Quali piante aromatiche coltivare in balcone per migliorare la tua salute
Le aromatiche sono popolari sin dai tempi più antichi per le loro molte virtù. Naturalmente sono sempre state utilizzate in cucina come insaporitori, ma il loro grande successo è dovuto soprattutto all’ impiego nella medicina popolare. Non vi era convento che non avesse un’area completamente dedicata alla loro coltivazione. Molte di queste qualità sono state dimostrate dalla ricerca scientifica; chiaramente per avere effetti significativi i principi attivi devono essere estratti e concentrati seguendo procedure precise. D’altro canto, utilizzando queste piante fresche o essiccate, a piccole dosi, possiamo trovare sollievo da leggeri malanni e affezioni. Alcune sono davvero preziose e dovremmo sempre coltivarne un vasetto sul balcone o in giardino.
Il timo è in assoluto una delle aromatiche più preziose per la nostra saluto. È infatti ricco di principi attivi utili in particolar modo per combattere le affezioni dell’apparato respiratorio. Il timolo si è dimostrato efficace come fluidificante per i bronchi, oltre ad avere un’interessante azione anticoagulante.
A livello casalingo può essere impiegato in molti modo: durante l’inverno possiamo prepararci una tisana facendo bollire un cucchiaio di foglie per una decina di minuti: aiuterà a respirare meglio e allevierà anche i mal di testa. Aumentando la concentrazione di foglie otterremo un composto utile per fare dei suffumigi, in caso di naso chiuso e pesantezza ai bronchi. Pochi minuti saranno sufficienti
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È una delle aromatiche più diffuse negli orti e sui davanzali: è preziosa per la cucina e per i molti impieghi erboristici.
Possiamo usarla per insaporire piatti a base di formaggi, carne e pesce, ma è ottima anche nei dolci. È una preziosa fonte di vitamine, saponine, estrogeni e mucillagini. Trova impiego per regolare la traspirazione, per alleviare il gonfiore alle gambe, facilitare la digestione e come calmante di escoriazioni o irritazioni cutanee o della mucosa orale. È anche stato dimostrato un blando effetto antibatterico, utile durante affezioni respiratorie. Vengono usate solo le foglie o gli apici fioriti, freschi o secchi. Se ne possono ricavare infusi o usarli per dei suffumigi. In estate un’ottima alternativa al caffè è un infuso di salvia e limone. Gli oli essenziali vanno usati solo sotto controllo medico, perché potrebbe avere interazioni con altri medicinali (o essere addirittura dannosi).
L’erba cipollina è, come molte alliacee, preziosa specialmente se utilizzata da cruda. Vale la pena aggiungerla spesso ai nostri cibi perché è ricca di vitamina C, B2, K, calcio, fosforo e ferro: colmando le carenze di questi elementi è utile per migliorare l’elasticità dei vasi sanguigni e la circolazione. Si consiglia quindi di inserirla nelle insalate, sui formaggi freschi e all’ultimo su carni bianche e pesce. Trova buoni abbinamenti anche nei dolci estivi, per esempio in un fresco abbinamento con il limone o menta
Viene usata anche in cosmesi: è di grande aiuto per le pelli grasse. Possiamo utilizzare una lozione ottenuta facendo bollire gli steli. Un’ottima maschera tonificante e rinfrescante si ottiene frullando la lozione con della polpa di cetriolo.
L’alloro è una delle aromatiche più utilizzate in cucina: molti piatti a base di carne o di pesce non avrebbero lo stesso sapore senza il suo apporto. Le foglie andrebbero utilizzate poco dopo la raccolta perché le note presenti cambiano velocemente. Sotto l’aspetto fitoterapico segnaliamo che è ricco di vitamina C ed A, acido folico, calcio, fosforo e magnesio. Ha un’ influenza benefica sullo stomaco e sull’intestino: favorisce la digestione e alleviare le irritazioni al colon.
Le tisane che se ne ricavano possono essere usate anche per combattere le costipazioni dell’apparato respiratorio e come calmanti per le artriti. Il prodotto, in questo caso, può essere impiegato sia fresco sia essiccato, lasciando in infusione almeno 10 minuti. Le foglie appena raccolte e fatte bollire in poca acqua, in usano in impacchi per dolori localizzati o sul petto, per contrastare i malanni di stagione.
L’aneto è utilizzato poco nella cucina italiana, mentre è popolarissimo in quella nordica e mitteleuropea. Il suo sapore, simile a quello del finocchio, si sposa con pesce e verdure. Le sue foglie, molto decorative, sono però anche un concentrato di principi attivi e sali minerali. In particolare è molto ricco di potassio, sodio e composti dello zolfo: aiutando la secrezione biliare favoriscono la digestione, in particolare dei grassi.
I suoi semi, e in alternativa quelli di finocchio, sono stati usati a lungo per favorire la produzione di latte nelle puerpere, anche se oggi si consiglia di non farne un uso eccessivo, visto che contengono anche sostanze dannose. Possiamo facilmente ricavare un infuso ponendo un intero stelo in acqua bollente per qualche minuto. Per avere un sapore più intenso usiamo invece il prodotto essiccato, magari contenente anche dei semi.
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