Proteacee
Le proteacee sono un'ampia famiglia di piante sempreverdi, in genere alberi o arbusti, originari dell'emisfero Australe; esistono centinaia di specie, tutte adattatesi alla vita in ambienti con stagioni molto diversificate, dove a stagioni con piogge abbondanti succedono lunghi periodi di siccità con temperature elevate.
Le varie specie differiscono di molto le une dalle altre; come caratteristica generale si notano foglie coriacee, di colore cupo, che tendono a divenire rossastre o giallastre, se esposte per lungo tempo ai raggi solari diretti. La principale particolarità che ha fatto si che le proteacee venissero coltivate nei giardini di tutto il globo sono le fantastiche infiorescenze; tute le specie di proteacee producono a fine inverno o in primavera grandi infiorescenze dall'aspetto esotico e particolare, dei colori più disparati.
Piuttosto che specie più comuni dovremmo in effetti riferisci ai generi che più facilmente sono reperibili in Italia; nella nostra penisola le proteacee sono arrivate da molti anni, ma vengono coltivate soprattutto dai floricoltori, visto l'ampio mercato di cui godono le grandi infiorescenze, utilizzate nei bouquets, sia fresche, sia essiccate.
Da pochi anni alcuni generi sono sfuggiti alle coltivazioni intensive e cominciano a trovare posto anche in giardino; si tratta prevalentemente di Banksiae, Protee, Hakea, Grevillea e Leucospermum.
Le specie più gradite in Europa sono in genere quelle che danno origine ad arbusti di media o piccola misura. In generale è più facile trovare nei nostri vivai proteacee ben adattate a vivere in clima mediterraneo; quindi la coltivazione non è delle più difficili.
In generale si adattano meglio nelle zone d'Italia più calde, con inverni miti; ma alcune specie possono essere poste in piena terra anche dove il clima invernale è rigido.
Generalmente prediligono posizioni soleggiate, o semiombreggiate; nelle zone con temperature minime molto rigide è conveniente posizionare gli arbusti in luogo riparato dal vento e dal freddo, oppure coltivarli in contenitore.
Il substrato di coltivazione consigliabile è molto poroso e drenato, con una buona percentuale di sabbia o pietra pomice, in modo da evitare dannosi ristagni idrici.
Le annaffiature si forniscono solo durante i mesi caldi, quando il terreno è ben asciutto da alcuni giorno; non temono la siccità, purché non si protragga eccessivamente.
- Da molti anni tra le “nuove” proposte di piante che troviamo in vivaio, fanno capolino alcune piante originarie dell’Australia; tra queste la Telopea (nome aborigeno Waratahs), un genere che conta poc...
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