Callistemon
Con il termine Callistemon si indica un genere che conta circa trenta specie di arbusti sempreverdi di media grandezza, originari dell'Australia; ha crescita abbastanza lenta e in genere si mantengono di dimensioni vicine ai 150-200 cm di altezza, esistono anche varietà prostrate, come C. viminalis. I fusti sono eretti, molto ramificati, rigidi, di colore bruno; le piccole foglie sono lanceolate, rigide e cuoiose, di colore verde scuro, in genere le nuove foglie primaverili sono color bronzo o rossastro.
A partire dalla primavera inoltrata, fino a settembre, all'apice dei rami sbocciano lunghe pannocchie costituite da piccoli fiori con vistosi stami colorati; l'infiorescenza ha l'aspetto di un piumino o di un grande scovolino, in genere di colore rosso, ma esistono specie e cultivar con fiori bianchi, verdi, gialli o porpora. Questa pianta molto decorativa si utilizza in genere come esemplare singolo, anche ad alberello. Le potature si praticano dopo la fioritura.
I callistemon sono arbusti che amano le posizioni soleggiate, ma si sviluppano senza problemi anche in zone semiombreggiate. Queste piante possono sopportare senza problemi brevi periodi con temperature inferiori di poco allo zero, ma temono le gelate intense; nelle zone con inverni rigidi è bene porre a dimora la pianta in luogo riparato dal vento e dal freddo, oppure coltivarla in contenitore e ripararla a partire da novembre fino a febbraio.
Queste piante non soffrono per il caldo e possono sopportare anche zone in pieno sole.
Tutti i
callistemon prediligono esposizioni calde e ben assolate. In queste condizioni cresceranno velocemente e daranno abbondanti e ripetute fioriture. Inoltre, potendo godere del calore anche nei mesi invernali, correremo meno il rischio di vederle deperire a causa di gelate prolungate e di ristagni idrici.
Nelle regioni meridionali è comunque possibile scegliere una collocazione anche a mezz’ombra.
- I Callistemon sono piante molto diffuse nei giardini, anche se la loro origine è abbastanza esotica; queste piante infatti provengono dalla lontana Australia, da zone in cui il clima non è poi tanto d...
- Ho acquistato un callistemon e dopo pochi giorni le foglie sembrano appassite, potete aiutarmi per favore, grazie mille...
- Questo corniolo è originario dell’America settentrionale, dove è parte essenziale della flora del sottobosco delle aree pedemontane: per questo da noi è perfettamente a suo agio sulle Alpi e sugli App...
- Al genere kolkwitzia appartengono alcune specie, originarie della Cina e dell'Asia; la Kolkwitzia della Cina è un arbusto di media grandezza, a foglie caduche, di forma tondeggiante. Sviluppa un cor...
Questi arbusti sopportano anche condizioni di sviluppo molto sfavorevoli, anche in terreni siccitosi; per ottenere una buona fioritura ed uno sviluppo abbondante è però bene annaffiare regolarmente, attendendo che il terreno asciughi bene tra un'annaffiatura e l'altra.
Durante il periodo invernale vanno annaffiate solo quel tanto che basta a mantenere il terreno umido, attendendo che si asciughi tra un'annaffiatura e l'altra.
Da marzo a ottobre fornire alla pianta del concime ogni 15-20 giorni, sciolto nell'acqua delle annaffiature; in alternativa è possibile fornire una sola concimazione a fine inverno, interrando ai piedi dell'arbusto del concime organico ben maturo.
Durante la bella stagione le irrigazioni devono essere abbondanti, ma senza che si creino ristagni. Utilizziamo il più possibile acqua piovana o demineralizzata. La pianta è in grado di sopportare la siccità, ma ciò può comportare una importante riduzione di crescita e fioritura.
Le piante in piena terra necessitano concimazioni equilibrate alla fine dell’inverno e a metà estate. Prediligiamo un prodotto per piante acidofile o comunque una formulazione in cui non eccedano fosforo, potassio e calcio.
E' bene porre a dimora in terreno fresco, ricco di materia organica, molto ben drenato e leggermente acido. Le piante in contenitore andrebbero rinvasate ogni due anni, all'inizio della primavera o quando la pianta è cresciuta tanto da aver bisogno di un vaso più grande. Sono piante rustiche e per questo motivo possono crescere bene anche in terreni diversi, l'importante che siano fertili.
Il periodo migliore per la messa a dimora è senza dubbio l’inizio della primavera (fino a maggio) in tutto il Centro-Nord. Nelle regioni meridionali, soprattutto nelle aree in cui non gela mai, è possibile anche effettuare la lavorazione in autunno.
Nelle aree meridionali preferiamo un terreno ben drenato, ma anche ricco, con una certa percentuale di argilla. Nelle regioni settentrionali è bene invece prediligere suoli molto drenanti e poveri (composti in buona parte terriccio acido, sabbia e ghiaia) in maniera che i lunghi inverni umidi non causino marciumi all’apparato radicale.
La moltiplicazione dei Callistemon avviene per seme. Le capsule legnose contenenti i semi si asportano ancora chiuse poichè non sempre si aprono in natura, mentre, tenendole per alcuni giorni in un contenitore in luogo caldo, si aprono facilmente. I callistemon si propagano anche per talea.
