Canne di bambu
Le canne di bambù o bamboo s’intendono tutte quelle piante sempreverdi e perenni, diffuse praticamente in tutto il mondo. Esse sono costituite da rizomi carnosi con sviluppo a cespo o strisciante, dai quali si sviluppo dei fusti denominati appunto canne. Hanno foglie che in primavera o all’inizio della stagione estiva cadono per essere sostituite con il nuovo fogliame. È possibile osservare diverse specie di canne, tra le quali: sasa, bambusa, shibatea etc. In passato, tutte queste specie, sono state definite piante infestanti e invasive, difficili da coltivare o inutili per decorare il giardino o gli interni dell’abitazione. Mentre oggi, esse sono piantate sia in giardino e sia invasi sistemati all’interno della casa perché, per opera dei colori, esse sono degli ottimi elementi decorativi. Inserire le canne di bambù nel nostro giardino o sul nostro terrazzo è sicuramente, con qualche piccolo accorgimento per limitarne l’espansione, una scelta azzeccata. Sono disponibili infatti in moltissime varietà con foglie di colori diversi e diverse dimensioni. Si adattano inoltre a diversi climi e sono di facilissima manutenzione.
Per il solo fatto che queste piante sono diffuse quasi in tutto il mondo, è possibile coltivare una specie tropicale in un giardino con clima mediterraneo e, mettere a dimora una specie himalayana in un ambiente soggetto a gelo e freddi intensi. Quelle che si coltivano per la gran lunga in Italia, sono piante appartenenti alle specie rustiche. Esse sopportano sia il calore della stagione estiva e sia il gelo e i freddi intensi di quella invernale. Se si decide di mettere a dimora una specie delicata, può succedere che in inverno i fusti si secchino. Tuttavia è bene ricordare che esse non sono l’elemento principale di questa pianta, infatti, se i rizomi non subiranno danno alcuno, basterà aspettare la fine dell’inverno per sviluppare nuovi germogli. La posizione preferita è il pieno sole o semiombreggiata; se possibile utilizzare un terreno acido altrimenti, non disdegna quello alcalino. Ciò che non deve mancare è un buon drenaggio perché, i rizomi sono facilmente attaccati da muffe e funghi, nel caso in cui il terreno sia melmoso o umido.
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Il bambù appartiene alla famiglia delle Poaceae (è quindi una graminacea) ed è originario per lo più del Sud-est asiatico (in particolare della Cina, della Corea e del Giappone). Pochi sanno però che alcune specie sono invece endemiche dell’Africa, dell’America Latina e anche dell’Oceania. Sono stati classificati fino a 80 generi e 1500 specie diverse. Il loro aerale è molto ampio: crescono dal livello del mare fino a 3000 m di altitudine.
Data questa grande varietà vengono generalmente suddivisi in base alla loro dimensione e alla legnosità del fusto (canna).
Di solito sono caratterizzati da radici rizomatose che si allungano con estrema facilità arrivando a coprire aree estremamente ampie. Esistono però anche bambù cespitosi, molto più contenuti e dalla diffusione lenta. Le loro canne hanno però un diametro di al massimo 2 cm e sono tendenzialmente meno rustici.
La potatura è indispensabile per consentire lo sviluppo delle foglie e la respirazione della pianta. La tipologia di potatura da eseguire dipende dalla specie di appartenenza della pianta. Quelli nani devono essere potati, ogni 2 o 3 anni circa, rasoterra, in modo tale da tenere il cespo denso e compatto nel corso degli anni. Mentre, le altre specie possono anche non essere potate ma, questa pratica avviene (tagliando le canne più grosse e resistenti) per utilizzare le canne tagliate per contenere la vegetazione, per mantenere la siepe o per usi agricoli. Anche l’innaffiatura non deve avvenire in maniera frequente anzi, è bene annaffiare piante rustiche appena messe a dimora oppure nel caso in cui il terreno sia eccessivamente asciutto.
La parte aerea comprende lo stelo (canna) e le foglie, la cui altezza può andare da qualche cm (per le varietà nane) a più di 30 metri per quelle giganti. La consistenza è al contempo dura (come il legno), ma flessibile (per piegarsi al vento, evitando così di rompersi). Aspetto e colore sono molto vari, ma sono accomunati dai nodi, dai qual si dipartono dei rami, ulteriormente suddivisi in rametti recanti poi le foglie, molto decorative. Nel nostro continente seccano e cadono in estate, ma vengono sostituite velocemente.
Gli steli fuoriescono direttamente dal terreno e nel giro di poche settimane raggiungono il loro diametro definitivo. In alcune varietà giganti la crescita è davvero stupefacente: in condizioni ottimali può superare 1 metro al giorno! La fioritura avviene solamente su piante molto mature e spesso porta alla morte dell’esemplare. Bisogna però sfatare il mito della fioritura contemporanea di tutti i bambù nel mondo: è un evento che può verificarsi, ma in realtà è piuttosto raro.
