Banano
Le banane, i lunghi frutti dolci che siamo abituati a consumare per tutto l’anno, crescono su piante molto particolari: raggiungono rapidamente i 2-3 metri di altezza, presentandosi come alberi, ma
in effetti si tratta di enormi erbacee perenni. Da un corposo cormo, un bulbo-tubero, che si sviluppa spesso soltanto semi sommerso dalla terra, spuntano lunghe foglie con picciolo, di dimensioni enormi, riunite in ciuffi; in pratica i piccioli delle foglie, accorpati, danno origine ad un fusto, che può venire confuso con il tronco di un albero, alla cui sommità sventolano le enormi fronde.
Le foglie di banano possono essere lunghe fino a 4-5 metri, e larghe nella porzione massima fino a 50-60 cm; sono di colore verde chiaro brillante, leggermente coriacee. Le nuove foglie spuntano dal centro del pacchetto formato dalle vecchie, quindi all’esterno del cespo avremo solo foglie adulte, e al centro solo foglie giovani. I
banani producono grandissime infiorescenze, costituite da un falso fiore simile ad una enorme cipolla, costituito da brattee appressate, di colore vivace, spesso rosso, alla cui base spuntano i fiori, sia quelli femminili, sia quelli maschili.
I fiori di banano non sono particolarmente appariscenti, e quelli femminili hanno l’ovario infero, ovvero petali e sepali si sviluppano al di sopra dell’ovario, e quindi quando appassiscono rimangono sull’apice superiore della lunga bacca. Difficilmente le piante coltivate in Italia producono frutti commestibili, soprattutto se coltivate in casa o in serra, ma esistono al mondo decine di varietà di banano.
Alcune varietà da frutto possono produrre frutti dolci e profumati anche nelle zone più calde d’Italia, altre, puramente decorative, producono frutti colmi di semi, non commestibili, ma di colore bizzarro; altre varietà ancora vengono coltivate soltanto per il loro fogliame di colore particolare, o per le dimensioni molto contenute, che le rendono ottime piante da coltivare in vaso.
Prima di comprendere come si coltiva un banano, è bene ricordare che esistono decine di varietà di banano, che possono presentare differenti esigenze climatiche, anche se in genere tutti i banani presentano simili esigenze colturali; quindi ricordiamo che alcune specie e varietà sono puramente piante da appartamento, di dimensioni che non superano i due metri se coltivate in vaso, altre varietà vivono all’aperto nella bella stagione e poi in serra per tutto l’inverno; pochissime varietà possono sopportare brevi gelate, e vanno comunque posizionate in una zona riparata del giardino, a meno che la nostra casa si trovi in una zona d’Italia dove il clima invernale è particolarmente clemente, come accade in alcune zone della Puglia, della Calabria o della Sicilia.
Non dimentichiamo che i banani sono piante erbacee perenni, dalla crescita rapida e vigorosa, in quanto tali possono venire coltivate lasciando che durante l’inverno perdano la parte aerea, per rispuntare in primavera; capita infatti spesso di vedere alberi di banano in zone decisamente non tropicali, come le sponde del Lago di Garda.
I banani vengono rovinati, anche molto, dal vento freddo invernale, o dalle gelate intense, dalla neve, dalla brina, ciò non significa necessariamente che i cormi muoiano in autunno, anzi, spesso grandi banani si sviluppano per anni, con solo qualche foglia scurita dal freddo o rovinata dal vento, anche in zone con clima invernale inclemente.
Capita poi anche in Italia che si susseguano alcune annate con inverni decisamente poco rigidi, e quindi non è necessario che il nostro giardino nella pianura Padana si senta escluso dalla possibilità di coltivare una pianta esotica e particolare, che ci ricorda la jungla.
IL BANANO IN BREVE |
Nome, genere, specie | Musaceae, gen. Musa |
Tipo di pianta | Erbacea perenne |
Altezza | Da 60 cm a più di 5 metri |
Fogliame | Persistente o semipersistente |
Colore fogliame | Verde, porpora, marrone scuro |
Fiori | Bianchi, gialli o rosa |
Frutti | Gialli o rosa; raramente eduli |
Manutenzione | Da media ad alta |
Irrigazioni | Frequenti, no ristagni idrici |
Umidità | Alta; bassa in inverno |
Substrato | 25%di terra da giardino, 25% di terriccio universale, 25% compost o stallatico maturo, 25% di sabbia grossolana |
Concimazioni | Granulare o liquido per piante verdi |
Crescita | Da media a veloce |
Resistenza al freddo | Da poco rustica a mediamente rustica (a seconda delle specie) |
Esposizione | Pieno sole o ombra leggera |
Contenitore | Almeno 30 cm x 30 |
Propagazione | Prelievo polloni, talea, semina (difficile) |
Parassiti e malattie | Cocciniglia, ragnetto rosso, virosi, marciumi radicali |
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Il periodo migliore per procedere va da aprile a giugno, a seconda della nostra collocazione geografica.