IL CALENDARIO DEL CALLISTEMON |
Potatura | autunno |
Eliminazione legno morto | Fine inverno |
Pulizia e cimatura | Fine primavera |
Talea | Fine primavera |
Fioritura | Primavera - autunno/estate a seconda delle specie |
Concimazione | Fine inverno, metà estate |
In genere questo tipo di piante non viene colpito in maniera significativa da parassiti o da malattie, anche se occasionalmente gli afidi possono rovinare le infiorescenze. In questo caso, è bene intervenire in modo puntuale con l'utilizzo di prodotti specifici che risolvano il problema prima della fioritura o con metodi naturali che non la compromettano.
Come preciseremo parlando delle varietà bisogna, al momento dell’acquisto, valutare bene le caratteristiche specifiche della pianta in relazione al nostro clima. Nelle regioni settentrionali potremo scegliere solo le varietà più rustiche ed è consigliabile, almeno per i primi anni, predisporre una buona copertura isolante, con tessuto non tessuto o altro materiale adatto.
Le potature non sono strettamente necessarie. Se vogliamo però dare una forma o ridurre le dimensioni dell’esemplare è bene intervenire in autunno. I rami malati o compromessi vanno invece eliminati alla fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa. A fine primavera è consigliabile eliminare i fiori appassiti per stimolarne una seconda produzione e cercare di ottenere una pianta più ramificata e compatta.
È ad ogni modo una pianta molto tollerante nei confronti dei tagli. In caso di necessità è possibile operare anche in modo drastico, quasi fino alla base.
IL CALLISTEMON IN BREVE |
Famiglia, genere, specie | Mirtaceae, Callistemon, circa 25 specie |
Tipo di pianta | Alberi e arbusti |
Fogliame | persistente |
Portamento | Eretto o decombente |
Uso | Esemplare isolato, bordure, boschetto, siepe, vaso |
Altezza a maturità | Fino a 5 m; in media 2 m |
Velocità di crescita | Da normale a veloce |
Manutenzione | Mediamente impegnativo |
Irrigazioni | Mediamente frequenti |
Temperatura minima | Fino a – 15°C i più resistenti; altri fino a -4°C per poco tempo |
Esposizione | Sole, mezz’ombra |
Terreno | Drenante ma ricco al Sud, molto drenante al Nord |
Concime | Per acidofile, granulare |
pH suolo | Da neutro ad acido |
Umidità suolo | Ben drenato |
Propagazione | Talea, semina |
Il modo più semplice per ottenere nuovi esemplari è ricorrere alla talea. Si pratica con rami semilegnosi prelevati alla fine della primavera. Si inseriscono in una composta molto drenata (sabbia o perlite), aiutandosi con una polvere radicante. La radicazione è lenta, ma la percentuale di riuscita è abbastanza alta. Le piantine potranno essere messe a dimora già dall’anno successivo e di solito si ha la fortuna di vederle fiorire da subito.
In natura sono presenti molte specie e anche ibridi spontanei. A questi si sono aggiunti recentemente ibridi e varietà selezionate dall’uomo. Grazie a quest’opera abbiamo la possibilità di scegliere secondo i nostri gusti oltre ad avere a disposizione individui molto più resistenti al freddo.
Tra le varietà più rustiche segnaliamo
-
Callistemon sieberi arbusto di dimensioni medie (può raggiungere i 3 metri. Ha un bel fogliame denso e infiorescenze giallo limone. Può essere coltivata in tutta Italia, con protezione nelle aree alpine, visto che sopporta anche -15°C
-
Callistemon citrinus albero che può raggiungere in breve tempo i 3 m di altezza. Ha foglie profumate di limone e infiorescenze lunghe fino a 10 cm, nei toni del rosso, erette o decombenti. Fiorisce principalmente in primavera, ma non è rara una seconda produzione in autunno, specie nei climi miti. Resiste fino a -12°C. Ecco alcune cultivar
‘splendens’ fino a 4 m, con nuovi getti bronzei. La fioritura rossa è molto duratura. Tollera bene le potature ed è adatto alla formazione di siepi
‘White Anzac’ alto circa 1 m e largo 3, ha belle foglie lanceolate, prima verde chiaro, poi scuro. Ha “spazzolini” bianchi lunghi fino 15 cm, prodotti molto a lungo. Tollera bene i terreni calcarei
Semperflorens dimensioni contenute e fioritura continua
Callistemon salignus, a foglia di salice: albero che in coltura si attesta dai 2 ai 9 m. Ha foglie spesse verde scuro e nuovi getti bronzei. Fiorisce in primavera e nuovamente in autunno in giallo, rosso o rosa. Tollera fino a -10°C e terreni mediamente calcarei.
Vi sono però anche specie più delicate, adatte alle coste e al Centro-Sud del nostro paese, come il
Callistemon viminalis piccolo albero fino a 2 m di altezza (in coltivazione) con portamento ricadente. Spighe fiorali rosse, fino a 15 cm di lunghezza. Tollera bene la secchezza e il calcare. Freddo fino a -4°C per brevi periodi.