Il rizoma, sotterraneo, cresce quasi sempre in linea retta e, a distanza regolare, lascia fuoriuscire un nuove getto. I bambù cespitosi invece, più rari, creano dei cespi di poco distanziati uni dagli altri.
Il terreno ideale per il bambù deve essere ricco e capace di mantenersi umido, ma non bagnato, a lungo. Sono quindi adatti i suoli limosi o leggermente argillosi, a reazione subacida o subalcalina.
Perché la pianta cresca in maniera vigorosa è necessario che risulti ben esposta, quindi in un’area ben luminosa e calda. È estremamente importante che sia anche riparata dai venti, specialmente durante il periodo invernale.
Le varietà di dimensioni limitate sono anche adatte alla coltivazione in vasi più o meno grandi.
IL BAMBÙ IN BREVE |
Tipo di fogliame | Persistente o semipersistente |
Forma | colonnare |
Altezza a maturità | Da 15 cm a più di 30 m |
Coltivazione | semplice |
Necessità idrica | alta |
Crescita | rapida |
Propagazione | divisione |
Esposizione | Sole-mezz’ombra |
Terreno | Ricco e leggermente umido |
pH | Da subacido a subalcalino |
Anche se non tutti lo sanno, le canne di bambù creano infiorescenze dalla notevole bellezza. Esse sono simili ai fiori delle altre poacee e sono di colore giallo o verde. Anche la maggior parte degli appassionati può non aver mai visto il suo bambù fiorire; ciò è dovuto al semplice fatto che, la maggior parte delle specie fiorisce raramente e anche dopo ogni dieci anni. Le infiorescenze sono veramente casuali, non hanno stagioni precise, e neanche intervalli di tempo specifici. Ciò che rimane certo è il periodo di massima fioritura, uguali per ogni specie: massimo ogni 120 anni circa. Ad esempio, se una specie fiorisce in inverno, nell'estate dello stesso anno, un'altra specie creerà i suoi fiori. Però, dopo questa fioritura massiccia, la pianta va incontro a un pesante deperimento e talvolta ne causa anche la morte.
Le canne di bambù possono essere utilizzate in giardino, in piena terra o in vaso, per creare delle barriere molto ornamentali. Molto interessante è anche il loro uso per la creazione di boschetti dall’aspetto orientale o gruppi (in abbinamento ad altre essenze provenienti dall’Asia). Hanno inoltre il valore aggiunto di fungere da riparo per un gran numero di uccelli e insetti rendendo il nostro spazio più vivo e colorato, senza contare che la decomposizione delle foglie aiuta a rendere il nostro suolo sempre più fertile e vitale.
Le canne possono per di più essere utilizzate per molti scopi diversi: come tutori, per la costruzione di strutture o per la creazione di barriere ombreggianti. Si rivelano un materiale molto duraturo e decorativo.
La prima descrizione del bambù giunse in Europa già ai tempi di Alessandro Magno. I primi esemplari arrivarono però solamente alla fine del XIX secolo, in particolare in Francia, grazie ad un mercante di stoffe. Le canne, infatti, venivano impiegate per trasportare illegalmente dei bachi da seta in Occidente. La pianta gli piacque molto, se ne fece portare diversi esemplari e mise in opera il primo bambuseto del nostro continente.
Dimensioni | nome | Altezza e fogliame | utilizzi | caratteristiche |
Fino a 150 cm | Shibataea kumasaca | Da 50 a 100 cmFoglie persistenti, corte e larghe | Per bordure e siepine | Poco invasivoRusticissimo |
Pleioblastus pumilus | Da 30 a 80 cm, fogliame verde persistente | Coprisuolo | Ottimo per terreni franosi.Sopporta l’ombra e il freddo |
Bambù medio (da 3 a 10 metri) | Sasa tessellata | Fino a 2 metriGrandi foglie allungate, verde lucido, a ciuffi, semipersistenti | Ideale per gruppi isolati | Tollera diversi tipi di suolo.Rustico fino a -18°C, sole o ombra |
Phyllostachys | Da 6 a 8 metri | Vuole molto | Vigoroso e molto rustico, fino |
bissetii | Fogliame persistente verde prima oliva e poi scuro, lucido, molto denso. | spazio | a -25°C |
Phyllostachys rubromarginata | Circa 6 metri.Fogliame persistente, abbondante e decorativo.Canne molto dure | Ottimo per siepi frangivento | Poco esigente e poco invasiva.Fino a -20°C |
Phyllostachys aurea | Da 6 a 9 metri.Canne molto dense, quasi dorate, e fogliame persistente, verde chiaro | Adattabile, ma teme il vento freddo | Poco invasivoTollera ombra e carenze idriche.Fino a -20°C |
Semiarundinaria fastuosa | Da 5 a 9 metri, portamento colonnare.Canne verde scuro che virano al porpora in autunno.Fogliame persistente, dalla base fino alla cima | Molto adattabile | Si adatta a molte esposizioni diverse.RusticissimoMolto invasivo |
