Coltivare lavanda
La lavanda è una pianta aromatica inserita nella famiglia delle 'lamiaceae' e appartenente al genere 'lavandula'. La parola lavanda deriva dal verbo 'lavare' e dal gerundio latino che indica ciò che deve essere lavato. Il nome si riferisce al fatto che la pianta era impiegata sin dai tempi antichi per profumare il corpo. In natura possiamo trovarne almeno cinquanta varietà differenti più o meno profumate. La coltivazione della lavanda è prevalentemente di origine europea ed è diffusa soprattutto nei paesi del bacino del Mediterraneo. Inoltre è una pianta tipica della Provenza dove troviamo una varietà di lavanda che prende il nome proprio dalla regione francese. Questa specie erbacea è comunque molto rustica e si adatta bene ai terreni aridi, sassosi e scoscesi dell'Italia centro-meridionale.
Per coltivare la lavanda e conoscerne tutti i segreti è consigliabile sapere esattamente come si struttura la pianta nelle sue caratteristiche principali. La lavanda si presenta come cespuglio perenne sempreverde di grandezza limitata che può arrivare ad un metro di altezza. Si compone di piccoli fusti ramificati sui quali crescono foglie strette, lunghe e di un grigio chiaro. Il fogliame è molto profumato e in estate sbocciano tanti fiorellini raccolti in spighe di colore blu e viola. Una delle varietà più diffuse di lavanda è quella 'officinalis' che è originaria dei paesi del Mediterraneo ed ha fiori azzurri e viola. Altra tipologia di questa pianta è la lavanda 'stoechas', tipica dei fondi silicei e distinta da un ciuffo viola sopra i fiori. Infine possiamo trovare la specie 'angustifolia' di cui esistono anche varianti a fiori bianchi, rossi e blu.
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Si può scegliere se coltivare la lavanda in giardino oppure se piantarla in vaso per tenerla in casa o su di un balcone. Di solito è una pianta che non ha esigenze particolari per quanto riguarda l'esposizione. Basterà collocarla in una posizione abbastanza soleggiata o comunque in lieve penombra. Il vaso da scegliere dovrà essere abbastanza grande in quanto la lavanda ha radici estese e non ama gli spazi stretti. Il terreno invece deve essere fertile, neutro e ben drenato. Poi aggiungeremo una certa quantità di sabbia e del concime calcareo per far meglio attecchire la pianta. La lavanda non tollera i terreni troppo umidi e i ristagni d'acqua. Andrà quindi innaffiata regolarmente facendo asciugare il terriccio tra un'irrigazione e l'altra. La potatura della pianta è necessaria solo a fine fioritura per eliminare gli steli appassiti e i rami secchi.
Il caratteristico profumo della lavanda proviene dagli oli essenziali prodotti da alcune ghiandole disseminate sulle foglie e sui fiori. Parte importante della lavanda sono proprio i fiori che si raccolgono in momenti diversi secondo l'uso che ne andremo a fare. Una volta raccolti vanno essiccati e tenuti in ciotole o sacchetti. La lavanda si usa poco in cucina, soprattutto per aromatizzare aceto, vino e liquore. Molto buono poi è anche il miele di lavanda, ottimo per lenire i disturbi dell'apparato respiratorio. L'olio essenziale della pianta conferisce alla pianta proprietà curative importanti. Infatti la lavanda ha buone qualità antisettiche, diuretiche e disinfettanti. Aiuta anche ad alleviare i dolori addominali, l'artrite ed è un blando sedativo. Infine l'essenza di lavanda può essere inalata per curare raffreddore e tosse.