Crisantemi - Chrysanthemum hyb.
Il genere chrysanthemum hyb. conta decine di specie di piante erbacee, generalmente perenni, originarie dell'Asia e dell'Europa, molte delle quali coltivate per la loro fioritura. Appartengono al genere Chrysanthemum hyb. anche molte specie di margherite e di astri, ed in genere gran parte delle erbacee che producono fiori piatti, con molti petali colorati e centro dorato. I fiori che vengono comunemente chiamati crisantemi nascono dall'incrocio tra due specie originarie dell'Asia: c. Moriifolium e C. indicum; nel corso degli anni dall'incrocio di queste specie selvatiche, e delle varietà da esse derivate, si sono ottenute decine di varietà di crisantemo, anche talune con fiori di forma particolare; ad esempio citiamo i crisantemi pompon, che hanno infiorescenze sferiche, con disco centrale quasi assente, e i crisantemi spider, con petali laterali molto allungati e disordinati. Si tratta in generale di piante dalla facile coltivazione, che fioriscono all'inizio dell'autunno, quando le temperature sono già fresche. In Italia vengono utilizzati molto come fiori per i defunti, quindi purtroppo non sono graditi a tutti, pur essendo sicuramente fiori di rara bellezza; in ogni caso non dovrebbero mancare nel giardino di chi desidera piante fiorite anche in autunno. Per ottenere fiori grandi e cespugli densi è consigliabile cimare più volte la pianta ed asportare alcuni dei germogli laterali.
Il genere “Chrysanthemum hyb.” comprende circa 37 specie di piante originarie principalmente dell’Asia orientale e dell’Europa. Appartengono alla famiglia delle Asteraceae.
Allo stato spontaneo si tratta di erbacee perenni o piccoli cespugli che possono raggiungere più di 1 metro di altezza. Le foglie sono lanceolate, lobate e solitamente emanano un profumo, alle volte gradevole, altre meno. I loro grandi fiori, generalmente a forma di margherita, possono essere bianchi, rosa o gialli e d’abitudine compaiono durante l’autunno.
La coltivazione di questo fiore ha avuto origine in Cina circa 2500 anni fa. Arrivò in Europa nel XVII secolo e venne battezzato crisantemo che dal greco significa “fiore d’oro”. In effetti le specie originarie dell’Europa hanno spesso i capolini di quel colore. Nel XIX secolo la sua coltivazione si è allargata a tutto il continente e si è diffusa anche nelle Americhe. Nei paesi temperati sono coltivati all’aperto, come piante da giardino. Nelle zone più a Nord, invece, sono considerati più fiori da taglio e vengono cresciuti per lo più nelle serre.
- Con il nome crisantemo vengono di solito indicati i fiori del genere chrysanthemum che sbocciano in autunno; si tratta di specie ibride, selezionate per la bellezza o la grandezza dei fiori; la loro d...
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Gli esemplari di Chrysanthemum hyb. si coltivano in luogo soleggiato, non temono il freddo, anche se può capitare che inverni molto rigidi possano danneggiare le foglie; dal cespo di radici in primavera ricominceranno a svilupparsi nuove foglie. Poiché molte varietà producono fusti floreali molto lunghi è consigliabile porre a dimora i crisantemi in luogo riparato dal vento. Il crisantemo preferisce climi miti con temperature che vanno dai 16 ai 18°C. Alcuni sono molto rustici, altri possono sopportare al massimo durante la notte la temperatura di 7°C. Le gelate in genere hanno come conseguenza la perdita completa delle foglie, ma spesso sono capaci di produrne di nuove, se il clima lo consente. Ad ogni modo intorno ai 7°C solitamente le foglie ingialliscono in maniera vistosa.
Se cresciuti all’interno devono essere tenuti in una zona luminosa, arieggiata, ma lontana da correnti fredde. Se la luce è poca i boccioli florali non si apriranno, ma cadranno dopo essersi seccati.
