Potatura kiwi

Kiwi

Il frutto conosciuto col nome di kiwi non è altro che una bacca. Deriva dalle liane rampicanti di una pianta molto resistente chiamata Actinidia deliciosa, che rientra nella famiglia delle Actinidiaceae.

Di questo frutto assai nutriente, che sta diffondendosi sempre più sulla tavola degli italiani ed è ormai facilmente reperibile nei supermercati a prezzi vantaggiosi, esistono due varietà e cioè il tipo gold e il tipo verde.

Il gold si può riconoscere facilmente, dato che presenta una forma più allungata, senza i classici pilucchi sopra la buccia del frutto medesimo.

Il kiwi verde ha invece la buccia di colore marroncino. La sua polpa è verde, mente quella della varietà gold è gialla.

Non tutti sanno che anche la buccia può essere mangiata. Non è assolutamente nociva, a patto che venga lavata con cura.

kiwi

Zeerkeer Cesoie da Potatura Professionali Forbici da Giardino per Tagli Netti e Facili di Fresco Piante Fiori 3 Lame di Ricambio Omega-Cut U-Cut V-Cut Cesoia da Giardino di Alta qualità

Prezzo: in offerta su Amazon a: 27€


Diffusione kiwi

pianta kiwi Le origini del kiwi - e quindi della pianta che lo produce - vanno ricercate nella zona sud della Cina. E proprio in questo Paese si hanno le prime notizie sulla sua coltivazione, che risalgono addirittura a 700 anni fa.

In Europa è giunto in tempi relativamente recenti e cioè verso la fine del 20° secolo, facendosi subito apprezzare per il sapore dolciastro e insolito, che ne ha fatto una prelibatezza che aggiunge qualcosa di esotico al pranzo o alla cena.

Il successo fatto registrare da questo frutto nel nostro Paese è stato davvero sorprendente, se si pensa che oggi l'Italia è diventato uno dei maggiori produttori di questi frutti in ambito mondiale.

In particolare viene coltivato nelle seguenti regioni: Piemonte, Fiuli, Veneto, Lazio (specie nella provincia di Latina) e Campania.


  • kiwi Ho una pergola con dieci piante di kiwi, sette femmine e tre maschi.La proporzione è giusta?Li ho piantati da quattro anni e finora mi hanno fatto pochissimi frutti. È normale?Da cosa si riconos...
  • kiwi Salve,sarei interessato a coltivare sulla mia terrazza da 40mq (quindi una terrazza molto grande, che tra l'altro funge anche da tetto) dei kiwi e farli rampicare sul mio piccolo pergolato, ho letto...
  • Kiwi Salve,la domanda che vi pongo, mi serve per saper dare un informazione più giusta a mio futuro suocero, bravissimo nei lavori nell'orto, ma che a mio parere fa qualche errore nel potare il kiwi.Io a c...
  • Kiwi ho piantato da poco delle piante di kiwi quanti anni ci vuole per fruttificare?grazie...

Pianta vera da frutto ALBERO DI CILIEGIO NERA 'VERA' h 150 cm

Prezzo: in offerta su Amazon a: 11€


Potatura kiwi

potatura pianta di kiwi Diciamo subito che la potatura della pianta di kiwi è molto simile a quella che si effettua sulle viti, sia per tecnica in senso stretto, sia per quanto riguarda il periodo più idoneo.

Bisogna tuttavia tenere ben presente il fatto che l'Actinidia può sopportare più rami ed anche più frutti rispetto a quanto accade per le viti e dunque è opportuno lasciare i suoi rami un po' più lunghi.

Il periodo giusto per attuare la potatura è quindi a inverno terminato, cioè a febbraio o addirittura a marzo e comunque quando non esiste più pericolo di gelate che possano recare nocumento alle piante stesse, compromettendone lo sviluppo.

Bisogna quindi potare i rami che hanno dato dei frutti durante la precedente stagione.

Questi rami devono essere potati alla base. Sugli altri bisogna lasciare solo 6-7 gemme.

Poi bisogna esaminare la base della pianta. Se si rileva la formazione dei caratteristici "succhioni", questi ultimi vanno eliminati.

Naturalmente bisogna procedere alla banalissima eliminazione di quei rami che si presentano troppo fitti o addirittura intrecciati, poiché limitano la necessaria penetrazione della luce, coi suoi benefici effetti.

Se su alcuni rami sono già presenti dei frutti, si devono accorciare quelli dove i frutti non sono ancora nati. La concimazione deve essere a base di stallatico, da somministrare una volta l'anno.


Varietà Actinidia e qualche curiosità

kiwi La principale pianta che genera questo frutto è l'Actinidia deliciosa, ma va ricordato che esistono anche l'Actinidia kolomikta, l'Actinidia chinensis e l'Actinidia arguta, ognuna delle quali con peculiarità proprie.

La pianta è molto diffusa in Paesi come l'Australia e la Nuova Zelanda. Ha la peculiarità di essere una pianta cosiddetta dioica, vale a dire che presenta fiori maschili e femminili su piante differenti. Quindi per ogni 4-5 piante con fiori femminili è necessaria la vicinanza di almeno una pianta con fiori maschili.

Generalmente il frutto viene raccolto nel mese di settembre e nella prima metà di ottobre.

Per crescere bene ha necessità di ricevere sempre molta acqua.

Da notare che le piante di kiwi, che devono essere tenute in un luogo fresco e asciutto, dato che un caldo eccessivo le danneggia facilmente, non vanno mai lasciate in luoghi nei quali è presente l'etilene, poiché questo gas ha l'effetto di accelerarne in modo sensibile i processi di maturazione.

Per quanto riguarda le qualità di questo frutto, va detto che risulta molto ricco di vitamina C, vitamina E, potassio, magnesio, rame e ferro. Una vera e propria bomba di elementi nutritivi, al punto che ci sono medici che consigliano di mangiarne uno al giorno (una volta si diceva altrettanto per le mele, ma i tempi cambiano).

L'assunzione regolare di questo frutto limita il rischio di crampi e dunque il kiwi va benissimo nella dieta degli atleti.

L'alta quantità di potassio ha poi l'effetto di rendere la pelle più luminosa ed elastica e dovrebbe ridurre la presenza di rughe evidenti.

Questo frutto inoltre rafforza le gengive e di riflesso i denti ed è consigliabile per coloro i quali accusano problemi di digestione. Un vero e proprio toccasana o, se preferite, un elisir di lunga vita.

Da ultimo, una curiosità: in natura esistono anche varietà di kiwi con la buccia color mattone e la polpa rossa, ma non sono facili da reperire sul mercato.



Guarda il Video

COMMENTI SULL' ARTICOLO