Ortensia - Hidrangea
L'hidrangea è un genere composto da 80 specie di arbusti e rampicanti, fioriferi, sempreverdi oppure a foglie decidue. Le ortensie sono piante rustiche, che resistono anche a basse temperature, ma quando il freddo è molto intenso, necessitano di una protezione. Tra le diverse specie di hidrangea, quelle rampicanti, sono le più resistenti.
Le ortensie sono tra gli arbusti più diffusi e amati: uniscono infatti un’estrema facilità di coltivazione ad una lunga e appariscente fioritura.
Sono eclettiche: possono entrare a far parte di aiuole e bordure oppure essere impiegate in purezza come esemplari isolati o a gruppi. Viste le numerose specie e cultivar disponibili, è addirittura possibile creare giardini solo di ortensie, senza il pericolo che risultino monotoni.
La propagazione è molto semplice e ci consente, nel giro di pochi anni di allestire bellissime siepi.
Nelle giuste condizioni, e con qualche attenzione in più, è possibile coltivarle anche in vaso, allietando balconi e terrazzi.
Le ortensie si piantano durante il mese di ottobre / novembre, oppure marzo / aprile. Il terreno ideale deve essere fresco, arricchito con letame maturo, con torba oppure con terriccio premiscelato adatto a piante acidofile. Consigliamo di piantarle in posizioni semi-ombreggiate (per esempio vicino ad un muro, oppure ad un grande albero) ad eccezione della specie Sargentiana che, se l'umidità atmosferica e del terreno non è elevata, deve essere piantata all'ombra completa.
Nel periodo primaverile, è bene somministrare alle ortensie un concime organico ben decomposto.
In appartamento o in serra le ortensie si coltivano utilizzando vasi di circa 25 cm. Nei primi mesi dell'anno si può stimolare la crescita vegetativa, portando la pianta in un ambiente con temperatura di circa 10° centigradi e distribuendo più acqua. Le ortensie dopo la prima fioritura si devono trapiantare in giardino, in posizioni riparate.
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L’hydrangea, nome botanico dell’ortensia, è un arbusto da fiore originario dell’Asia orientale e dell’America settentrionale. Le dimensioni possono variare moltissimo: si va da un’altezza di 80 cm per le più contenute, fino a più di 10 m per le varietà rampicanti. Le infiorescenze sono raccolte in corimbi o pannocchie. Quelli che noi identifichiamo come “petali” sono in realtà brattee modificate. Il vero fiore è molto piccolo e insignificante. Le infiorescenze più vistose sono composte quasi unicamente da fiori sterili. Quelli fertili sono ben visibili per esempio al centro di quelle con forma “lacecap”.
LE ORTENSIE IN BREVE |
Altezza a maturità | Da 1 a più di 10 metri |
Tipo di pianta | Arbusto o rampicante a foglia caduca o semipersistente |
Coltivazione/manutenzione | Semplice/bassa |
Esposizione | Mezz’ombra-ombra leggera |
Rusticità | Rustiche, adatte fino a 1000 metri s.l.m. |
Terreno | Terra di bosco, ricca in materia organica |
Ph del suolo | Da acido a neutro |
Irrigazioni/umidità del suolo | Frequenti/sempre fresco, ma ben drenato |
Utilizzo | Bordure, esemplare isolato, gruppi, siepi, vasi |
Per la moltiplicazione di piante di hidrangea o ortensia rampicante è necessario prelevare, nei mesi di giugno e di luglio, talee di circa 8 cm dai getti laterali e piantarle in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali in serra fredda o in cassone. Le talee radicate si possono invasare singolarmente, in contenitori di circa 10 cm, e rinvasare in ottobre.
Le talee delle specie arbustive si prelevano nei mesi di agosto e settembre, e devono essere lunghe circa 10-15 cm. Le talee radicate si invasano in vasi di 10 cm circa e si sistemano in cassone freddo. Le piantine si trapiantano in primavera. Per ottenere piante più vigorose, quando si sono formate tre paia di foglie, si possono cimare i germogli. Le piante con un solo fusto si moltiplicano per talee apicali lunghe 10 cm che si prelevano in settembre.
Le piante di ortensia non richiedono una potatura regolare (questo vale per la maggior parte delle specie) fatta esclusione per la rimozione dei fiori appasiti, da effettuarsi nel mese di marzo o a fine estate. Consigliamo, comunque, di asportare i rami più deboli nel mese di febbraio, per sfoltire la pianta e, nello stesso mese, di tagliare a metà della loro lunghezza i fusti fioriferi dell'anno precedente delle specie arborescense e paniculata.
Le ortensie possono essere danneggiate dagli afidi e in serra dal ragnetto rosso delle serre. Le malattie più comuni sono la clorosi e la famigliola. Le piante di ortensia possono essere colpite anche da muffe che ne possono compromettere la salute.
