Ginepro - Juniperus communis

Generalità

Il ginepro è un arbusto o piccolo albero endemico anche della nostra penisola. È conosciuto fin dall’antichità perché se ne estraggono oli a scopo medicinale e le sue bacche trovano innumerevoli usi culinari. È inoltre molto apprezzato come pianta ornamentale: le innumerevoli varietà, cultivar e ibridi ci consentono di impiegarlo in molte maniere sfruttando i diversi portamenti e dimensioni oltre a poter scegliere tra parecchie colorazioni del fogliame.

Un ginepro può valorizzare giardini grandi e piccoli; alcune cultivar possono venire tranquillamente coltivate anche solo su di un balcone o, come bonsai, su di un davanzale.

Grande arbusto o piccolo albero sempreverde, diffuso in tutte le zone temperate dell’Emisfero settentrionale; si tratta di una essenza molto longeva, che può raggiungere gli 8-10 metri di altezza; esistono varietà nane, diffuse in particolar modo nelle zone di alta montagna.

Il fogliame è aghiforme, appuntito, di colore verde glauco, attraversato nella parte superiore da una striatura chiara, molto aromatico. Si tratta di piante dioiche, gli esemplari maschili in primavera producono piccoli fiori poco appariscenti, di colore bianco giallastro; mentre gli esemplari femminili producono fiori verdastri, seguiti in estate dai frutti, piccole bacche carnose, chiamate coccole, di colore verde, che divengono nere a maturità, contenenti 2-3 semi fertili. Le bacche di ginepro vengono utilizzate in cucina e l’olio essenziale in esse contenuto in erboristeria ed in farmacologia. I ginepri sono molto diffusi in coltivazione, sia le varietà a portamento eretto o piramidale, sia le varietà nane o prostrate.

Ginepro

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Esposizione

juniperus communis gold cone I juniperus communis amano posizioni ben soleggiate, ma si possono sviluppare armonicamente anche in luogo parzialmente ombreggiato. Non temono il freddo e possono sopportare anche gelate molto intense e prolungate. Si tratta di piante ed arbusti molto rustici, che difficilmente vengono rovinati da condizioni climatiche avverse. Nei climi molto freddi possono avere uno sviluppo più ridotto. Non hanno problemi nemmeno in presenza di forte vento.

Per avere una crescita vigorosa l’ideale è inserire il ginepro dove venga raggiunto dal sole almeno 8 ore ogni giorno, specialmente nelle regioni settentrionali. Se viviamo nelle aree montane prediligiamo il Juniperus sabina, più tollerante nei confronti del freddo.

Al Centro-Sud si avranno buoni risultati anche in posizioni leggermente ombreggiate. Se viviamo nella prima fascia costiera orientiamoci verso la specie Contorta evitando invece il Communis che non sopporta la salsedine.


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Descrizione e origini

Il genere è molto vasto ed è diffuso quasi ovunque nell’emisfero settentrionale, fino ad una altitudine di circa 1500 metri. Tra arbusti e alberi contiamo all’incirca 60 specie con portamenti diversi, influenzati in particolare dall’ambiente e dal clima in cui crescono spontaneamente. Vi sono alberi abbastanza imponenti, simili ai cipressi per colori e forma “a colonna”, altri sono invece più bassi e dall’aspetto arrotondato.

Gli arbusti, endemici dei territori montani o della macchia mediterranea, hanno di solito portamento arbustivo e coprisuolo: ciò consente loro di sopportare temperature rigide o roventi, la siccità e i forti venti.

Il fogliame è aghiforme nel ginepro comune, di solito abbastanza appuntito; in altre specie, come il sabina, appare simile a quello delle tuya, composto da scaglie imbricate una sull’altra. Alle volte si manifesta una spiccata eterofillia: si riscontrano forme diverse tra rami (o soggetti) giovani e vecchi.

La corteccia è esteticamente molto interessante: con l’età si sfalda lasciando intravedere il legno più giovane, dalle sfumature calde nel rosso, nel giallo e nel marrone.

Si tratta di una pianta dioica: esistono quindi esemplari che producono, nelle ascelle fogliari, solamente fiori maschili (verdi) e altri solo femminili( gialli) e in seguito i falsi frutti. Simili a delle bacche, contengono 3 semi. Il primo anno sono verdi per poi diventare di un bel blu scuro ricoperto da abbondante pruina.


