Potare il fico
io ho un albero di fico.vorei sapere che tipo di manutenzione devo fare.alcuni rami sono secchi internamente e le foglie non sono di un bel verde acceso
Gentile Michael,
il fico viene potato in genere a fine inverno, quando le gemme sono però già evidenti, in modo da non asportarne un numero eccessivo; si rimuovono invece completamente i rami secchi, rovinati, malati; si rimuovono anche i rami che si sviluppano verso l’interno della chioma, e che la rendono quindi impenetrabile ai raggi solari e poco ordinata. Dopo la fioritura, in estate, si possono cimare i rami, accorciandoli un poco, ma in genere è meglio evitare di potare eccessivamente; se la potatura di pulizia a fine inverno è stata già abbastanza vigorosa, si evitano altre potature durante l’anno.
Il fico, come tutti gli alberi del genere ficus, produce una linfa irritante, e dai rami tagliati, soprattutto se di grandi dimensioni, ne produce parecchia. Per evitare che la linfa ci colpisca sulla pelle o negli occhi è bene ripararsi quando si pota questo albero, e fare molta attenzione. In genere si indossano indumenti che coprano tutto il corpo (la linfa può rovinare leggermente anche i tessuti, quindi evitiamo di indossare la nostra maglia preferita), un bel paio di guanti, e gli occhiali che si utilizzano anche quando si utilizza il decespugliatore; la linfa del fico non è tossica, ma semplicemente irritante, se però viene a contatto con gli occhi o con le mucose, può causare irritazioni importanti, simili a scottature; in un caso del genere è bene recarsi al pronto soccorso e spiegare gli eventi.
Dopo aver potato la pianta si consiglia di coprire le superfici di taglio con del mastice per potatura, con fungicida, in modo da evitare ulteriori fuoriuscite di linfa e per evitare che funghi e batteri entrino nel tronco; per questo stesso ultimo motivo, è bene utilizzare forbici e segacci ben affilati, puliti e disinfettati; se si rimuovono rami rovinati o malati, è bene disinfettare con dell’alcol dopo ogni taglio, per evitare di trasportare malattie da un ramo all’altro. Dopo aver rimosso del legno malato, è consigliabile bruciarlo.
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Il fico è una pianta molto interessante da coltivare, per il giardiniere esperto come per quello alle prime armi: è un albero dalla crescita veloce, resistente e che risulta molto fruttifero in quasi tutti i climi della nostra penisola. Se si dispone di molto spazio è possibile lasciarlo crescere liberamente, ma, intervenendo nella giusta stagione, può essere contenuto anche fino a diventare un cespuglio di medie dimensioni. Prima della messa a dimora valutiamo con attenzione la collocazione, che deve sempre essere molto soleggiata, e scegliamo con cura la varietà: teniamo in considerazione il nostro clima, le caratteristiche dei frutti e quante volte all’anno saranno disponibili.
IL FICO IN BREVEFamiglia, genere, specie: Moraceae, Ficus carica
Tipo di pianta: Albero o arbusto
Fogliame: caduco
Altezza: Da 3 a 10 metri
Crescita: veloce
Esposizione: sole
Manutenzione: media
Terreno: calcareo
Irrigazioni: frequenti
Umidità del suolo: media
La potatura del fico è un’operazione abbastanza delicata: è molto importante scegliere accuratamente il momento in cui intervenire per i diversi scopi che vorremo ottenere; bisogna inoltre sempre tagliare i rami che non saranno produttivi nel corso dell’annata. Quest’ultimo aspetto è ancora più importante per quanto riguarda le varietà bifere: eliminando le gemme prodotte nell’autunno precedente perderemmo tutto il raccolto primaverile!
Il calendario del ficoImpianto: Marzo/novembre
Potatura: Marzo-aprile/giugno-luglio
Raccolta: Maggio-giugno/settembre-ottobre
Il ficus carica comincia a vegetare piuttosto tardi rispetto ad altre piante. Per eseguire una potatura a regola d’arte è importante avere un po’ di pazienza e attendere il rigonfiamento delle gemme. È proprio osservando il loro aspetto che capiremo come e quanto intervenire. Indicativamente aspetteremo almeno la fine di marzo (al Sud) o aprile (al Nord). Potremo tagliare liberamente, ma accertandoci di lasciare per ogni branca diverse gemme consistenti e lucide, più tondeggianti rispetto alle altre.
Lo scopo principale sarà quello di sfoltire la chioma, aprendone il centro. Garantire un buon passaggio d’aria e di luce è fondamentale per evitare l’insorgere di malattie crittogamiche e permettere l’ottimale maturazione dei fichi. Osserviamo inoltre con attenzione tutte le branche ed eliminiamo quelle malate, rotte o che evidenzino poca vitalità. È un’ottima opportunità anche per svecchiare la pianta intervenendo sui rami con corteccia più scura: eliminarli stimolerà l’emissione di nuovi e grandi getti.
Seguiamo sempre i consigli di base della potatura: tagliamo il più a monte possibile, lasciando solo un piccolo collare per favorire la corretta cicatrizzazione. In questa maniera eviteremo anche una possibile reazione avversa: la produzione di abbondanti ricacci che daranno un aspetto poco equilibrato e renderanno ancora più fitta la chioma.
Se il nostro fico è diventato troppo grande dovremo invece intervenire tra la fine della primavera e la metà dell’estate, indicativamente tra giugno (nel Sud Italia) e luglio (al Nord). In ogni caso lasciamo passare pochissimo tempo dalla fine del primo raccolto: in questa maniera la pianta avrà ancora tempo per produrre nuove gemme a frutto e darci un abbondante raccolto autunnale.
Indicativamente suggeriamo di tagliare salendo di almeno 5 ascelle fogliari, partendo dall’apice.
In questo periodo possiamo intervenire anche alla base del tronco: ogni anno vengono emessi un gran numero di succhioni. Possiamo decidere di eliminarli per mantenere una perfetta forma ad albero; in alternativa tagliamo quelli più deboli e manteniamo al massimo i 3 nuovi getti più robusti che, nel tempo, ci aiuteranno nel rinnovamento generale
Alle volte possono rendersi necessarie delle potature molto più drastiche. È il caso di alberi vecchi (almeno di 25 anni) trascurati o colpiti da avversità importanti. È bene lavorare alla fine dell’inverno per evitare traumi importanti durante la crescita vegetativa. Tagliamo tutte le branche a livello del terreno: la pianta necessiterà di almeno 2 anni per riprendersi totalmente e per produrre qualche nuovo frutto; otterremo però un esemplare completamente rinnovato.
Per ottenere buoni risultati è importante avere a disposizione dei buoni attrezzi. In particolare è necessaria una cesoia robusta, disinfettata e ben affilata. Per i rami più grandi invece bisognerà usare una sega a mano o una motosega. Usiamo inoltre una scala ben stabile o facciamoci aiutare per mantenerla ben ferma.
Precisiamo che tagliando il fico vi sarà la fuoriuscita di abbondante lattice: questo liquido, a contatto con la pelle, può causare irritazioni anche di grave entità. È bene quindi dotarsi di guanti e lavorare con pantaloni spessi e maniche lunghe. Va inoltre assolutamente evitata l’ingestione o il contatto con gli occhi.