Il banano apprezza i suoli profondi e ricchi, ma devono essere al contempo ben drenati.
Per ottenere i migliori risultati è bene scavare un’ampia buca e porvi sul fondo uno strato drenante di ghiaia o argilla espansa. Stendiamo poi un telo di tessuto-non tessuto per isolare quella parte dal substrato superiore. Inseriamo la pianta e riempiamo con la seguente mistura: 25%di terra da giardino, 25% di terriccio universale, 25% compost o stallatico maturo, 25% di sabbia grossolana. Compattiamo e irrighiamo abbondantemente.
IL CALENDARIO DEL BANANO |
Impianto | Marzo-maggio |
Rinvaso | Marzo-aprile (ogni 2 o 3 anni) |
Fioritura | estate |
Fruttificazione | Novembre (esemplari di almeno 3 anni) |
Protezione/ritiro | Da ottobre a marzo-aprile |
Distribuzione ammendante | novembre |
Concime granulare (piena terra) | Marzo e giugno |
Concime liquido (vaso) | Da marzo a ottobre, ogni 15 giorni |
Le specie e varietà di piccole dimensioni sono ideali da coltivarsi in vaso e, specialmente al Nord, consentono la protezione invernale in serra. Scegliamo un contenitore inizialmente né troppo grande né troppo piccolo (idealmente da 30 x 30 cm di lato e profondo altrettanto): gli spostamenti saranno più semplici e controlleremo meglio l’insorgere di marciumi. Poniamolo da subito su di una pedana con ruote. La mistura ideale è quella indicata sopra, ma può andare bene anche un terriccio per agrumi cui avremo aggiunto un po’ di ammendante organico
Il banano è molto avido di nutrimento. In piena terra è bene, alla fine dell’inverno, spargere abbondante fertilizzante granulare a lenta cessione equilibrato nei macroelementi e ricco in microelementi. Ripetere ad inizio estate.
Verso novembre è importante pacciamare l’area con abbondante ammendante organico, sfarinato o in pellets, da inglobare in seguito al terreno con zappettature, ma senza disturbare l’apparato radicale piuttosto superficiale.
In vaso possiamo supportare la crescita con somministrazioni quindicinali di un concime liquido per piante verdi, da marzo a ottobre.
Queste piante in condizioni ottimali crescono molto velocemente, anche se l’inserimento in vaso ha una sua influenza su questo aspetto. In generale è necessario rinvasare almeno ogni 2-3 anni passando ad un contenitore più grande di almeno 10 cm. Un’ottima e più comoda alternativa consiste nel prelevare numerose “carote” di terreno esausto tramite un piantabulbi e sostituirle con terriccio nuovo.
In ogni caso, che si scelga una varietà rustica o meno, che si viva a Enna o a Varese, se vogliamo coltivare un banano in giardino, prima di tutto chiediamo al vivaista una varietà che abbia le giuste caratteristiche, avvisandolo che vogliamo tenerlo in giardino, e successivamente posizioniamo la pianta in una zona luminosa, ben soleggiata, e ben riparata dal vento e dalle intemperie più forti, visto che le foglie enormi possono venire completamente distrutte da un forte temporale estivo (succede anche nelle zone di produzione).
Teniamo anche sempre conto del fatto che i cormi di banano tendono a non affondare eccessivamente nel terreno, quindi per la loro sopravvivenza, nelle zone con clima rigido, un buono strato di corteccia o paglia per pacciamare il bulbo-tubero spesso può fare miracoli.
I banani sono piante tropicali, abituate ad un clima caldo e umido, per tutto l’arco dell’anno; quindi ricordiamoci di annaffiare con regolarità, mantenendo sempre il terreno umido, quando la temperatura è superiore ai 10-12°C; quindi se posizioniamo il nostro banano nano in casa o in serra, annaffiamolo regolarmente per tutto l’anno, se invece abbiamo un banano in giardino, annaffiamolo soltanto da marzo-aprile a settembre-ottobre.
Evitiamo di lasciare le radici immerse nell’acqua stagnante, e quindi attendiamo sempre che il terreno asciughi leggermente tra un’annaffiatura e l’altra. A inizio primavera spargiamo attorno alla pianta una buona dose di concime granulare a lenta cessione, e rimuoviamo le foglie rovinate dalle intemperie o da altre cause, in modo da stimolare la pianta a produrne di nuove.
