Protea - Protea

Origini della protea

Le proteacee sono un genere diffuso in Africa e Australia, a ricordo dell'antica vicinanza tra i due territori; le protee in particolare provengono dal sud Africa, da dove vennero importate in Europa già nel 1700; in effetti molte piante originarie del sud Africa e dell'Australia stanno avendo un grande successo tra i coltivatori di piante europei, visto che queste piante ben si adattano al clima europeo, e ci donano fiori particolari, dall'aspetto esotico, perfetti per chi desidera stupire i vicini di casa o per chi ama avere in giardino qualcosa di strano e insolito.
Protea

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La protea

Protea Questa pianta, come dicevamo, è diffusa in sud Africa, di cui è anche il fiore simbolo; esistono svariate specie, anche se le più diffuse in Italia sono la cynaroides e la neriifolia. Produce un ampio arbusto, alto fino a 60-80 cm, con foglie allungate, che si sviluppano su lunghi fusti rossastri, non molto ramificati; le foglie sono di un bel colore verde scuro, leggermente coriacee e cerose. Si tratta di un arbusto sempreverde, abbastanza vigoroso; a partire dalla primavera inoltrata fino alla fine dell'estate tra i rami si ergono fusti non ramificati, al cui apice sbocciano grandi infiorescenze, costituite da piccoli fiorellini; attorno all'infiorescenza si sviluppano grandi brattee rigide. Il colore e la dimensione dei fiori dipende dalla specie e anche dalla varietà, con infiorescenze che raggiungono 25-30 cm di diametro, con brattee candide, rosate o rosse.

I grandi fiori della protea molto ricordano i carciofi o i cardi, con un aspetto spinoso; ogni pianta produce molti fiori, a seconda della dimensioni, dai 3-4 dei giovani esemplari, fino ai 15-20 delle piante più grandi. Queste particolari infiorescenze possono sopravvivere per settimane una volta recise, ed hanno un aspetto molto gradevole anche dopo essere disseccate, per questo motivo le protee vengono molto utilizzate e prodotte proprio come fiore reciso, da utilizzare in particolare in bouquets o mazzi di fiori che devono durare nel tempo.

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Come si coltiva

coltivazione protea Il clima sud africano non è poi così diverso rispetto al clima italiano; l'unica differenza risiede nella minore escursione termica tra giorno e notte e tra le diverse stagioni; le protee trovano posto in giardino, in un luogo ben soleggiato.

Possono sopportare brevi gelate, ma mal si adattano a neve e gelo intenso che dura per settimane; per questo motivo, nelle regioni del nord Italia, è consigliabile posizionare la nostra protea in luogo riparato, come ad esempio un aiola addossata alla casa ed esposta a sud, o più semplicemente possiamo coprire la pianta a fine autunno con dell'agritessuto, che eviterà all'aria attorno alla pianta di rimanere freddissima per prolungati periodi di tempo.

Tendono ad adattarsi a qualsiasi terreno, preferendo i terreni soffici e abbastanza ricchi, molto ben drenati.

Da aprile a settembre-ottobre annaffiamo la pianta con regolarità, attendendo sempre che il terreno sia ben asciutto tra un'annaffiatura e l'altra; eccessi di annaffiature o pesante ristagno idrico possono causare nel tempo l'insorgere di marciumi, che portano al disseccamento di intere ramificazioni.

Nel periodo vegetativo aggiungiamo all'acqua delle annaffiature del concime per piante da fiore, ogni 12-15 giorni.

La potatura in genere consiste nella semplice rimozione delle infiorescenze; so vogliamo ottenere un arbusto compatto dopo la fioritura accorciamo tutti i rami di almeno un quarto.


Protea - Protea: Come si propaga

protea Anche in Italia le piante fioriscono e fruttificano, dando origine a numerosi semi, generalmente fertili; i semi della pianta vengono fatti germinare in un composto costituito da terriccio universale e sabbia, che va mantenuto umido per permettere ai semi di germinare.

Moltissime protee in commercio sono ibridi o cultivar, e non sempre propagandole per seme otterremo una pianta identica alla pianta madre; per questo motivo, se vogliamo ottenere fiori identici a quelli della protea che già abbiamo, dovremo produrre talee. In estate inoltrata asportiamo la cima dei fusti che non hanno prodotto fiori, utilizzando delle cesoie robuste e ben affilate; produciamo porzioni di fusto lunghe 8-10 cm, leviamo la gran parte delle foglie basali e interriamo le talee in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali; teniamo le talee umide, in luogo luminoso ma non eccessivamente soleggiato.

Le piante ottenute per talea spesso fioriscono già l'anno successivo alla radicazione; le piante ottenute da seme invece impiegano fino a 4-6 anni prima di fiorire.