Bambù gigante (più di 10 metri) | Phyllostachys vivax f. aureocaulis | Da 10 a 15 metri.Canne molto dritte, dorate, fogliame persistente | Ideale per siepi o per la creazione di bambuseti | Esposizione soleggiata e calda, al riparo dal vento.Teme la neve, ma resiste fino a -20°C.Crescita rapidissima |
Phyllostachys sulfurea f. viridis | Da 15 a 18 metriCanne prima verdi e poi gialle striate di verde. Fogliame persistente. | Gruppi isolati, bambuseti | Sole-mezz’ombra, fino a -20°C |
Bambù cespitosi (poco o non invasivi) | Semiarundinaria makinoi | Fino a 5 metriCanne fini, marroni, a cespuglio. Fogliame persistente | Come frangivento, siepe o in vaso | Molto tollerante, fino a -18°C |
Fargesia jiuzhaigou | Da 2 a 4 metriFoglie piccole, prima porpora, poi verde chiaro.Fogliame persistente | In vaso o come cespuglio | Sole o mezz’ombra, molto rustico |
Fargesia rufa | Da 1,50 a 3 metri. Fogliame persistente, fine e chiaro.Canne giallastre | Ideale da vaso o da cespuglio | RusticissimoEsposizione ombreggiata e fresca. |
Si può procedere in ogni periodo dell’anno, anche se l’ideale è la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno. In questo periodo, infatti, i rizomi del bambù si sviluppano molto velocemente e l’esemplare si affrancherà molto rapidamente.
In primavera, invece, la manipolazione è molto più difficile a causa della presenza di nuovi e fragili getti.
Prima di tutto si dovrà scavare una buca un po’ più grande del pane di terra. Sul fondo metteremo una buona quantità di ammendante organico ben stagionato. Dopo aver estratto dal vaso l’esemplare (avendolo precedentemente irrigato per rendere l’operazione più semplice) lo inseriamo nella buca e copriamo con la rimanente terra, compattando bene e creando un piccolo avvallamento intorno al colletto, dove verseremo molta acqua.
Se il nostro bambù è rizomatoso è estremamente importante inserire nel terreno delle barriere profonde almeno 30 cm per delimitare l’area entro la quale dovrà espandersi. Se non le inseriremo la pianta diventerà entro breve estremamente invasiva e quasi impossibile da contenere.
Scegliamo una varietà non rizomatosa o comunque di dimensioni contenute. Il vaso dovrà essere di materiale molto resistente e di volume pari o superiore ai 35 litri.
Scegliamo un terriccio ricco e mescoliamolo eventualmente con un po’ di terra da giardino e stallatico stagionato.
Estremamente importante è anche creare sul fondo uno spesso strato drenante a base di argilla espansa o ghiaia.
Per crescere bene la maggior parte delle specie necessita di molta acqua e calore. Esistono però anche varietà che si adattano bene alle aree con inverni rigidi e poche precipitazioni.
Ad ogni modo è consigliato:
• Irrigare abbondantemente durante l’estate o in assenza di pioggia.
• In inverno è bene eliminare gli steli più vecchi, estrarre e dividere i rizomi evitando che diventino troppo densi.
• Utilizziamo le sue stesse foglie e altro materiale pacciamante per proteggere le radici durante la stagione fredda. La pacciamatura è utile anche per evitare un’eccessiva evaporazione di acqua durante l’estate.
Il calendario del bambù |
Messa a dimora | Da agosto a novembre |
Raccolta delle canne | Da dicembre a febbraio |
Divisione | Tra marzo e aprile |
Pulizia dell’area, rimozione sezioni vecchie | Da dicembre a febbraio |
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Questo tipo di intervento non è generalmente necessario se non per alcune specie nane che vanno tagliate raso terra ogni anno, alla fine dell’inverno.
Il bambù si moltiplica autonomamente allungando i propri rizomi. Per creare un nuovo bambuseto è sufficiente prelevarne, tra marzo e aprile, una sezione, aiutandosi nell’estrazione con un forcone.
Le varietà cespitose si dividono come si farebbe per una pianta erbacea, lasciando per ogni sezione un sufficiente numero di radici.
Le canne di bambù hanno moltissimi impieghi: per realizzare costruzioni, oggetti vari o a scopo decorativo. Si conservano molto bene una volta tagliate ed essiccate: risultano infatti estremamente resistenti all’acqua. Possono essere prelevate tendenzialmente in ogni periodo dell’anno, anche se è preferibile procedere in inverno, utilizzando una sega in metallo (specialmente per le varietà di grandi dimensioni).
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