Nel mondo le banane vengono coltivate in tutta l’area tropicale, in Asia, in Africa e in sud America; ne esistono decine di varietà, tutte originate da due specie, Musa balbisiana e Musa acuminata. Si tratta di una delle prime piante che l’uomo abbia mai coltivato, da studi recenti risulta che i primi banani vennero coltivati in Asia, in Nuova Guinea, circa 4000 anni fa; da allora hanno fatto molta strada, visto che dall’Asia sono stati portati in Africa, poi sulle coste del Mediterraneo e poi, nel 1500 i Portoghesi cominciarono a coltivarli in America Meridionale.
Oggi
il banano viene coltivato in gran parte del mondo, sia le varietà che producono banane, le lunghe bacche dolci e polpose, sia le varietà che producono platani, ovvero banane molto grandi, ricche di amido, che vengono raccolte acerbe ed utilizzate come fossero enormi patate.
Le specie di banana non ibridate dall’uomo sono piccole bacche allungate, riunite in piccoli caschi compatti, che contengono una polpa poco zuccherina, ricca di semi scuri; le specie di banana coltivate per venire mangiate hanno perso completamente i semi, di cui rimangono solo piccoli puntini scuri all’interno della polpa, sono quindi completamente sterili. Tutti i banani coltivati al mondo al giorno d’oggi provengono o da cloni prodotti in laboratorio, o spesso dai polloni basali delle piante vecchie.
Le varietà di banano che vengono coltivate nei bananeti, per produrre frutti da diffondere nel mercato mondiale, si comportano effettivamente come delle piante perenni: ovvero i cormi producono le grandi foglie, quindi una grande infiorescenza, e maturano i frutti; quindi la pianta dissecca e dal cormo spuntano dei succhioni, che origineranno nuove piante; i raccoglitori di banane prelevano i caschi carichi di frutti, quindi abbattono
il banano che le ha originate ed asportano i succhioni, che verranno riposizionati in un nuovo campo già preparato, per ricominciare il ciclo.
Visto che queste piante vengono prodotte in zone con un clima particolarmente favorevole, la raccolta delle banane avviene per tutto l’anno, più volte all’anno. Il risultato di questo tipo di coltivazione è molto pericoloso per la sopravvivenza dei banani, in quanto in ogni zona di produzione spesso si coltivano tutte piante “gemelle”, con una variabilità genetica scarsa o quasi nulla; quindi capita spesso che un parassita o una malattia virale distrugga intere coltivazioni, diffuse in enormi zone, dove l’economia rurale viene completamente annientata.
Se si trattasse soltanto delle banane che mangiamo nella macedonia, forse questo problema potrebbe essere marginale; purtroppo però si tratta anche delle coltivazioni di platani, che sono una delle più importanti fonti di amidi per le popolazioni dei paesi delle zone più depresse del pianeta.
Come abbiamo detto per molte varietà la coltivazione all’esterno senza protezione alcuna è possibile solo nelle regioni meridionali e costiere. Altrove è necessario proteggere soprattutto il fusto dal gelo invernale: ciò che dobbiamo temere è il tempo freddo e contemporaneamente l’eccessiva umidità atmosferica e a livello del suolo.
In aree a clima temperato è generalmente sufficiente avvolgere il tronco con più strati di tessuto apposito.
Altrove è invece bene creare una vera e propria barriera e preparare adeguatamente la pianta. Ecco alcuni suggerimenti:
- Eliminiamo tutte le foglie (marcendo diverrebbero veicolo di patologie)
- Creiamo uno spesso strato coibentante intorno al fusto: possiamo ricorrere a stuoie di torba o di fibra di cocco, paglia e foglie ben secche. Copriamo con tessuto non tessuto.
- A fine inverno cominciamo a scoprire la parte alta per incentivare la produzione di nuove foglie.
In commercio si possono trovare diverse tipologie di banano: negli ultimi anni è tra le piante più richieste per dare un tocco esotico ai giardini e sono diventate più diffuse varietà resistenti al freddo e di diverse dimensioni, adatte anche alla coltivazione in contenitore. Si consiglia quindi, in questo caso più che in altri, di informarsi su questi aspetti prima dell’acquisto e della messa a dimora.
Ecco di seguito le più comuni e interessanti.
Musa Basjoo è una perenne molto pollonante formata da falsi fusti sottili, prima verdi poi marroni. Le foglie sono lunghe fino a 3 metri e larghe circa 30 cm. Cresce, nelle giuste condizioni climatiche, anche fino a 5 metri di altezza. Alla fine dell’estate produce dei fiori penduli color crema; in seguito vi è la produzione di frutti verde-giallastro, ricchissimi di semi neri molto duri, lunghi fino a 6 cm. Il loro sapore è poco gradevole.
