Frutti di bosco coltivazione
Lamponi, mirtilli, more, ribes e fragoline di bosco sono i preziosissimi frutti di bosco che ben si prestano ad essere coltivati anche in quelle zone che solitamente risultano essere inadatte per le colture più classiche, come i terreni di montagna. L'origine della loro coltivazione è legata al desiderio di poter produrre vicino a casa quei meravigliosi sapori che in tempi passati costringevano a lunghe scampagnate per poterseli procurare. Oggi vengono coltivati con ottimi risultati ed i consumatori hanno certo molto apprezzato la presenza di queste perle vitaminiche anche sui banchi dei supermercati. Vediamo come organizzare una coltura di questo genere.
I frutti di bosco, detti anche "piccoli frutti", costituiscono un gruppo piuttosto eterogeneo per tipologia di frutto. Si tratta comunque nella maggior parte dei casi di specie ad elevata rusticità che permette loro di adattarsi in ambienti anche molto differenti sia per quanto riguarda il clima che per l'altitudine. In ogni caso però è meglio evitare l'impianto in zone troppo elevate poiché gli abbassamenti termini eccessivi potrebbero creare problemi nella maturazione dei frutti. L'ideale quindi sarebbe quello di scegliere un terreno che si trovi ad un'altitudine massima di circa 1000 metri (1500 per il lampone), che sia ben esposto e riparato dai venti.
Bisognerà a questo punto preparare il terreno in funzione delle specie che si vogliono coltivare, predisporre l'impianto di irrigazione e predisporre un'adeguata struttura di sostegno. Anche un'idonea struttura di copertura sarà fondamentale per proteggere la produzione dagli agenti climatici più severi.
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Il Lampone è un arbusto cespuglioso a sviluppo orizzontale con apparato radicale perenne. Ogni anno emette nuovi getti, i cosiddetti polloni. Essendo una pianta a sviluppo orizzontale richiederà un certo spazio e delle apposite struttura di sostegno in grado di sorreggere i nuovi rami. Si tratta comunque di una pianta molto rustica e quindi adattabile a molti tipi di terreno, anche se per avere una produzione soddisfacente sempre meglio che sia ricco di sostanze organiche, privo di calcare e con una buona capacità drenante. La densità dell'impianto dovrà essere funzione della produttività della specie prescelta e della fertilità del terreno. Sia per le varietà unifere che per quelle rifiorenti bisogna mantenere una distanza di circa due metri e mezzo tra i filari e di circa mezzo metro tra una pianta e l'altra. La potatura andrà effettuata in autunno nelle varietà unifere e dovranno essere asportati tutti i rami che hanno fruttificato, lasciando invece inalterati i nuovi polloni, che dovranno essere cimati solo a fine inverno. Nelle varietà rifiorenti, per avere una più abbondante fruttificazione autunnale, meglio rinunciare a quella primaverile ed effettuare un taglio totale quasi al livello del terreno. Per sfruttare invece entrambe le fruttificazioni bisognerà semplicemente cimare e diradare i polloni che hanno fruttificato.
Anche il mirtillo gigante americano è un arbusto cespuglioso con portamento eretto che produce deliziose bacche blu dal gusto dolce ed acidulo al contempo. Il mirtillo deve essere coltivato in terreni poco profondi, bastano 40 centimetri, ma ben drenati e ricchi di sostanza organica. Il terreno deve essere piuttosto acido altrimenti la produzione potrebbe risentirne in modo anche molto pesante. E' in generale una pianta resistente al freddo purché non in fase di maturazione del frutto, periodo nel quale invece sono richieste alte temperature. Per questo motivo è meglio coltivare il mirtillo al di sotto dei 1000 metri d'altitudine. Prima di mettere a dimora le piantine, dovrete preparare il terreno e livellarlo. L'epoca migliore per eseguire l'impianto sarà verso la fine dell'inverno o l'inizio della primavera utilizzando delle piantine che abbiano almeno due anni di età. Nella buca di trapianto inserire sempre del compost a reazione acida ben miscelato con il terreno. Lasciate sempre due metri e mezzo tra i filari e un paio di metri tra le piante della stessa fila. Nei primi anni dall'impianto dovrete eseguire delle semplici cimature, mentre la prima potatura vera e propria avverrà solo al quarto anno. Dovrete eliminare i rami più vecchi che non sono più in grado di generare dei germogli abbastanza vigorosi ed i rami deboli che si trovano nella parte interna del cespuglio. Quando invece il cespuglio invecchierà eccessivamente, potrete intervenire con un taglio drastico al livello del terreno. I cespugli adulti coltivati in ambiente ottimale è in grado di produrre fino a 5 chilogrammi di mirtilli all'anno.
La mora cresce su arbusto, il rovo, che può essere coltivato fino ad una quota di 900 metri. Il terreno ideale deve essere privo di calcare, piuttosto acido e come sempre ben drenato. Lo spazio che dovrete lasciare tra le file dovrà essere di circa 3 metri. Nel corso del primo anno dovrete eseguire una potatura cosiddetta di formazione, cimando due polloni vigorosi. Tutti gli altri germogli dovranno essere eliminati. Il secondo anno poterete i nuovi polloni che andrete a legare ad un filo di sostegno posto più in alto. Il terzo anno se ne aggiungeranno altri due. Per ogni pianta è consigliabile mantenere in tutto 6 polloni.
Queste le tre specie più conosciute, ma volendo potrete impegnarvi anche nella coltivazione di ribes, uva spina, fragoline od altro ancora e godervi con soddisfazione i deliziosi frutti che queste piante sapranno regalarvi.
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La mora, il cui nome scientifico è Rubus fruticosus, appartiene alla famiglia delle Rosaceae e cresce su un arbusto. La
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