Erba medica
L'erba medica, o Medicago sativa, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae, ovvero tutte quelle piante che sono leguminose. È una pianta che richiede moltissima acqua, infatti può consumare dai 700 agli 800 litri per formare 1 chilo di sostanza secca, tuttavia grazie alle radici che scendono molto in profondità non ha problemi di siccità. Cresce bene su terreni freschi, profondi e calcarei, ma durante il periodo vegetativo non sopporta bene gli eccessi di umidità per via della sua origine. Si consiglia di irrigare l'erba medica tramite impianti goccia a goccia: questo perché si riducono le perdite d'acqua, c'è minore stress del terreno bagnato/asciutto, si riduce lo sviluppo delle malerbe, non si ostacolano le lavorazioni meccaniche e si riduce il consumo di carburante. È opportuno però controllare sempre lo stato dell'impianto e fare della manutenzione dove necessario. Per controllare i volumi d'acqua forniti al terreno si possono utilizzare dei contatori.
I semi della medica sono molto piccoli, 1000 semi pesano circa 2 grammi. Se si decide di seminarla in consociazione con una graminacea non è necessario fare lavori di preparazione al terreno, mentre se si vuole fare una coltivazione specializzata bisogna fare un lavoro profondo di rinnovo per facilitare lo sviluppo delle radici. Di conseguenza si esegue un'aratura profonda per rompere il terreno e successivamente si fresa per sminuzzare le zolle troppo grandi. Questo lavoro va eseguito in estate. Se le zolle vengono lasciate troppo grandi c'è il rischio che i semi si perdano o che vadano troppo in profondità nel terreno e che non riescano a vegetare. Il periodo ideale di semina dell'erba medica è dopo l'inverno, a circa 5-6°C, o dopo l'estate in modo che le piantine siano già ben sviluppate per resistere al freddo, e può essere eseguita a spaglio. In genere la quantità ad ettaro di semi che viene utilizzata è di 15-20 chili.
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Per quanto riguarda la concimazione non è necessario apportare azoto, essendo un coltura azoto-fissatrice, e potassio, il quale è presente nelle zone dove essa è diffusa. Durante l'aratura si può distribuire del letame per arricchire il terreno di sostanze nutritive. Mentre in presemina è opportuna fare una concimazione fosforica, in modo che gli strati profondi del terreno si arricchiscano di esso e che l'apparato radicale ne sia ben fornito. La concimazione fosforica utilizzata ad ettaro è di circa 80-100 chili. Nel caso la microflora della pianta non riesca a produrre abbastanza azoto si può apportare una piccola quantità di esso di circa 40-60Kg per ettaro. Inoltre è utile reintegrare poche quantità di azoto, circa 20-30Kg per ettaro, dopo ogni sfalcio una volta che si verifica una ripresa vegetativa.
L'erba medica è colpita da diverse malattie fungine e batteriche. Una di queste è l'avvizzimento batterico, provocato dl batterio Corynebacterium insidiosum: questo causa una deformazione delle foglie con maculature, un ingiallimento della pianta, blocca la crescita e indebolisce molto la pianta durante la raccolta. L'antracnosi è una malattia fungina causata dai funghi del genere Collicotrico: questi funghi colpiscono la pianta attraverso le ferite e si propagano con le spore, aggredendo i germogli, le foglie più giovani e i piccoli fogliari durante la primavera. Un altro fungo che colpisce l'erba medica è il Colletotrichum trifolii, un fungo che ottiene il nutrimento dalle cellule della pianta prima di formare le spore. Per combattere questi patogeni si utilizzano dei fungicidi rameici composti prevalentemente da solfato di rame neutralizzato.
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