ClimaE' uno dei banani più resistenti al gelo e può essere coltivato quasi ovunque in Italia, ma non in vaso, date le sue dimensioni finali. Per ottenere una crescita più vigorosa si consiglia di proteggere il fusto in inverno, di curare particolarmente il drenaggio e di inserirlo in una posizione a Sud in maniera che l’umidità si asciughi ogni giorno il prima possibile. La varietà Sakhalin è ancora più rustica e ha foglie più spesse, scure e resistenti ai venti.
Specie molto interessante e di recente introduzione, originaria della regione himalayana Ha foglie lunghe fino a 2 metri e larghe 60 cm. Sono estremamente lucide e di un bel verde lucido nella pagina superiore; quelle più giovani hanno la pagina inferiore con forti sfumature porpora e alle volte strisce color cioccolato che creano un gradevolissimo effetto cromatico. La fioritura, insignificante, avviene a metà estate ed è seguita poco dopo dalla produzione di frutti non edibili. Raggiunge i 4 metri di altezza .
ClimaSopporta agevolmente fino a – 7°C, ma è sempre consigliata la protezione invernale del cespo oltre alla riduzione dell’umidità nell’area.
Detto anche “banano blu”o “banano a fiore giallo”, è una bella pianta che non supera 1,50 m di altezza, adatta quindi alla coltivazione sia in piena terra sia in contenitore. Le foglie sono di un bel verde chiaro lunghe fino a 30 cm. Altro punto a suo favore è la produzione di una grossa infiorescenza color giallo acceso molto durevole, anche più di 7 mesi. I frutti che seguono non sono edibili. Originaria della Cina e del Vietnam.
Clima Adatta a tutta Italia visto che sopporta anche -10/15°C (a seconda del grado di umidità) e tollera il vento.
Specie interessante per il bel fogliame verde acceso e le dimensioni contenute (mai più di 1,50 m). Ha un punto di forza ugualmente nella fioritura rosata seguita da abbondanti frutti rosa acceso e dalla buccia vellutata (non commestibili).
ClimaSopporta solo brevi gelate se ben protetta. Può però essere coltivata in vaso e ritirata in serra fredda o temperata durante l’inverno.
Detto anche banano porpora. Bellissima specie per le foglie dal retro porpora acceso e con striature nello stesso colore sulla pagina superiore. Produce infiorescenze viola prima erette, poi decombenti; i frutti non sono commestibili. Raramente supera i 2 metri di altezza e può quindi essere tenuta sia in piena terra sia in grandi vasi.
Clima tollera gelate leggere e poco durature.
Detto anche “banano nano delle Canarie”: ha un bel fogliame verde scuro con macchie brune. Cresce fino a 2 metri ed è quindi adatto anche a grandi contenitori (esiste inoltre una varietà nana che non supera i 60 cm) Produce una grossa infiorescenza porpora seguita da piccoli frutti, molto apprezzati e ricercati per il sapore intenso (dopo almeno 3 anni dall’impianto).
Clima Piuttosto delicata, ma in Italia può essere coltivata nel Sud e nelle Isole con grande soddisfazione. Altrove è meglio tenerla in vaso per ripararla in serra temperata.
Pianta esile e rizomatosa con belle foglie verde-blu lunghe fino a 3 metri, con pagina inferiore spesso rossa. La pianta cresce fino a 7 metri.
Clima Con il fusto riparato può essere impiantata in tutto il Centro-Sud. Sopporta anche posizioni ombreggiate.
Segnaliamo inoltre alcune piante che vengono sovente vendute come banani, ma in realtà sono solamente parenti prossimi. Sono ad ogni modo belle essenze che tollerano discretamente i climi rigidi e possono essere utili a dare un tocco esotico al nostro giardino.
Detto anche “falso banano” o “banano etiope” è originario dell’Africa orientale. Può crescere fino a 4 metri con foglie lunghe fino a 2. Nascono con belle sfumature rosse che conservano poi solo nella nervatura centrale, volgendo altrove al verde scuro. Produce belle spighe fiorali bianche, lunghe più di 1 metro. Ha crescita molto vigorosa.
La cultivar ‘Maurelii’è estremamente ornamentale grazie alle enormi foglie a volte rosse, altre rubino e altre quasi nere. Adatta solo al Sud.
Clima sopporta temperature fino a -10°C prolungate per poco tempo.
Essenza di recente introduzione, originaria della Cina del Nord. Cresce fino a 5 metri e ha foglie glauche lunghe più di 2 metri. La base rigonfia la rende ancora più interessante e scenografica.
Clima gli esemplari in commercio non sono ancora perfettamente acclimatati e possono essere coltivati tranquillamente solo al Sud e sulle coste.