Da metà primavera è assolutamente meglio, se possibile, spostarli all’esterno (in giardino o su di un balcone o terrazzo) fino alla fine di settembre. In questa maniera la loro fioritura sarà più bella e durerà più a lungo. Se li vogliamo mettere direttamente nel terreno scegliamo un sito dove vi sia molta luce diretta. Se però viviamo in una zona molto calda e arida teniamo presente che il sole potrebbe causare bruciature alle foglie. Di conseguenza potrebbe essere utile valutare un’esposizione leggermente più riparata. In linea generale in quelle condizioni la posizione ideale è quella che garantisca una buona illuminazione per tutta la mattinata e più filtrata durante il primo pomeriggio. Facciamo notare che è sempre bene valutare anche attentamente le specifiche necessità di ogni cultivar perché possono variare anche notevolmente.
in primavera ed in estate annaffiare saltuariamente i Chrysanthemum hyb., evitando di bagnare il terreno finché è umido; durante i mesi freddi annaffiare sporadicamente, soltanto in assenza di piogge; gli esemplari in vaso vanno bagnati con regolarità, evitando gli eccessi. Da marzo a ottobre fornire del concime per piante da fiore, ogni 15-20 giorni.
i crisantemi preferiscono terreni sciolti, molto ben drenati, soffici e ben aerati; è consigliabile aggiungere al terriccio della sabbia, per aumentare il drenaggio dell'acqua, e del letame ben maturo.
avviene in genere per talea, in autunno o all'inizio della primavera; i rami di crisantemo in genere radicano con grande facilità, anche direttamente a dimora.
Gli esemplari di Chrysanthemum hyb. temono il marciume radicale, l'oidio e gli afidi.
- la cocciniglia. Può attaccare particolarmente i giovani steli delle piante coltivate in appartamento, succhiandone la linfa. Si possono rimuovere con del cotone imbevuto di alcol o utilizzando insetticidi sistemici.
- tripidi: producono lesioni sulle foglie pungendole. Il rimedio è un buon insetticida.
- acari: si posizionano sul retro della foglia e rendono meno vitale tutto l’individuo. Si combattono con acaricidi specifici.
Gli ibridi che i coltivatori sono riusciti ad ottenere grazie ad attente selezioni possono vantare fiori molto più grandi rispetto alle specie spontanee, con più capolini e con corolle singole, doppie, semidoppie o a palla. I colori disponibili sul mercato sono davvero innumerevoli e trovano il gusto di tutti: bianco, giallo, rosa, rosso, dorato, viola, lilla. In pratica vi sono tutte le sfumature immaginabili, tranne il blu. La maggior parte è, come abbiamo detto, perenne. In molti casi però vengono usati come piante da interno e vengono quindi considerati come annuali. Se cresciuti all’esterno, in piena terra, possono raggiungere anche 1 metro di altezza, La stessa varietà, tenuta in contenitore, raggiungerà però al massimo i 40 cm.
I fioristi hanno la possibilità di venderli in ogni periodo dell’anno perché non è particolarmente difficile la forzatura. In natura producono boccioli tra l’autunno e l’inizio dell’inverno. Si può però anticipare o posticipare questo evento diminuendo le ore di luce cui vengono esposti. Questo imiterà il ciclo naturale della pianta che emette gli steli florali quando le giornate si accorciano, quindi le ore di buio sono prevalenti su quelle di luce.
I crisantemi preferiscono un suolo leggermente acido il cui pH vada da 5.5 a 6.5. Necessitano inoltre di un ottimo drenaggio per prevenire marciumi radicali. È importante oltre a ciò un ottimo apporto di azoto e potassio. Il primo incentiva la crescita vegetativa, il secondo la produzione di fiori. In piena terra possono essere apportati grazie a concimi granulari a lenta cessione. Le piante in vaso possono essere fertilizzate con un prodotto liquido specifico da somministrare ogni 15 giorni durante tutto il periodo vegetativo.
Necessitano di avere un substrato sempre umido. Ad ogni modo bisogna però evitare di irrigare eccessivamente causando ristagni idrici: questi sono il più frequente motivo per il quale insorgono marciumi e funghi dell’apparato radicale e della zona del colletto.
Se il terreno è troppo asciutto la prima conseguenza visibile è la perdita tramite disseccamento dei boccioli. A quel punto però è difficile che ne emettano nuovamente e quindi per vederli fioriti bisognerà aspettare l’anno seguente. È di conseguenza importantissimo, specie nei climi caldi e secchi, monitorare attentamente e quotidianamente il grado di umidità. Se la pianta è in contenitore la maniera migliore per irrigarla è porla all’interno di una vasca piena di acqua fino a quando il terreno non sarà ben umido. Successivamente dovremo metterla a scolare su di un piatto. Quando tutto l’eccesso di liquido sarà stato drenato potremo spostare il vaso su di una superficie secca. Se la pianta vive in appartamento, in climi caldi e con umidità ambientale bassa, sarebbe bene vaporizzarla spesso con acqua non calcarea o, ancora meglio, piovana. In inverno, soprattutto se tenuta all’esterno o in piena terra, non necessita di irrigazioni assidue in quanto in questo periodo entra in una fase di riposo vegetativo.