Annaffiature

ginepro Le giovani piante di ginepro da poco messe a dimora possono necessitare di annaffiature durante periodi particolarmente siccitosi; gli esemplari di juniperus communis già a dimora da tempo sopportano senza problemi la siccità ed in genere si accontentano delle piogge.

Solo in caso di temperature particolarmente elevate e lunghi periodi di siccità è bene fornire dell'acqua, avendo cura di controllare che il terreno sia ben asciutto tra un'annaffiatura e l'altra.

In primavera si può spargere ai piedi della pianta del concime granulare a lenta cessione o dello stallatico ben maturo.


Terreno

ginepro Le piante di juniperus communis si adattano a qualsiasi terreno, purché sia ben drenato; si sviluppano anche in terreni sassosi o argillosi, adattandosi senza problemi anche nei terreni più poveri. Possono essere coltivati anche in contenitore. Non hanno problemi a crescere anche in luoghi piuttosto aridi e secchi, mentre potrebbero presentare qualche problematica se il terreno fosse troppo umido e presentasse ristagni d'acqua pericolosi.

Concimazione

Per ottenere uno sviluppo più veloce, soprattutto nelle prime annate, possiamo, in primavera, spargere del concime granulare completo per conifere, dimezzando la quantità suggerita dal produttore.


Moltiplicazione

La moltiplicazione delle piante di ginepro può avvenire per seme, in primavera, oppure per talea in estate avanzata; è consigliabile riporre le giovani piante in serra fredda durante la prima stagione invernale per consentire loro di crescere e svilupparsi al meglio, prima della messa a dimora definitiva.


Parassiti e malattie

ginepro Le piante di juniperus communis sono degli arbusti rustici e resistenti, poco soggetti all'attacco di parassiti e malattie. Il ginepro, però, teme la cocciniglia, che spesso si annida nella parte inferiore delle foglie. I ristagni idrici, invece, possono risultare molto pericolosi perchè causano dei marciumi radicali che compromettono la salute della pianta. E' bene intervenire prontamente con cl'utilizzo di prodotti specifici in caso di cocciniglia e con un intervento sul terreno affinchè risulti maggiormente drenato, in caso di marciumi radicali.

Sono conifere molto resistenti e vengono colpite da parassiti solo raramente. I più comuni sono il ragnetto rosso, la cocciniglia e gli afidi. Solo nei casi più gravi risultano fatali e migliorando le condizioni colturali il problema si risolverà ben presto.

Più pericolosi sono alcuni coleotteri (tipici delle conifere) le cui larve scavano gallerie nel legno: se notiamo disseccamenti rameali interveniamo con insetticidi sistemici, irrorando possibilmente anche le radici.

Inconvenienti più comuni sono il marciume radicale e la ruggine: sono legati ad eccessive irrigazioni e ad un substrato non sufficientemente drenante.


Coltivazione

La coltivazione di queste conifere è molto semplice: sono infatti poco esigenti e si adattano praticamente ad ogni clima. Bisogna solamente prestare attenzione al terreno per garantire un ottimo drenaggio. La manutenzione sarà limitatissima perché la crescita è molto lenta: gli interventi di potatura saranno quindi molto dilazionati.


Messa a dimora e substrato

Nella nostra penisola il periodo migliore per l’impianto è senz’altro l’autunno inoltrato: in questa maniera daremo tempo all’apparato radicale di adattarsi e cominciare ad esplorare il substrato; la crescita sarà inoltre massimizzata già dai primi mesi della primavera.

È ad ogni modo possibile procedere anche alla fine dell’inverno oppure in altri periodi, per gli esemplari in vaso. Evitiamo assolutamente però i periodi di forte calore o quando il terreno risulti ghiacciato.

Procediamo scavando una buca profonda e larga almeno 50 cm; sul fondo approntiamo uno spesso strato drenante a base di ghiaia o argilla espansa. Inseriamo la pianta e copriamo con una mistura molto permeabile e leggera: possiamo optare per un prodotto premiscelato per agrumi. In alternativa mescoliamo ¼ di terriccio, ¼ di terra da giardino e ½ di sabbia di fiume grossolana. Possiamo aggiungere anche un po’ di ciottoli di varia granulometria.

Non tutte le specie hanno però le stesse esigenze: alcune prediligono suoli calcarei e molto asciutti (come il ginepro comune), altri invece vogliono terreni a reazione acida (come il Juniperus horizontalis).


Manutenzione

Il ginepro cresce molto lentamente e una volta affrancato resiste egregiamente a freddo, caldo e siccità. Per questo è considerato un’essenza ideale per i giardini a bassa manutenzione, sia in zone alpine sia a ridosso delle coste.