Le piante di ortensia sono una varietà piuttosto rustica e possono sopportare brevi periodi di siccità. Nella stagione estiva è bene intervenire con regolarità, fornendo acqua prima che il terreno sia completamente asciutto. Durante l'inverno le annaffiature vanno diradate, soprattutto per gli esemplari piantati in piena terra.
I corimbi possono essere di molti colori diversi: bianchi, rossi, gialli. Le specie più comuni (macrophylla, serrata…) li hanno per lo più rosa, azzurri o viola. È noto che queste sfumature possono variare sulla stessa pianta a seconda delle caratteristiche del terreno. Con substato acido la pianta assimila più facilmente i sali di alluminio, indispensabili per le sfumature azzurrate. Se il suolo risulta neutro o basico le brattee assumeranno sfumature rosate o al massimo violacee.
L’esposizione ideale per le ortensie è la mezz’ombra. Sopportano qualche ora di sole diretto, possibilmente durante la mattinata, ma la luce e il caldo del pomeriggio possono debilitarle pesantemente rovinando anzitempo i fiori e bruciando le foglie. Detto questo si deve rimarcare che nelle aree montane, fresche e piovose, crescono egregiamente anche in pieno sole; al Sud e sulle coste bisogna invece prendere in considerazione posizioni ancora più riparate, dove il sole giunga davvero raramente.
Se il caldo è loro nemico, non dobbiamo temere il freddo. Superano gli inverni più rigidi senza accorgimenti particolari se non una buona pacciamatura (e rimandando le potature a primavera).
IL CALENDARIO DELLE ORTENSIE |
Messa a dimora | Marzo/ ottobre-novembre (Centro-Sud) |
Concimazione | Marzo |
Potatura | Novembre-marzo |
Talea | Agosto-settembre |
Rinvaso | Marzo-aprile |
Fioritura | Giugno-settembre |
Raccolta fiori per essicazione | Agosto-settembre |
La popolarità delle ortensie ci fa da sola capire che si tratta di piante estremamente adattabili e che deperiscono solo in casi davvero gravi. Per averle rigogliose e fiorite è però indispensabile dotarle di un substrato capace di trattenere l’umidità, ricco in sostanza organica, ben aerato e possibilmente a reazione acida. A questo aggiungiamo che il drenaggio deve essere efficiente perché le frequenti irrigazioni non devono mai causare ristagni idrici.
Se il suolo è di medio impasto o leggermente argilloso possiamo estrarlo e mescolarlo al 50% con del terriccio per acidofile. Aggiungiamo inoltre una buona quantità di stallatico sfarinato ben decomposto. In alternativa è possibile sostituirlo totalmente anche solo con un prodotto per acidofile mescolato a sostanza organica.
L’impianto può essere eseguito in autunno o in primavera (dove gli inverni risultino rigidi). Si scava una buca larga e profonda almeno 50 cm e si predispone sul fondo uno spesso strato drenante a base di ghiaia. Si pone la pianta, si riempie la buca, si compatta attentamente e si distribuisce abbondante acqua.
Le ortensie amano un substrato sempre fresco. In quasi tutta Italia le irrigazioni, su piante affrancate, possono risultare superflue, in particolare in primavera e autunno. Con posizionamento e terreno adatti le normali precipitazioni sono sufficienti a soddisfarne le esigenze. Al termine di giornate calde può capitare che la pianta abbia un aspetto lasso. Prima di distribuire acqua aspettiamo la mattina e irrighiamo solamente se il suo aspetto non è cambiato. Un aiuto importante può venire anche dall’umidità ambientale: può essere utile procedere con leggere vaporizzazioni del fogliame, verso l’ora del tramonto. Se la situazione si ripetesse troppo spesso prendiamo però in seria considerazione lo spostamento in una posizione più riparata e la sostituzione del substrato.
Durante l’estate gli interventi possono invece divenire indispensabili: mettiamo in conto di distribuire almeno 20 litri di acqua per esemplare, tre volte alla settimana.
Per evitare l’insorgenza di clorosi fogliare, causata dall’accumulo di calcio nel substrato, è bene utilizzare il più possibile acqua piovana o per lo meno decantata e distribuire, di tanto in tanto, del solfato di ferro.
Le concimazioni sono indispensabili per una crescita vigorosa, una fioritura abbondante e mantenere un substrato vitale e aerato. Per le ortensie è bene intervenire nel mese di febbraio distribuendo abbondante stallatico pellettato entro tutta l’area coperta dalla chioma. Lo ingloberemo al terreno con una leggera zappettatura.
Molto utile è però anche apportare una sufficiente dose di macro e microelementi: i prodotti ideali sono quelli formulati appositamente per ortensie, in granuli a lento rilascio. Solitamente è necessaria una sola somministrazione, all’inizio della primavera
La potatura non è indispensabile. Con le ortensie è meglio evitare di intervenire piuttosto che intervenire troppo, causando un’annata con scarse fioriture.
