Concime orchidee
Eleganti regine dei fiori per la casa, ma anche per un bel terrazzo, in passato erano un vanto esclusivo di pochi appassionati che disponevano di serre e molto tempo per la loro coltivazione. Oggi non è più così, infatti si trovano in commercio centinaia di nuovi ibridi, acquistabili già in fiore e sono, tra l'altro, in grado di riprodursi e rifiorire un anno dopo l'altro, donando allo spettatore una bellezza e raffinatezza senza eguali.
Le orchidee sono piante robuste e nel loro ambiente naturale riescono a crescere e fiorire sebbene i nutrienti disponibili siano scarsi.
Agli esemplari che vivono nelle nostre case chiediamo però di essere sempre al massimo della vitalità e donarci fioriture frequenti, colorate e durature. Il substrato utilizzato è praticamente inerte e inadatto a fornire anche quel poco che richiederebbe la pianta: l’aiuto di un fertilizzante si rende perciò indispensabile.
In questo articolo parliamo delle orchidee più diffuse in commercio e nelle nostre case: le phalaenopsis e i dendrobium.
La pianta, oltre a prelevare carbonio e ossigeno dall'aria, assorbe dal terreno tutto quanto le serve per vivere. Se il terreno è adatto alla pianta e quindi ricco di sostanze nutritive sarai già a buon punto, ma non devi dimenticare che la poca terra contenuta in un vaso si impoverisce rapidamente sia per l'assorbimento di sostanze nutritive da parte delle radici sia per le innumerevoli innaffiature cui è sottoposta.
E' indispensabile quindi reintegrare queste sostanze con una concimazione. Tieni sempre presente che gli elementi nutritivi indispensabili a una pianta sono in particolar modo tre, ovvero l'azoto, il fosforo e il potassio.
IL CALENDARIO DELLA CONCIMAZIONE |
Concime 20-20-20 | Da febbraio-marzo a novembre oppure Da giugno a novembre | Una volta al mese, diluendo come prescritto o di ¼ (per prodotti non specifici)Se una volta a settimana diluire ancora di 1/4 |
Concime 30-10-10 | Da febbraio-marzo a novembre oppure da febbraio-marzo a giugno | Una volta al mese, diluendo come prescritto o di ¼ (per prodotti non specifici)Se una volta a settimana diluire ancora di 1/4 |
Concimazione fogliare | Da febbraio-marzo a novembre | Diluiamo di 1/10 rispetto alle indicazioni e usiamo per tutte le nebulizzazioni |
Nitrato di calcio | Da febbraio a ottobre | 1 gr/litro a mesi alterni |
Solfato di magnesio | Da marzo a novembre | 1/gr/ litro a mesi alterni |
L'azoto agisce principalmente sulla crescita vegetativa della pianta, quindi somministrandogli questo elemento avrai uno sviluppo notevole delle foglie e dei fiori, particolare di non poca rilevanza trattandosi appunto di orchidee, la quale caratteristica è appunto la bellezza dei fiori, Tieni presente che la sua carenza provoca la clorosi, cioè la comparsa sulle foglie di aree più o meno grandi di colore giallastro.
Il fosforo agisce sullo sviluppo delle radici e quindi, anche se gli effetti sulla pianta sono meno appariscenti di quello dell'azoto, è altrettanto indispensabile. Se il terreno è povero di fosforo le foglie alla base appaiono con dei segni nerastri. Inoltre tale elemento è indispensabile alle piante il cui seme viene utilizzato per la riproduzione, anche se per le orchidacee risulta un po' complicato, in ambiente casalingo.
Il potassio aiuta il processo fotosintetico mediante il quale la pianta, utilizzando l'energia della luce, trasforma l'anidride carbonica in zucchero. La sua carenza provoca la defogliazione e in taluni casi le foglie si impoveriscono, rimangono piccole e si ripiegano verso il basso.
Ogni pianta necessita di specifici composi e miscele di elementi nutritivi in base alle specifiche esigenze. Per quanto concerne le orchidee, la maggior parte dei coltivatori non usa mai fertilizzanti se non come nutrimento per le foglie.
Per le specie coltivate in casa, comunque è consigliabile la concimazione, inoltre ti consiglio di acquistare un concime complesso, che comprenda tutti gli elementi chimici e nello specifico delle orchidee, dovresti usare del concime a base di azoto dall'inizio della vegetazione fino a quando la pianta è in pieno sviluppo, cioè quando i fiori e le foglie sono ben rinforzati, e poi continuare con un concime a base di fosforo e di potassio per rinforzare le radici e tenere in pieno vigore la pianta.
Ricordati di non utilizzare mai fertilizzanti adatti per le piante coltivate all'aperto, questi infatti contengono potassio, azoto e fosforo in proporzioni differenti dalle composizioni studiate per le piante d'appartamento, dove gli elementi vengono in gran parte eliminati dalle innumerevoli innaffiature.
Usa sempre prodotti a effetto immediato e solo durante il periodo estivo, quando è il periodo della crescita, puoi dargli il concime ogni 15 giorni, sciogliendo un grammo di fertilizzante in un litro d'acqua, in modo da somministrarlo con le innaffiature.
Non concimare quando il terreno è asciutto o secco, in questo caso prima ti consiglio di bagnare il terreno e solo alla successiva innaffiatura puoi aggiungere il concime. Inoltre non devi concimare subito dopo il rinvaso, ma devi attendere dai 15 ai 20 giorni, il tempo necessario perché le radici si adattino al nuovo terreno.
