Da sempre l'uomo trae dalle piante gran parte del proprio sostentamento. Alcune delle piante più utilizzate per l'alimentazione hanno anche proprietà officinali non indifferenti, e anche se non ce ne accorgiamo ne facciamo un uso quotidiano, sfruttando le proprietà che queste pianta hanno.
Tra le tante piante officinali utilizzare in cucina sicuramente tre sono diffusissime in tutto il globo ed in tutte le culture, esportate da un continente all'altro dai conquistatori, dai mercanti o dai missionari.
La prima, quella che in Europa si consuma da più tempo, è originaria dell' Africa; già gli antichi romani sembra ne conoscessero l'uso, è ormai diffusa in tutto il mondo e se ne sfruttano le forti proprietà stimolanti; si tratta della Coffea arabica.
Questo piccolo arbusto viene ormai coltivato anche in America meridionale ed in gran parte dell'Africa e in Medioriente; in Europa se ne utilizzano i semi tostati, ma la pianta viene coltivata solo in appartamento, poichè teme il freddo. Nei luoghi d'origine il caffè raggiunge i 3-4 metri di altezza, e viene coltivato a mezz'ombra; ogni anno produce innumerevoli piccoli semi, ricoperti da una polpa morbida, con buccia rosso fuoco.
I semi ripuliti sono di colore verde, vengono fatti essiccare all'aria e quindi vengono tostati; il grado di tostatura darà l'aroma alla bevanda, ottenuta tradizionalmente per infusione della polvere dei semi tostati.
Il caffè viene utilizzato, oltre che per il suo aroma, per le sue proprietà officinali, infatti la polvere dei semi tostati è ricca di un alcaloide, chiamato appunto caffeina, un forte stimolante; questa azione stimolante viene sfruttata consumando la bevanda, ma anche per produrre creme per il corpo e per sfruttarne le proprietà vasodilatatorie e diuretiche.
Le altre piante inebrianti
Oltre al caffè, il cui consumo è conosciuto in Europa da secoli, la seconda pianta che è giunta sulle nostre tavole proviene dall' Asia; si tratta de te, il cui uso è stato importato nel nostro continente dai missionari.
Questa bevanda viene prodotta per infusione, utilizzando i germogli giovani di grandi arbusti di camelia, che vengono fatti essiccare e /o fermentare.
La Camellia sinensis, da cui si ottengono le preziose foglioline di te, viene coltivata principalmente in Asia centrale e meridionale, dove di questa bevanda si fa un uso molto intenso. Esistono varie specie di te, grossolanamente ricordiamo i due tipi principali: il te verde ed il te nero. Si tratta di piccole foglie ottenute dalla stessa pianta, ma il te nero viene fatto macerare e fermentare prima di essere essiccato e sminuzzato, invece il te verde viene semplicemente fatto essiccare, quindi il fogliame mantiene parte della clorofilla.
L'infuso di foglie di te contiene polifenoli, molto utili per combattere l'invecchiamento cellulare ed i radicali liberi; questa bevanda ha anche effetto diuretico e depurativo; inoltre la teina in esso contenuta è un eccitante, molto simile alla caffeina. Il te verde è più ricco di polifenoli rispetto a quello nero ed ha un più forte effetto diuretico e depurativo.
La terza pianta molto diffusa nelle nostre cucine è il Teobroma cacao; il nome botanico che gli venne dato significa cibo degli dei, già da qui possiamo capirne la prelibatezza, ma del resto non credo che esista un europeo che non abbia goduto almeno una volta nella sua vita dei piaceri del cioccolato.
Il cacao si ottiene dai grandi semi contenuti nei frutti del teobroma cacao, questi semi vengono essiccati, fermentati e tostati; da questi processi si ottiene una pasta compatta e viscosa, che vien ulteriormente raffinata fino ad ottenere la polvere di cacao o la massa con cui si produce il cioccolato.
Anche il cacao contiene piccole tracce di caffeina, ed è quindi blandamente eccitante; il principio attivo per cui viene consumato il cioccolato è però la teobromina, un alcaloide ad effetto euforizzante; sembra che l'effetto sul cervello del cioccolato sia simile a quello dell'innamoramento.