I crisantemi possono essere seminati anche direttamente a dimora. La germinazione avviene nel giro di 10 o 20 giorni, a seconda dell’umidità e della temperatura.
Quella ideale è intorno ai 15°C e pertanto il periodo ideale è la primavera. Se però viviamo in un clima particolarmente caldo (al Sud e sulle isole) potrebbe anche essere possibile procedere con la semina durante l’autunno (magari in vasetti, da tenere poi riparati). Questo ci darà la possibilità di avere piante più sviluppate e fiorifere già dalla prima annata.
Si possono ottenere anche nuove piantine procedendo tramite talea, nel mese di marzo. Bisogna tagliare degli steli erbacei in piena salute in segmenti da 6-7 cm di lunghezza. Si rimuovono le foglie basali e si distribuisce sul taglio un prodotto ormonico per facilitare l’emissione di radici. Vanno poi inseriti in un composto molto leggero di sabbia e torba o torba e perlite e mantenute ad una temperatura costante di 15°C e con un’umidità ambientale piuttosto alta. È anche importante porle in un ambiente privo di correnti d’aria. Appena la radicazione sarà avvenuta (vedremo un’abbondante emissione di foglie) possiamo trasferire le piantine in vasetti singoli. Di solito la prima fioritura si ha nell’annata successiva. È molto importante sicuramente procedere con constanti cimature per ottenere un esemplare ben ramificato e pieno.
Per la cura di tutte le piante è importantissimo occuparsi costantemente della pulizia rimuovendo i fiori esausti. In questa maniera questi vegetali non sprecheranno energie nutrendo potenziali semi e torneranno piuttosto a produrre altri boccioli. Conseguentemente la fioritura sarà più lunga e l’esemplare più vigoroso.
-Oidio: produce macchie biancastre sulle foglie e sui boccioli. Si previene tramite zolfo e si combatte con prodotti specifici
-Botrytis cinerea (muffa grigia): si crea una patina grigia e marrone sugli steli e sui boccioli. Per prevenirla bisogna evitare di bagnare la vegetazione e di porla in una zona troppo ombreggiata. Si possono inoltre utilizzare dei rameici o, in casi di attacchi gravi, anticrittogamici curativi ed eradicanti.
-Ruggine: causa macchie rosse, quando le temperature sono molto alte. Si ricorre a prodotti specifici.
-Caduta o seccume dei boccioli: dovuto probabilmente a mancanza di acqua o luce. Tagliamo ed esponiamo maggiormente al sole.
-Foglie secche: poche annaffiature o acqua troppo fredda.
-Foglie più piccole del normale: troppe o poche irrigazioni. Mancanza di azoto, bruchi, insetti vari o virus.
-Rami troppo lunghi, verde chiaro o bianco: mancanza di luce
-Caduta o seccume dei boccioli: dovuto probabilmente a mancanza di acqua o luce. Tagliamo ed esponiamo maggiormente al sole.
-Foglie secche: poche annaffiature o acqua troppo fredda.
-Foglie più piccole del normale: troppe o poche irrigazioni. Mancanza di azoto, bruchi, insetti vari o virus.
-Rami troppo lunghi, verde chiaro o bianco: mancanza di luce
I crisantemi europei sono sempre stati ritenuti, nella tradizione, delle piante medicinali.
Per esempio dalle foglie e dai fiori, seccati all’ombra, del C. vulgare (detto anche Tanaceto) si ricava la tanacetina. Questa sostanza è molto amara è molto tossica, ma veniva usata per la difesa dagli ascaridi e ossiuridi. Il C balsamita viene comunemente chiamato Erba di San Pietro. Viene ampiamente utilizzato in cucina per la preparazione di frittate e pasta ripiena. È prezioso in quanto contiene un olio essenziale che favorisce le secrezioni biliari. È inoltre utile contro i catarri bronchiali. Il crisantemo più importante però, sia dal punto di vista medico sia dal punto di vista industriale, è il C. cinerariaefolium (detto anche Piretro). È spontaneo nei Balcani, nelle Americhe e anche in Giappone. Coi capolini si prepara una polvere insetticida. Contiene il principio attivo piretrina capace di indurre paralisi e morte nei ditteri e negli imenotteri. Ha inoltre l’indubbio vantaggio di essere totalmente innocuo per gli animali domestici e gli esseri umani. È ancora oggi una dei pochi insetticidi ammessi in agricoltura biologica.