Prima di acquistare un concime è bene conoscere, almeno a grandi linee la composizione. In base all'elemento fertilizzante che contengono, infatti possono essere azotati, fosfati e potassici. A seconda della loro natura, cioè della loro composizione possono essere organici se sono formati da composti di origine animale o vegetale, minerali se sono costituiti da elementi minerali oppure misti se comprendono l'uno e l'altro.
I concimi inoltre possono essere semplici se apportano uno solo di questi elementi oppure composti se sono formati da un miscuglio di due o più concimi semplici.
Infine, a seconda della velocità con cui esplicano la loro azione nel terreno, possono essere a pronto, a medio o a lento rilascio ed effetto. In pratica, se il prodotto è liquido o in polvere, e una volta sciolto in acqua, viene somministrato alla pianta con le innaffiature, l'assorbimento sarà immediato, se invece il concime è sotto forma di pastiglie che si devono affondare nel terreno, e quindi si scioglieranno lentamente con le innaffiature, l'effetto sarà prolungato.
Le orchidee più comuni crescono bene usando continuativamente concimi NPK equilibrati, ad esempio 20-20-20. Forniscono un adeguato apporto di nutrienti e la pianta non fa altro che assorbire ciò che le serve, tralasciando ciò che resta.
Per chi volesse essere più scrupoloso è possibile variare le formulazioni in base alle stagioni e alle necessità specifiche. Una pratica comune consiste nel distribuire un prodotto equilibrato solamente da metà estate alla fine dell’inverno. Da marzo a giugno si sceglierà invece un concime dove sia prevalente l’azoto (ad esempio NPK 30-10-10): avremo così una maggiore crescita vegetativa e quindi emissione di nuovo fogliame e radici.
In ogni caso se non troviamo fertilizzanti specifici possiamo indirizzarci su quelli generici controllando che siano simili a quelli illustrati precedentemente e il più possibile idrosolubili.
Recenti studi hanno dimostrato che l'assorbimento dei fertilizzanti, oltre che attraverso le radici, può avvenire anche attraverso le foglie. Di conseguenza sono stati preparati prodotti speciali, detti concimi fogliari, a base di alimenti azotati che possono essere rapidamente assimilati dalle foglie, Si trovano in confezioni spray o da diluire con l'acqua per essere spruzzati sulle foglie. In relazione a quest'ultimo tipo di fertilizzante, non è consigliato per le orchidee, o per lo meno te lo sconsiglio nel periodo in cui fiorisce, in quanto potrebbe rovinare l'infiorescenza, che è la principale caratteristica di questo tipo di pianta.
Possiamo scegliere di “nutrire” la nostra orchidea per immersione o dall’alto. La prima opzione è senz’altro preferibile perché garantisce una maggiore omogeneità e permette di impregnare bene anche il substrato. In ogni caso cerchiamo di partire sempre con radici non asciutte: sarà un’ulteriore protezione nei confronti delle “bruciature”.
Per immersione prepariamo una bacinella diluendo il concime in acqua tiepida: inseriamo la pianta in maniera che si bagni tutto il substrato, ma non il colletto. Attendiamo almeno 15 minuti o comunque fino a quando le radici non abbiamo assunto un bella colorazione verde acceso. Estraiamo e lasciamo scolare benissimo.
Dall’alto: distribuiamo il concime dall’alto cercando di impregnare il più possibile il substrato e tutte le radici.
Nei concimi specifici per orchidee è indicato chiaramente quanto diluire il prodotto e con quale cadenza distribuirlo. I concimi “generici” vanno invece diluiti molto di più perché sono creati per piante più avide di nutrimento: per non rischiare è bene ridurre di almeno 4 volte la concentrazione, aumentando in seguito gradualmente per arrivare, eventualmente, alla metà.
Si consiglia (alle diluizioni indicate sopra) di concimare una volta al mese; per le varietà che necessitano di un periodo di riposo è bene, contestualmente, sospendere anche la fertilizzazione.
Possiamo però anche decidere di concimare ogni volta che irrighiamo diluendo ulteriormente la concentrazione. Per esempio annaffiando una volta alla settimana divideremo e distribuiremo ogni volta ¼ della dose mensile.
In commercio si trovano prodotti altamente idrosolubili che possono essere utilizzati per la concimazione fogliare tramite nebulizzazione. È una strategia consigliata a tutti, specialmente nei mesi estivi, ma è l’unica possibile per le piante cresciute su zattera. Diluiamo le dosi di 1/10 e usiamo la miscela continuativamente insistendo sulle foglie e sulle radici.
Per una perfetta salute delle nostre piante è importante somministrare regolarmente questi due integratori. Il primo è importante per rafforzare le pareti cellulari. Va somministrato una volta ogni due mesi alla concentrazione di 1gr/l. Il solfato di magnesio è altrettanto importante: distribuiamolo alla stessa concentrazione alternandolo, mensilmente, all’altro.
Le orchidee più diffuse nelle nostre case sono epifite: in natura crescono attaccate al tronco degli alberi. L’acqua di cui necessitano deriva dalle piogge dall’aria (molto umida) e pressoché priva di minerali. Quella delle nostre case ne è invece molto ricca, in particolare di calcio che, alla lunga, può cristallizzare sulle radici e inibirne le funzioni.
Per ovviare possiamo raccogliere acqua piovana o acquistarne di osmotica. Quella del rubinetto può essere utilizzata dopo essere stata bollita per circa 15 minuti a fuoco lento, tenendo il coperchio.