Un po’ più di attenzioni ci vengono richieste durante i primi due anni dalla messa a dimora.

In questo lasso di tempo bisogna seguire le piante con frequenti annaffiature, specialmente durante l’estate.

In inverno è invece consigliata una spessa pacciamatura in tutta l’area coperta dalla chioma: eviteremo così che le radici, ancora superficiali, vengano danneggiate dal freddo.


Rusticità

I ginepri sono di solito piuttosto rustici. Alcune specie risultano più delicate perché germogliano presto e le gelate possono danneggiare gli apici compromettendo la crescita dall’annata. Nel Nord Italia prendiamo quindi in considerazione l’opportunità di rivestire questi esemplari con del velo apposito.


Potatura del ginepro

La crescita del ginepro è molto lenta e gli interventi saranno sporadici. Di solito hanno il solo scopo di mantenere ordinati gli esemplari cresciuti in maniera formale.

In linea generale si consiglia di intervenire per gli esemplari isolati a metà estate; per le siepi invece è bene tagliare leggermente in due tempi, a giugno e poi a settembre. Teniamo però presente che potature frequenti non consentiranno la comparsa e la maturazione delle “bacche”.

Il nostro scopo principale sarà comunque di mantenere la forma lavorando esclusivamente sugli apici. Non tagliamo invece mai rami vivi di più di due anni: ciò potrebbe causare disseccamenti diffusi anche fino al piede dell’esemplare.

Negli anni potrà rendersi necessario intervenire per eliminare branche più vecchie e danneggiate per stimolare un graduale rinnovamento: lavoriamo in questo caso a fine inverno e copriamo la ferita con abbondante mastice.


Raccolta e uso delle bacche

Le bacche di ginepro si raccolgono da novembre a gennaio quando abbiano assunto la tipica colorazione bluastra. Evitiamo di pungerci usando dei guanti: facciamo cadere il raccolto in un cestino scuotendo i rami. In seguito dovremo eliminare dai frutti i piccoli aculei: andranno poi posti all’ombra, in un luogo caldo e ben ventilato in maniera che si disidratino lentamente.


Ginepro - Juniperus communis: Specie e varietà

In natura troviamo fino a 60 specie, ma livello orticolo ne vengono usate solamente 8: da queste si è arrivati a molti ibridi e cultivar interessanti.

L’ideale è classificarli a seconda del loro utilizzo.

Varietà coprisuolo

Juniperus conferta “Blue Pacific”raggiunge al massimo 30 cm di altezza e può coprire fino a 2 m2. Le foglie giovani sono di un bel verde acido per poi virare al glauco.

Juniperus Conferta Schlager alto fino a 40 cm, copre una superficie di 2 m2. Il fogliame è appuntito, azzurro metallico.

Juniperus x media “Gold Star” cresce fino a 50 cm e occupa circa 2 m2. Belle foglie dorate.

Juniperus communis “Green Carpet” Fino a 40 cm, foglie verde scuro con riflessi viola.

Juiperus sabina fino a 80 centimetri, crescita molto lenta. Bel fogliame glauco, ottimo per giardini rocciosi.

Juniperus Procumbens Nana alto fino a 40 cm, foglie appuntite con riflessi viola in inverno

Varietà nane adatte a piccole siepi o per contenitori

Juniperus pingii “'Hulsdonck Yellow' portamento conico, alto fino a 1 m.

Juniperus communis 'Compressa' alto fino a 80 cm e largo 35, portamento colonnare. Fogliame glauco.

Juniperus communis 'Sentinel' fino a 150 cm, fogliame glauco.

Juniperus Chinensis Armstrong Gold fino a 1 metro, portamento eretto. Il fogliame è appuntito e dorato agli apici. Molto resistente.

Alberi di medie e dimensioni

Juniperus chinensis 'Stricta' alto fino a 250 cm con portamento conico. Fogliame morbido prima verde poi blu metallico.

Juniperus Communis Oblonga Pendula cresce fino a 4 metri; i rami sono penduli e portano un bel fogliame blu verde con apici bronzo.

Juniperus communis 'Hibernica' alto fino a 4 metri con portamento colonnare e fogliame verde scuro. Crescita molto rapida. Adatto a siepi alte o a viali alberati.

Juniperus virginiana 'Blue Arrow' alto fino a 5 metri, foglie glauche con riflessi metallici.