Maggiorana pianta
Origanum Majorana, questo è il termine erboristico della pianta. Si tratta di una pianta officinale proveniente dall’Africa e dall’Asia, dove nasce e cresce anche spontaneamente. La maggiorana, anche detta "pianta del sole", pare sia di buon augurio per la felicità di chi si sposi. In Italia ha una crescita annuale, poiché non resiste alle basse temperature. Tuttavia, alcune piante invece, si conservano per diversi anni in presenza di inverni miti e se vengono curate con gli accorgimenti dovuti. La specie è molto utilizzata nella preparazione dei cibi, dove è impiegata in ogni realizzazione culinaria, e si deve proprio ad essa il particolare gusto che si trova nelle torte di verdura, nei pansotti, nel vitello tonnato e altri cibi. La maggiorana ha anche proprietà medicali, in modo particolare sedative e antispastiche: l’infuso con questa pianta è indicato principalmente per difficoltà digestive, problemi gastrici e cefalea.
La semina va fatta in inizio di primavera, nell’apposito inseminatore dove saranno posti metà sabbia fine e metà terriccio, che andranno mescolati con cura. Quindi, sopra i semini, delicati e piccoli, va posto un sottilissimo strato di terra. Il semenzaio (ma può andare bene anche una cassetta per la verdura) va messo all’ombra con una temperatura che si aggira sui quindici gradi, avendo il riguardo di posare sopra di esso della comune pellicola plastica che si usa in cucina, oppure un velo di "tessuto non tessuto", che sarà tolto tutti i giorni per inumidire il terriccio con uno spruzzino e acqua a temperatura ambiente. In questo passaggio è molto importante mantenere costantemente umida la terra, senza che si secchi. Dopo che le piante saranno cresciute fino a cinque o sei centimetri di altezza, allora potranno essere interrate, anche nei vasi, con l’accortezza di mantenere tra l’una e l’altra una distanza minima di quaranta centimetri.
Per la messa a terra della pianta, il periodo ideale è da aprile a maggio. E' necessario piantare la maggiorana in un terreno riparato e soleggiato, poiché essa ama il sole e il caldo e risente le basse temperature. Va innaffiata spesso con poca acqua, ricordandosi che quando la pianta è ancora piccola o sta fiorendo ha un bisogno maggiore di acqua. Importante, poi, è la cimatura, consistente nel togliere i fiori e gli apici in modo che la pianta diventi più robusta e folta. La fioritura arriva da luglio a settembre, comportando la perdita di una parte di aroma, perciò si consiglia di tagliare i rami e lasciare che ricrescano spontaneamente. L’aroma e le doti curative, conservate dalle foglie fresche, si disperdono molto nelle foglie secche. Se comunque si voglia procedere ad essiccare le foglie, i mazzetti vanno legati e posti a testa in giù in un luogo buio e asciutto, lasciando che la disidratazione si completi spontaneamente. Di solito non richiede il concime, ma se fosse necessario si può aggiungere alla terra del composto una miscela di fosforo, azoto e potassio, reperibili nei negozi specializzati.
Può capitare che nella pianta siano presenti i parassiti, i quali devono essere rimossi con le mani. Tuttavia, un rimedio che funziona, è quello di spruzzare il terreno e la pianta per tre giorni consecutivi con il "macerato di aglio", che si forma lasciando il bulbo in un litro di acqua per una intera giornata. Oppure si può mettere sotto terra uno spicchio di aglio molto vicino alla pianta, utile anche questo all’eliminazione dei parassiti. In autunno va effettuata la potatura con la quale i rami devono essere tagliati di almeno dieci centimetri, avendo l’accortezza poi di innaffiare dopo aver tagliato. Per avere buone probabilità che non secchi in inverno, si devono tagliare i rami in prossimità del terreno e proteggerla dal freddo coprendola con la paglia. Con questo sistema è molto più facile che germogli nuovamente la primavera dopo.
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