Corbezzolo pianta
Il nome scientifico della pianta di corbezzolo, Arbutus unedo, deriva dal latino "unum edo" ovvero "ne mangio uno solo", a indicare che sin dall'antichità era nota la necessità di consumare i suoi frutti con moderazione; infatti, mangiare quantità eccessive di frutti della pianta di corbezzolo può creare problemi gastrointestinali. Ottimi, invece, risultano la marmellata e il miele ricavato dai fiori, vera e propria specialità della Sardegna, regione dove questo arbusto prospera. Oltre a rappresentare l'ospitalità, la pianta del corbezzolo è al centro di una leggenda patriottica: sembra, infatti, che questo arbusto venne adottato dai patrioti italiani come simbolo del risorgimento, per la simultanea presenza sulla pianta di foglie verdi, frutti rossi e fiori bianchi, e che proprio i suoi colori abbiano poi ispirato la bandiera italiana.
Sebbene la pianta resista a basse temperature (-5/-8°C), rimane pur sempre un arbusto mediterraneo, che ama una posizione ben soleggiata e che, nei climi più rigidi, d'inverno necessita di una copertura in tessuto non tessuto e di un riparo dai venti freddi. Per quanto riguarda il terreno, la scelta migliore è un suolo neutro o acidulo, purché ben drenato - si consiglia di posizionare del ghiaietto sul fondo della buca, allo scopo di evitare pericolosi ristagni d'acqua. La pianta richiede scarsa manutenzione: spazio sufficiente per le radici, innaffiature regolari (soprattutto le piante giovani) e una buona concimazione in primavera. La moltiplicazione avviene per semina e per talea - i semi devono essere piantati alla fine dell'inverno in un composto di sabbia e torba, mentre le talee devono essere tagliate in inverno e le piantine così ottenute trapiantate in terra piena dopo due anni.
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Come già accennato, oltre che a fini ornamentali, il corbezzolo può essere coltivato per i suoi frutti, dal sapore piacevolmente acidulo, che devono però essere consumati con moderazione: il frutto contiene infatti molti tannini, che possono provocare diversi disturbi gastrointestinali, soprattutto nei soggetti più sensibili a tali sostanze. Dai fiori della pianta si ricava un miele dal caratteristico sapore particolare, non eccessivamente dolce, che risulta ottimo abbinato a pane tostato o formaggi stagionati. Zone d'elezione per la produzione del miele di corbezzolo sono la Toscana e la Sardegna, dove questa pianta cresce prosperosa. Infine, le foglie e la corteccia sono anch'esse ricche di tannini e vengono impiegate nella concia delle pelli.
La pianta è ricca di numerose proprietà balsamiche, concentrate nelle foglie, soprattutto quelle dei rami più giovani. Le foglie devono essere raccolte d'estate, essiccate in ambiente buio e caldo e poi conservate al buio in sacchetti di carta. Con esse si possono preparare decotti, infusi e tisane. Grazie all'alto contenuto di derivati fenolici, le preparazioni dalla pianta di corbezzolo possiedono proprietà antisettiche, antinfiammatorie e depurative. In particolare, l'infuso di foglie viene impiegato in erboristeria per la cura delle affezioni delle vie urinarie, dei reni e nei casi di febbre e diarrea; il decotto (sempre di foglie) viene utilizzato come tonico astringente per la pelle e il decotto della radice può essere impiegato per la cura dell'arteriosclerosi.