Arbusto a foglie caduche, originario dell’Asia, molto diffuso in coltivazione come pianta ornamentale, nei giardini e come arredo urbano. Ha portamento eretto, ben ramificato, e raggiunge i 2-3 metri di altezza; la corteccia è grigia, liscia, tende a divenire rugosa e profondamente segnata con il passare degli anni. Il fogliame è di forma ovale, presenta tre lobi di forma varia, più o meno evidenti a seconda dell’esemplare; di colore verde medio, le foglie sono seghettate. Dalla primavera inoltrata fino ai freddi autunnali produce, all’apice dei fusti, grandi fiori solitari, a forma di campana, di colore vario, nei toni del rosa, del bianco e del viola, con gola in colore contrastante; esistono numerose cultivar di ibisco, con fiori dai colori più vari, ed anche a fiore doppio o stradoppio. Queste piante hanno uno sviluppo abbastanza vigoroso, quindi è consigliabile potarle dopo la fioritura, prima dell’arrivo dell’inverno, ed intervenire anche a fine inverno, levando i rami rovinati o eccessivamente e disordinati; la potatura a fine inverno ha anche il vantaggio di favorire lo sviluppo di nuovi rami, che porteranno i fiori. Ai fiori seguono i frutti, grosse capsule semilegnose, di forma ovale, che contengono i semi.
E’ una pianta molto apprezzata per fini ornamentali, sia all’esterno che all’interno. Stiamo parlando dell’ibisco, specie erbacea che presenta dei fiori molto vistosi e altamente decorativi. Nei prossimi paragrafi, un’interessante scheda di coltivazione dedicata alle caratteristiche e alla cura dell’ibisco. L’ibisco, nome botanico hibiscus è una pianta erbacea a portamento e forma arbustiva. Questa specie appartiene alla famiglia delle Malvaceae ed è originaria dell’Asia. E’ diffusa praticamente in tutto il mondo, anche a Tahiti, come dimostrano anche dei dipinti del famoso pittore Gauguin. La pianta è a foglia caduca, ovvero perde l’apparato fogliare durante l’autunno. Nelle zone fredde viene coltivata all’interno, mentre nelle regioni con clima mite viene coltivata all’esterno, sia in giardino che su terrazzi e balconi. Alcune varietà di ibisco, come l’hibiscus rosainsensis, sono perenni, cioè sempreverdi.
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L’ibisco è una pianta che ama molto la luce ed il caldo, predilige posizioni molto luminose, esposte direttamente ai raggi solari e ama le estati molto calde e lunghe. Può sopravvivere anche in condizioni avverse, anche se l’eccessiva ombra causa scarse fioriture, così come un’estate molto fresca. Alcune specie di ibisco non temono il freddo e possono sopportare senza problemi gelate intense anche di lunga durata, anche se può capitare che alcuni dei rami dissecchino a causa del freddo.
Annaffiare le giovani piante da poco messe a dimora, in modo da favorire lo sviluppo dell’apparato radicale; queste piante sono moto rustiche e di facile coltivazione: possono sopportare lunghi periodi di siccità, ed anche brevi periodi con presenza di acqua stagnante sulle radici. Per una buona fioritura annaffiamo quando il terreno rimane asciutto per troppo tempo, fornendo del concime per piante da fiore, ogni 15-20 giorni, mescolato all’acqua delle annaffiature.
La pianta presenta grandi foglie verdi e ovali con margini dentati. I fiori, molto grandi e vistosi, presentano una forma a imbuto da cui sporgono i pistilli e gli stami, ovvero gli organi maschili. Queste infiorescenze hanno una colorazione che va dal rosso, al giallo, al rosa e all’arancione. I petali del fiore di hibiscus possono essere singoli o doppi, dipende dalla varietà. La fioritura avviene durante la stagione estiva.
