Erica

L'erica in giardino

Rallegrano giardini e terrazzi durante tutto l'autunno e l'inverno, ma in realtà si tratta di piccoli arbusti presenti in Italia anche in natura, sono le eriche, piccoli sempreverdi tappezzanti. Esistono svariate specie di erica, tra cui le più coltivate sono Erica carnea ed erica gracilis; vengono chiamate erica anche Calluna vulgaris e le specie appartenenti al genere Daboecia: si tratta in effetti di ericacee molto simili all'erica, che fioriscono nello stesso periodo dell'anno.

In natura le eriche sono piccoli arbusti tappezzanti, con foglie aghiformi di colore verde brillante e piccoli fiori rosa o bianchi; in vivaio possiamo trovare invece svariate specie e cultivar di ericacee, con fiori di colore dal rosso intenso al bianco, dal rosa chiaro al lilla, e fogliame verde, grigiastro, rossastro o giallastro. In alcuni casi si tratta di specie particolari, in altri casi di cultivar o di ibridi di erica, di calluna o di daboecia.

Erica

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Una pianta Sempreverde

Erica L'erica è una pianta sempreverde, che quindi ha foglie persistenti per tutto l'arco dell'anno; questo pregio, e le fioritura autunnale, la rendono una pianta molto adatta alla coltivazione come pianta ornamentale, poichè ci permette di colorare il giardino anche quando le altre piante sono in riposo vegetativo. In realtà non tutte le specie di erica fioriscono in qeusto periodo dell'anno, ad esempio l'erica arborea, molto diffusa nei boschi pedemontani, produce i suoi piccoli fiori in primavera, e così molte altre specie. In vivaio in qeusto periodo dell'anno sono reperibili prevalentemente le specie a fioritura autunnale, i cui piccoli fiori sbocciano ora, o anche nei prossimi mesi. I fiori dell'erica, prodotti a profusione, tanto da rendere l'intero arbusto rosa, in genere sono molto persistenti, e rimangono sulla pianta per tutto l'inverno, anche dopo essere appassiti. I rami di erica vengono anche molto utilizzati per produrre fiori secchi.

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La coltivazione

Erica Il metodo di coltivazione di una pianta deriva da dove in natura questa pianta si sviluppa; le eriche diffuse come piante ornamentali sono in gran parte piante di origine Europea e collinare o montana; tutte queste specie si coltivano all'aperto, in luogo ben luminoso; non temono il freddo, ma temono invece il caldo estivo.

Quindi è bene porle a dimora in piena terra o in vaso, in una posizione ben luminosa, tanto più ombreggiata quanto più viviamo in un luogo caldo, e, viceversa, tanto più soleggiata quanto più viviamo in un luogo freddo: quindi in Sicilia porremo a dimora le eriche in un luogo ben ombreggiato e fresco, in Val d'Aosta invece potremo posizionarle in luogo soleggiato. Soprattutto scegliamo una posizione in cui possano godere di una buona ombreggiatura durante le ore più calde della giornata, con una buona ventilazione.

Scegliamo un buon terriccio universale, ricco di humus, e aggiungiamo della torba, per aumentarne l'acidità, e della sabbia, per aumentarne il drenaggio.

Le eriche temono gli eccessi di calcare nel terreno e la siccità, quindi poniamole in terreno per piante acidofile, da sostituire ogni 2-3 anni, e ricordiamo di annaffiare con regolarità, mantenendo il terreno umido e fresco; evitiamo però gli eccessi di annaffiature ed il ristagno idrico.


Erica: Da non dimenticare

esempio di erica Le eriche sono piante di facile coltivazione, a patto di seguire alcune regole; prima di tutto non sottovalutiamo il fatto che temono il calcare: questo significa che il terreno deve essere ricco in ferro disponibile alla pianta, quindi prediligiamo terricci per piante acidofile; inoltre se annaffiamo la pianta con acqua ricca inca calcare, ad ogni annaffiatura alzeremo il ph del terriccio, quindi sarà necessario fornire del concime rinverdente a lenta cessione, almeno ogni 4-6 mesi, ma ogni anno sarebbe opportuno estirpare le eriche e sostituire il terreno in cui sono poste, con del terriccio per piante acidofile fresco.

Anche le annaffiature non sono da sottovalutare; in natura le eriche vivono in luoghi collinari o montani, dove il clima è fresco, mai torrido e secco: cerchiamo di imitare la natura fornendo annaffiature in maniera molto regolare, ma evitando di inzuppare eccessivamente il terreno; piuttosto annaffiamo con moderazione ma con grande frequenza, in modo da mantenere il terreno solo leggermente umido, e non sturo d'acqua.

Si è detto che la gran parte delle eriche coltivate a scopo ornamentale non temono il freddo, quindi posizioniamole senza problemi all'aperto; esistono specie, come l'erica gracilis, di origine mediterranea, che possono sopportare anche brevi periodi di freddo non troppo intenso, ma temono le gelate; quando acquistiamo un'erica chiediamo al vivaista di che specie di erica si tratta, e se teme il freddo, poichè all'occhio di chi è poco esperto di giardinaggio le varie specie di erica, di calluna e di daboecia, possono sembrare tutte uguali.

Inoltre ricordiamo che anche le piante tendono ad adattarsi al luogo in cui vengono coltivate; se acquistiamo in settembre o ottobre una piccola pianta di erica possiamo porla tranquillamente a dimora all'aperto; se invece troviamo in vivaio, in serra, una bella pianta di erica rigogliosa in pieno dicembre, consideriamo il clima del luogo in cui la pianta veniva tenuta: se si trova in serra riscaldata la nostra erica, anche se rustica, andrà tenuta in appartamento, oppure dovremo abituarla al freddo portandola all'aperto un poco alla volta.

Le eriche producono i piccoli fiori a campanula sui rami dell'anno precedente; se vogliamo quindi contenere l'arbusto, potiamolo a fine inverno, ed evitiamo dia ccorciare i rami fino all'anno successivo.


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