Marciumi radicali della vite

Marciumi radicali della vite: identificazione

I marciumi radicali della vite scaturiscono dall'attività di alcuni agenti patogeni che attaccano le radici delle piante di vite. I microrganismi responsabili di questa malattia sono funghi appartenenti a varie specie, quali l'Armillaria (detta anche "chiodino"), la Rosellinia necatrix(o "marciume lanoso"), la Roesleria hypogaea e la Phytophthora. L'Arimillaria, in particolare, è una delle specie più diffuse: conta infatti oltre quaranta tipologie differenti in tutto il mondo. I funghi di queste specie prediligono le zone fredde e umide ed attaccano prevalentemente le piante vive; in alcuni casi, però, si insediano anche sul legno morto. Tutte le specie possono agire singolarmente o possono associarsi e dare origine a processi infettivi multipli estremamente difficili da debellare.
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I danni prodotti sulla pianta

Infezione da Armillaria su radice di vite I microrganismi fungini che causano questa problematica agiscono sulle parti vitali della radice provocandone il progressivo deperimento. I corpi fruttiferi del fungo attaccano la struttura radicale della pianta e si sviluppano rapidamente, soprattutto durante la stagione autunnale. A favorire il processo infettivo concorrono due fattori: l'aumento del tasso di umidità dovuto alle frequenti piogge e la debolezza intrinseca delle piante debilitate dalla presenza di un terreno povero di sostanze nutritive. Agevolato dal clima umido, il fungo prolifera rapidamente senza che la pianta possa opporre adeguate difese: ciò ne causa il progressivo disseccamento, poiché le radici, danneggiate dalla malattia, non riescono più a fornire alla pianta il nutrimento di cui ha bisogno.

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Come individuarli

Esempio di danni visibili sulle foglie di vite La presenza di marciume radicale è individuabile attraverso una sintomatologia che interessa sia le radici che le parti aeree della pianta. Sulla struttura radicale, facilmente estraibile dal terreno, è ben visibile il micelio bianco e dalla consistenza lanosa: le radici, dal colore molto scuro, emanano un caratteristico odore di fungo e presentano la corteccia sollevata in vari punti. Le foglie della pianta, piccole ed affette da clorosi, tendono a seccare e a distaccarsi precocemente; l'aspetto generale della pianta appare stentato, con i tralci non correttamente lignificati. La fruttificazione è insufficiente, con grappoli piccoli e scarsi. Con il trascorrere del tempo, questi sintomi si aggravano in modo irreparabile fino alla definitiva morte degli arbusti.


Come contrastare il marciume radicale

vitigno La lotta ai marciumi radicali della vite è particolarmente complessa, soprattutto nei casi in cui il processo infettivo abbia già raggiunto uno stadio avanzato. Allo stato attuale, infatti, non esistono trattamenti chimici in grado di debellare la malattia in modo definitivo: l'unica strategia efficace consiste in un'accurata opera di prevenzione e controllo, con un continuo ed attento esame dello stato di salute dei nuovi impianti e l'immediata eliminazione delle parti infette. Per consentire alle piante di sviluppare un adeguato sistema di difesa dagli agenti patogeni è molto utile arricchire il terreno di tutti i nutrienti necessari attraverso l'utilizzo di fertilizzanti e concimi. Per evitare fenomeni di contaminazione è importante usare solo attrezzi ben puliti: spesso, infatti, i marciumi radicali della vite vengono trasmessi dai residui presenti su strumenti precedentemente usati su terreni infetti.



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