Si accontentano di qualsiasi terreno, anche povero e sassoso; prediligono terreni freschi, mediamente ricchi di humus, conun buon drenaggio. L’ibisco può essere coltivato in vaso, ponendolo in un recipiente capiente; va rinvasato ogni 2-4 anni. L’hibiscus gradisce terreni ricchi di humus, umidi, permeabili e ben drenati. La pianta può essere facilmente coltivata in vasi di grandi dimensioni. La sostituzione del contenitore, ovvero il rinvaso, deve avvenire ogni uno o due anni in primavera. Il vaso deve essere leggermente più grande del precedente. Si consiglia di non superare i trenta centimetri di diametro. Il terriccio del rinvaso deve essere uguale a quello usato per la prima messa a dimora.
Avviene generalmente per seme, in primavera, l’ibisco tende con facilità ad autoseminarsi; in primavera si praticano anche talee, prelevandole dai rami che non hanno portato fiori; la talea si rende necessaria se si vuole propagare una cultivar con particolare fioritura, poiché da seme è difficile ottenere piante identiche alla pianta madre. L’ibisco si propaga per semina e per talea. La pianta è addirittura capace di autoinseminarsi. L’interramento dei semi però non garantisce un veloce sviluppo della pianta, ecco perché è meglio ricorrere alla propagazione per talea. Questa, di natura semilegnosa, va interrata in primavera in una miscela di sabbia e torba.
I nuovi germogli vengono molto spesso attaccati dagli afidi, che portano anche allo sviluppo di fumaggini; durante l’estate il fogliame può venire vistosamente rovinato degli acari, che si posano sulla pagina inferiore delle foglie.
La pianta gradisce le esposizioni luminose ma non al sole diretto. Bisogna anche posizionarla lontano dalle correnti d’aria. Non è detto che la pianta non resista anche al gelo e al freddo, ma in questo caso si assiste al disseccamento dei rami. L’hibuscus è infatti sensibile alle basse temperature, ecco perché in inverno bisogna coltivarlo in casa. Con il caldo e le temperature miti, invece, la pianta produce delle splendide fioriture. Un’estate fresca o un inverno freddo non causano la morte dell’ibisco, ma solo l’interruzione della fioritura. Durante l’estate bisogna anche ricordarsi di proteggerlo dai raggi del sole durante le ore più calde.
Le piante giovani vanno innaffiate abbondantemente per favorire lo sviluppo delle radici. L’ibisco sopporta anche brevi periodi di siccità e altrettanti brevi periodi di ristagni idrici. Le irrigazioni devono essere frequenti in estate, avendo cura di irrigare la pianta solo quando il terriccio appare asciutto. Sul fondo del vaso meglio mettere uno strato di ghiaietto per favorire il drenaggio. Con il caldo sono utili anche le nebulizzazioni fogliari. Il concime ideale per l’ibisco può essere organico e a base di foglie e di stallatico da interrare ai piedi della pianta, o chimico e specifico per piante fiorite. Per garantire una buona fioritura, il fertilizzante per piante a fiore va distribuito ogni quindici o venti giorni assieme all’acqua di irrigazione. La distribuzione del concime per piante fiorite va fatta una volta al mese. In autunno si devono prediligere concimi a base di fosforo e potassio e con poco azoto, per rinforzare i fusti e le radici della pianta.
L’hibiscus non necessita di potature eccessive. Basta rimuovere solo i fiori appassiti e le parti secche o danneggiate. Le foglie, invece, vanno semplicemente pulite usando un panno umido. In primavera, per rafforzare i rami, può essere utile eseguire una lieve potatura. L’hibiscus è una specie resistente alle malattie. Le avversità che possono colpirla sono i ristagni idrici, la caduta dei fiori, che non durano più di due giorni, gli afidi, che attaccano i germogli e causano anche la fumaggine, e gli acari che infestano la pagina superiore delle foglie.
Gli antichi attribuivano proprietà officinali alle radici di ibisco. Si consigliava di cuocerle nel vino e di assumerle per combattere le malattie dell’apparato respiratorio. Sembra che le radici, per gli antichi, avessero anche la proprietà di curare la sciatica e anche altri malanni. Per la bellezza dei fiori e per la loro breve durata, l’ibisco viene considerato il simbolo della bellezza fugace. Nel linguaggio dei fiori, regalare quelli di ibisco significa apprezzare e sottolineare la bellezza della donna amata.
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