Prato secco
Buon giorno,
ho un prato di circa 250 mq dotato di impianto di irrigazione che uso due volte al giorno per 10 minuti. Ultimamente lo taglio a 4.5cm ogni 5/7 giorni. Per due volte dalla fine dell'invento ho concimato con del granulare specifico per prato. In alcune zone però, come già successo nello stesso periodo anche lo scorso anno, noto che i fili d'erba si stanno seccando con il risultato che appare un leggero strato di erba secca e alcuni ciuffetti di erba verde. L'erba migliore è quella che cresce non in pieno sole, che possa dipendere dal troppo sole visto che ho utilizzato un miscuglio di sementi per prato misto(sole ombra)? Può dipendere dall'orario di innaffiatura?
Anticipatamente vi ringrazio
Lorenzo
Gentile Lorenzo,
ritengo che l’ingiallimento del tuo tappeto erboso possa essere dovuto ad una irrigazione effettuata in modo poco corretto; gli sfalci che pratichi una volta a settimana sono perfetti, e ti permettono di avere un prato sano e rigoglioso; ma le annaffiature secondo me vengono fornite per troppo poco tempo e troppo frequentemente. Lo scopo che ci prefiggiamo, quando coltiviamo un tappeto erboso, è quello di favorire uno sviluppo delle piccole piante che lo compongono; in particolare, per quanto riguarda l’apparato radicale, è bene che abbia uno sviluppo profondo, ad almeno 10-15 cm d profondità, in modo che possa resistere senza problemi ai cambiamenti climatici esterni, che non lo colpiscono, in quanto protetto da uno spesso strato di terra. Se annaffiamo con piccole quantità di acqua molto spesso, il risultato che otteniamo è quello di inumidire solo il primo strato di terreno; in questo modo le radici delle piantine sono costrette a svilupparsi molto superficialmente, dove c’è l’acqua; è chiaro che, con questo metodo, l’acqua tende a risentire moltissimo della temperatura esterna, e le radici pure, visto che si sviluppano in superficie; il caldo estivo causerà quindi una maggiore traspirazione e l’evaporazione rapida dell’acqua delle annaffiature. Se poi annaffi anche la sera, considera che tale acqua rimarrà a lungo sull’erba, nelle ore fresche della notte, favorendo lo svilupparsi di malattie fungine. Per avere un prato sano, è importante annaffiare fino a che il terreno sia ben bagnato fino ad almeno 10-15 cm di profondità; e in seguito, è importante che le annaffiature siano ben intervallate tra loro. A inizio primavera, quando il clima è fresco e le piogge abbondanti, si può annaffiare anche solo una volta a settimana; ma in estate, con clima caldo e scarse precipitazioni, è spesso necessario annaffiare ogni giorno, o una volta ogni due giorni. Evita di annaffiare più di una volta al giorno, ma quando annaffi, fallo per un buon periodo di tempo; chiaro che dipende anche da che impianto di irrigazione possiedi, e da quanta acqua riesce a spandere in un dato periodo di tempo; con un impianto di irrigazione con portata media, di solito si annaffia per circa un’ora al giorno, in un’unica soluzione, non suddividendo l’ora in più somministrazioni al giorno. Il momento migliore per annaffiare è la notte fonda, fino alle prime ore del mattino: più o meno tra le 3-4 e le 6-7 del mattino. Se noti che il terreno rimane bagnato a lungo, puoi anche pensare di annaffiare per un’ora, una volta ogni due giorni (dipende poi dalle piogge, e da quanto acqua il tuo impianto porta). Considera che più o meno ogni giorno un metro quadrato del tuo tappeto erboso perde circa 5 litri di acqua, in estate, e devi reintegrarla. Se conosci le caratteristiche del tuo impianto di irrigazione, puoi fare anche i conti di quanta acqua fornisce in un’ora a ogni metro quadrato di prato. Per quanto riguarda il fertilizzante, considera che i fertilizzanti granulari a lenta cessione rilasciano Sali minerali nel terreno per circa 4 mesi; non c‘è quindi motivo per fornirlo due volte a fine inverno; piuttosto concima una singola volta a fine inverno, e ripeti l’intervento in autunno. In autunno e in primavera, pratica anche una corretta arieggiatura del prato, per rimuovere il feltro e rendere il terreno più permeabile.
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