Ad ogni modo si può decidere se procedere in autunno o in primavera (scelta d’elezione per chi vive in aree dal clima rigido). Le varietà più diffuse fioriscono sui rami dell’anno precedente: si dovranno eliminare i rami secchi, morti o deboli e tagliare le infiorescenze apicali a livello delle prime due gemme dall’alto. Le piante completamente formate (con più di 6 anni di età) vanno progressivamente ringiovanite rimuovendo ogni anno circa 1/3 della vegetazione, scegliendo per questo le branche che appaiano ormai troppo ramificate. Cerchiamo sempre di aprire un poco il centro dell’esemplare in maniera da favorire il passaggio dell’aria e della luce.
I problemi più comuni sono l’oidio, la muffa grigia e la cocciniglia.
Le prime si prevengono e arginano limitando l’umidità sul fogliame e sul terreno. Utili possono essere le vaporizzazioni con prodotti a base di zolfo.
Le cocciniglie possono essere eliminate manualmente con dei bastoncini cotonati intrisi di alcool. In caso di attacchi gravi si può ricorrere ad olio minerale eventualmente addizionato con un insetticida sistemico.
Gli individui tenuti in vaso su terrazzi e balconi assolati vengono colpiti frequentemente dal ragnetto rosso. Si può prevenire fornendo un’esposizione più ombreggiata e aumentando l’umidità ambientale con frequenti vaporizzazioni. In casi estremi ricorriamo ad acaricidi.
Come abbiamo detto ottenere nuove piantine di ortensia è estremamente semplice. Il metodo più utilizzato è senz’altro la talea.
Si procede nel mese di agosto, quando la pianta è in piena fioritura:
- Si sceglie un ramo dell’anno, robusto e con un buon diametro, ma sprovvisto di fiore.
- Tagliamo a circa 20 cm dalla base in prossimità di una coppia di foglie, dove il tessuto risulti tenero.
- Eliminiamo tutte le foglie, tranne due in cima.
- Inseriamo il ramo in un substrato ottenuto con terriccio da semina e sabbia, nella stessa quantità. Lasciamo circa 10 cm tra uno stelo e l’altro.
- Poniamo in una zona ombreggiata e manteniamo appena fresco il substrato.
- La radicazione dovrebbe avvenire prima dell’inverno. Le piantine andranno riparate in serra fredda per poi essere trasferite in vasi singoli più grandi a primavera (o messe direttamente a dimora)
Come abbiamo detto le ortensie si adattano anche alla vita in contenitore. Per averle sempre belle è indispensabile porle da subito in un vaso grande e profondo: ciò ci aiuterà a mantenere sempre le radici in un ambiente fresco e stimolare la crescita.
Molto importante è creare sul fondo un buon strato drenante a base di ghiaia o argilla espansa. La composta ideale per questo impiego si ottiene mescolando circa il 50% di torba, 30% di sabbia e 20% di terriccio di bosco. È inoltre bene inglobare una buona quantità di stallatico sfarinato molto stagionato.
Mediamente il rinvaso va effettuato ogni due anni, all’inizio della primavera.
Per evitare che soffrano il caldo è bene irrigare tramite immersione: lasciamo a giorni alterni il vaso immerso in un catino pieno d’acqua, per circa 10 minuti, poi scoliamolo bene.
In vaso, più che in terra (viste le frequenti irrigazioni e il conseguente pericolo di accumulo di sali) è importante impiegare acqua piovana o il più possibile priva di calcare.
Una spessa pacciamatura della superficie, a base di corteccia di conifere, ci aiuterà a limitare l’evaporazione e contribuirà al mantenimento del pH acido del substrato.
I corimbi di ortensia sono ideali per la creazione di composizioni secche, che si conserveranno belle per tutta la stagione fredda. Scegliamo possibilmente quelli più compatti e di color rosa acceso, visto che si mantiene vivo più a lungo.
Procediamo da agosto a settembre, prima che le piogge autunnali li danneggino. Eliminiamo tutte o la maggior parte delle foglie e appendiamoli al contrario in una stanza asciutta, calda e ben aerata. Più il disseccamento sarà rapido e più le infiorescenze conserveranno il loro colore e volume originario.
Potremo abbinarli ad altri fiori o, per esempio, a spighe di grano o orzo. Quando scegliamo la loro collocazione teniamo presente che la luce forte le decolorerà velocemente: preferiamo quindi un angolo un poco riparato.
Evitiamo inoltre di vaporizzarle con della lacca: preserva un po’ il colore dei fiori, ma facilita l’accumulo di polvere.
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Ortensia è il nome comune dell'Hydrangea, un genere di piante originarie dell'Asia orientale, soprattutto Cina, Giappone
visita : ortensia inverno
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