Bletilla striata
Generalmente quando pensiamo a un’orchidea il nostro immaginario rievoca ricordi di piante delicate, dai requisiti molto particolari, spesso con radici aeree, che andrebbero coltivate solo dai veri appassionati, pena la morte rapida di tutti gli esemplari; il genere bletilla rappresenta una incredibile eccezione tra le orchidee diffuse in coltivazione; si tratta infatti di una specie terricola, a radici rizomatose, originaria delle zone fresche dell’Asia; queste caratteristiche la rendono una pianta da giardino, che può trovare spazio tra le bulbose o nelle aiuole di annuali o di perenni. Questa orchidea infatti ha radici sotterranee, che sviluppano larghi bulbo-tuberi a forma di unghia, spessi e carnosi, da cui si producono pseudobulbi allargati, e un cespo di foglie nastriformi, sottili e coriacee, dalla pagina rugosa, di colore verde brillante; in primavera, dai germogli appena sviluppatisi, si ergono sottili fusti scuri, che portano alcuni grandi fiori, di solito di colore rosa acceso, o giallo. La fioritura dura alcune settimane, e le piante che vengono coltivate in modo ottimale, tendono ad accestire, e quindi dal primo singolo tubero ne vengono prodotti molti altri, dando origine ad una macchia di foglie e fiori. Durante l’estate i fiori saranno già appassiti tutti, ma le foglie garantiscono una macchia di vegetazione gradevole, anche senza fiori; appassiranno in autunno, all’arrivo del freddo, per rispuntare la primavera successiva.
Originaria della Cina, è la varietà più comune in vivaio; ha foglie di colore verde chiaro, che possono superare i 25-30 cm di lunghezza, e forma cespi ampi, che in primavera si decorano di bellissimi fiori di colore viola intenso, grandi. Questa orchidea è completamente rustica, e può venire coltivata in giardino come una comune pianta geofita, come i tulipani o i giacinti. Esiste una varietà di bletilla striata con fiore bianco, e anche una varietà con fogliame striato.
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Anche B. ochracea è originaria dell’Asia; questa orchidea è sicuramente più difficile da reperire in vivaio rispetto alla specie precedente, ha fiori di colore giallo chiaro. Non è resistente al freddo come bletilla striata, ma sicuramente può trovare posto in giardino nelle zone con inverni non eccessivamente freddi. I fiori sono decisamente molto decorativi e vistosi.
Mentre le due precedenti specie di bletilla sono molto diffuse e facili da reperire, bletilla formosana è una pianta rare ed inusuale; molto simile alle specie precedente, ha fiori più grandi e di colore rosa tenue. In natura si sviluppa nei boschi della Cina e del Giappone ed è una specie in via di estinzione; questo fatto rende ancora più difficile reperirla per la coltivazione in giardino, e il prezzo dei tuberi sicuramente aumenta vistosamente.
Di solito in giardino si coltiva Bletilla striata e i suoi ibridi; si tratta di orchidee terricole a foglia caduca, completamente rustiche, che possono sopportare temperature vicine ai -10°C. La coltivazione non è difficoltosa, in quanto è sufficiente porre dimora i tuberi spessi in un luogo ben soleggiato, con un terreno ricco di materia organica, soffice e molto ben drenato. Se la terra del nostro giardino risulta compatta o impoverita, allora prima di porre a dimora i tuberi lavoriamolo a fondo, aggiungendo dello stallatico, ed eventualmente del terriccio fresco o della sabbi, per migliorarne l’impasto. Poniamo a dimora i tuberi avendo cura di non posizionarli eccessivamente in profondità. Le bletille necessitano di annaffiature regolari, da quando notiamo i primi germogli primaverili, fino all’autunno, quando le temperature scendono. Evitiamo però di lasciare il terreno sempre inzuppato di acqua, ma neppure scordiamoci annaffiare per molti giorni, soprattutto in estate, quando il clima è molto caldo e afoso, ma evitiamo le annaffiature non appena il clima diviene freddo. Quindi, annaffiamo regolarmente, almeno ogni 3-4 giorni, fornendo, ogni 12-15 giorni, un buon fertilizzante per piante da fiore, utilizzandone una dose smezzata rispetto a quella consigliata sulla confezione. Per avere ogni anno tanti fiori e una vegetazione ricca, è importante prendersi cura delle foglie anche quando non ci sono fiori, annaffiandole e fertilizzandole fino a che naturalmente e spontaneamente cominceranno ad ingiallire e a disseccare all’arrivo dell’autunno; in questo modo saremo sicuri che il bulbo-tubero abbia immagazzinato sufficiente nutrimento per la fioritura dell’anno successivo. Le bletille non temono il gelo, ma è comunque bene coprire la zona sopra i tuberi con del materiale pacciamante, in modo che siano leggermente protetti dal freddo, anche perché di solito questi bulbo tuberi tendono a svilupparsi non completamente interrati, e quindi sono completamente esposti alle intemperie. Se in primavera i germogli spuntano quando ancora sono probabili gelate, copriamo il terreno con dell’agritessuto, per evitare che il freddo rovini i germogli.
Per quanto riguarda le specie e varietà di bletilla più delicate, si preferisce di solito la coltivazione in vaso, in modo da poter riporre i vasi in serra fredda (o in luogo riparato) tra novembre e marzo, in modo che il gelo non rovini i tuberi.
I tuberi di questa orchidea tendono a produrre naturalmente altri piccoli tuberi, con cui producono delle vere e proprie colonie, che possono divenire anche molto ampie; il metodo di propagazione più rapido e certo delle bletille consiste quindi nel dissotterrare i cespi, e nel prelevare alcuni piccoli tuberi, che andranno poi posti a dimora singolarmente; in questo modo saremo sicuri che la nuova pianta fiorisca già l’anno successivo al trapianto, e inoltre sicuramente produrrà fiori identici a quella da cui abbiamo prelevato il tubero. Possiamo anche dividere i cespi di pseudobulbi, praticando dei tagli con un coltello ben affilato, e posizionando le porzioni praticate in contenitori singoli, perché possano germogliare. I fiori producono piccole capsule contenenti i semi, che risultano in genere fertili; la semina di queste orchidee però risulta abbastanza complessa, anche perché la germinabilità dei semi è molto ridotta nel tempo. In genere si preferisce la propagazione tramite divisione dei tuberi o degli pseudobulbi, anche perché le minuscole piantine ottenibili da seme possono impiegare alcuni anni prima di produrre fiori.
I principali problemi riscontrabili con le bletille sono spesso dovuti a problematiche legate al clima o alle condizioni di coltivazione; le piante coltivate all’ombra completa tendono a non fiorire, ed a deperire rapidamente; un terreno sempre umido e ricco di acqua ferma, tende a causare rapidamente il marciume di tuberi, rizomi e pseudobulbi, irreparabilmente; Un clima molto secco causa il rapido deperimento di tutta la pianta, che può anche morire se la siccità è lunga e il clima molto caldo. Per tutto il periodo primaverile il nemico numero uno della bletilla è l’afide, che si annida sui germogli e sui boccioli, rovinandoli vistosamente e ricoprendoli di melata; si debellano utilizzando appositi insetticidi.
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