malattie che potrebbero colpire la pianta, possiamo dire che l'iperico spesso soffre per la ruggine, che provoca macchie gialle sulle foglie compromettendone l'utilizzo.
Questa pianta, conosciuta popolarmente come erba di San Giovanni, scacciadiavoli o millebuchi, è molto diffusa allo stato spontaneo in tutta la nostra penisola ed è impiegata a scopo medicinale dalla notte dei tempi.
Il suo nome botanico deriva dal greco e, secondo alcuni, significa “io scaccio le immagini” in riferimento alla capacità che gli veniva attribuita di allontanare i demoni (probabilmente le ansie…) Perforatum è invece in relazione alle piccole macchie che si vedono in controluce sulle foglie e che danno l’impressione di essere dei buchi.
In età classica era già impiegato per la preparazione di unguenti cicatrizzanti. Veniva in ogni caso adoperato anche per via orale, in diverse formulazioni, per combattere mali di vario tipo (spasmi, dolori mestruali, fino all’ansia e alla depressione). Lo stesso uso si protrasse fino al Medioevo, quando gli fu attribuita anche la capacità di scacciare i demoni.
Tra i principi attivi presenti nell’iperico, quelli la cui efficacia è dimostrata sono: l’ipericina (che interviene sui neurotrasmettitori collegati ai cambiamenti di umore), l’iperforina, i tannini, i fenoli, flavonoidi e xantoni. Questi ultimi si sono dimostrati molto utili come sedativi e antidepressivi.
Bisogna però sottolineare che i singoli componenti hanno dato, nei test sperimentali, risultati dubbi o scarsi. Si è quindi ipotizzato che l’efficacia dell’iperico derivi dall’azione combinata dei vari principi attivi.
Evitiamo quindi di acquistare prodotti in cui ve ne sia solamente uno: preferiamo invece gli estratti naturali dove le proporzioni sono generalmente rispettate.
Come abbiamo detto è una pianta molto comune: per trovarne in grande quantità è tuttavia consigliabile cercare lungo i sentieri di collina o in zone luminose, ai margini dei boschi. Ad ogni modo evitiamo di raccogliere presso strade molto trafficate o deve vengano impiegati concimi di sintesi, fitofarmaci o diserbanti.
Il periodo migliore va dalla fine di maggio a settembre, la mattina tarda (quando la rugiada si sia già asciugata). Si coglie solamente l’apice della pianta, provvisto di fiori, boccioli e le piccole foglioline, tagliandolo con delle forbicine (eviteremo così di strappare favorendo la fuoriuscita di principi attivi). Andranno poi lavate delicatamente e lasciate asciugare per qualche ora in una zona ventilata e ombrosa.
L’olio di iperico, di un bel colore rosso, si ottiene facendo macerare gli apici a lungo (circa un mese e mezzo) in un luogo fresco e buio. Le dosi consigliate sono circa 300 gr per un litro di olio (possibilmente di mandorle, ottimo per le sue proprietà lenitive ed emollienti). Alla fine di questo processo dovremo esporre la bottiglia per un’intera giornata, calda, al sole. Per concludere filtriamo con una garza finissima e conserviamo in un luogo fresco e buio.
Può essere impiegato per lenire e curare le affezioni della pelle, in particolare le piaghe, le ferite, le ustioni e le scottature solari. È un ottimo prodotto anche per migliorarne l’aspetto, ritardare la comparsa delle rughe e evitare l’insorgere delle smagliature.
La tintura madre di iperico si ottiene a partire dagli apici fioriti freschi (o essiccati in un luogo ombreggiato, fresco e ben arieggiato). La proporzione per i fiori freschi è di 100 gr per 300 ml di alcool alimentare a 70°. Lasceremo macerare il tutto in un locale buio e fresco per circa 10 giorni, mescolando spesso. In seguito filtreremo e imbottiglieremo in contenitori dotati di contagocce.
Si possono assumere da 8 a 10 gocce, fino a 3 volte a dì. Il trattamento è utile in caso di coliche, di cistiti e altre infiammazioni. Naturalmente ha sempre una sua efficacia nei confronti di lievi disturbi dell’umore. Massaggiato sulla pelle aiuta la guarigione di piaghe, ferite e irritazioni cutanee.
Con gli apici fioriti si può preparare un’ottima tisana: sono sufficienti dai 15 ai 30 gr di prodotto essiccato per litro di acqua. Utile per contrastare lievi stati di malumore.
Per combattere affezioni dell’apparato respiratorio e in generale infiammazioni possiamo procurarci in erboristeria un misto al 50% di iperico e edera terrestre. Una tazza prima dei pasti, tre volte al giorno, ci sarà di grande aiuto.
L’iperico ha una buona efficacia nei confronti delle depressioni lievi e moderate. Può essere tranquillamente paragonato ai farmaci di sintesi, col vantaggio di avere meno effetti collaterali. In erboristeria si possono trovare delle capsule di estratto secco, adatte a chi provi un malessere davvero leggero o transitorio (come quello legato ai cambiamenti di stagione o all’eccessivo buio invernale). Formulazioni più concentrate possono però essere acquistate solamente in farmacia, sotto stretto controllo medico.
I trattamenti devono ad ogni modo essere protratti per almeno due settimane prima che gli effetti benefici si facciano sentire in maniera significativa.