Kentia
La Kentia, conosciuta anche con il nome di kenzia, è una palma sempreverde originaria dell’isola di Lord Howe. Presenta un fusto corto dal verde acceso; il fogliame è lungo e ricadente, con in cima delle foglie a punta e con una nervatura centrale. Esse possono raggiungere dimensioni massime di circa 60 centimetri. Le infiorescenze sono a forma di spiga cilindrica e al suo interno crescono dei piccoli fiori ai quali fanno seguito dei frutti simili a delle piccole olive. La Kenzia, appartenendo a un clima di tipo tropicale, è conveniente che sia coltivata in appartamento. Nel loro ambiente naturale possono raggiungere dimensioni massime di circa 15 metri mentre, in vaso, arrivano a circa 3 metri d’altezza. Le specie più note sono: l’Howea forsteriana e l’Howea belmoreana.
La Kentia ama essere messa a dimora in luoghi molto luminosi, siano essi ambienti interni e siano essi esterni, tuttavia, essa non deve essere messa a dimora in luoghi soggetti a correnti d’aria (fare molta attenzione se la pianta viene messa nei pianerottoli). Le infiorescenze non riescono a svilupparsi negli esemplari coltivati all’interno delle abitazioni per cui, se desiderate vederla fiorire, posizionatela in ambienti esterni. Le piante adulte coltivate in piena terra, danno vita a delle infiorescenze costituite da fiori tendenti al verde e al marrone che crescono a mazzo, molto ramificati e a forma di spighe. E' importante rinvasare la Kenzia solo quando lo necessita, farlo durante la stagione primaverile e non utilizzare un vaso troppo grande.
LA KENTIA IN BREVE |
Famiglia, genere, specie | Arecaceae, gen. Howea |
Tipo di pianta | Palma |
Origine | Oceania, Australia |
Fogliame | persistente |
Portamento | eretto |
Uso | appartamento |
Altezza a maturità | Fino a 3 metri |
Velocità di crescita | lenta |
Manutenzione | bassa |
Necessità idrica | alta |
Temperatura minima | 16°C |
Temperatura ideale nel periodo vegetativo | 20-24°C |
Esposizione | Molto luminosa; tollera bene la mezz’ombra e l’ombra |
Terreno | Drenante: 1/3 fibra vegetale, 1/3 torba media, 1/3 sabbia |
Concime | Ogni 15 giorni, equilibrato |
pH suolo | subacido |
Umidità suolo | fresco |
Umidità ambientale | alta |
Propagazione | semina |
- Salve,Chiedo quale e'il periodo giusto per rinvasare la kenzia.grazieps.il vaso che e' piantata la kenzia e' di plastica va bene un altro simile oppure sostituirlo con uno in cottograszie...
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Le kentia sono essenzialmente delle palme: appartengono infatti alla famiglia delle Arecaceae e al genere Howea.. Si tratta
di piante tropicali molto sensibili alle basse temperature: per questa ragione anche nelle regioni meridionali della nostra penisola la coltivazione in piena terra all’esterno risulta proibitiva. Sono infatti originarie dell’Oceania, e in particolare dell’isola Lord Howe, nei pressi dell’Australia.
Possono essere descritte come palme a “tronco” unico, rese particolarmente gradevoli dal bel fogliame verde scuro, lucido e persistente. Le singole foglie sono composte, pennate e morbide. Nell’insieme appaiono piante gradevolmente slanciate, che si adattano a vari tipi di arredamento, ma che si sposano perfettamente con le ambientazioni moderne. La coltivazione è tra le più semplici e meno impegnative: le condizioni che trova all’interno, per quanto riguarda luce e temperature, le sono per lo più congeniali. Inoltre è a crescita lenta: ciò rende gli interventi (quali rinvaso o eventuali interventi di ridimensionamento) molto rari o del tutto superflui.
Le vengono per di più attribuite alcune virtù supplementari: pare infatti che sia capace di purificare l’aria, in particolare da composti quali il toluene e il benzene, derivanti dal fumo di sigaretta e dalle vernici sintetiche.
Per coltivare la Kenzia in appartamento, occorre seguire alcune regole circa la concimazione e l’annaffiatura. La concimazione si attua ogni due settimane durante il periodo vegetativo della pianta. È conveniente utilizzare del fertilizzante liquido specifico, miscelato all’acqua delle annaffiature; circa 10 o massimo 20 grammi per decalitro d’acqua. Le annaffiature non devono essere né troppo eccessive né troppo sporadiche, basta tenere il terriccio a un giusto livello di umidità. Durante la stagione estiva è consigliabile nebulizzare le foglie in modo tale da mantenere il tipico colore verde delle lunghe foglie. La potatura, a differenza di molte altre piante, non si limita al taglio delle foglie e dei rami secchi.
Tra i principali parassiti che possono attaccare la Kenzia, abbiamo: la cocciniglia e gli acari ma anche il ragnetto rosso. La prima si può eliminare manualmente con cotone e alcool. Il ragnetto rosso va prevenuto mantenendo alta l’umidità ambientale; in casi gravi si possono utilizzare prodotti acaricidi specifici.
La loro presenza si nota anche a occhio nudo e, nel caso di un attacco della cocciniglia occorre: eliminare il parassita con del cotone imbevuto di acqua e alcool e in seguito lavare la pianta. Gli acari formano una sorta di puntini che col passare del tempo diventano sempre più scuri, facendo diventare le foglie trasparenti. Per prevenire un attacco ad opera di questi parassiti, basta vaporizzare le foglie con dell’acqua, mantenendo in questo modo, un giusto livello di umidità. Se le foglie tendono ad ingiallire, può significare che la pianta ha bisogno di sali minerali o che l’aria è troppo calda e secca. Basta nebulizzare la pianta con dell’acqua non calcarea.
Nel nostro paese questa palma può essere cresciuta solamente in vaso. Importante è scegliere un substrato adatto, visto che le sue radici vogliono un ambiente perfettamente drenato. Possiamo impiegare delle composte pronte, scegliendo tra quelle adatte alle piante verdi. L’ideale è però dedicarci personalmente alla creazione del giusto mix: un buon prodotto si ottiene miscelando 1/3 di terriccio fibroso (per esempio quello adatto alle orchidee, in cui abbondano i componenti derivanti dal cocco), 1/3 di terriccio di foglie o torba media e 1/3 di sabbia grossolana di fiume(o, meglio ancora, agriperlite).
La kentia è sotto questo aspetto molto adattabile. L’ideale è posizionarla nei pressi di una finestra a Est o a Ovest, in una posizione molto luminosa, ma non con sole diretto (che potrebbe bruciare le foglie). Questo tipo di esposizione è inoltre fortemente consigliabile per gli esemplari che abbiano superato i 10 anni di età.
Tollera tuttavia anche posizioni molto più ombreggiate che comporteranno però una crescita più lenta e un poco più verticale.
IL CALENDARIO DELLA KENTIA |
Rinvaso | primavera |
Pulizia/potatura | In ogni periodo dell’anno |
semina | Febbraio-marzo |
Riposo vegetativo | Ottobre-marzo |
Rinvaso | marzo |
Crescita vegetativa | Marzo-luglio |
In Europa questa palma può essere impiegata solamente come esemplare da appartamento. È infatti molto sensibile alle basse temperature: i primi danni possono evidenziarsi già quando si toccano i 15°C, sono invece assolutamente da evitare temperature intorno o al di sotto dei 13°C. L’ideale sarebbe un clima stabile durante tutto il corso dell’anno, con temperature da 20° a 24°C, con un’alta umidità ambientale. È però possibile simulare una stagione di riposo vegetativo spostando il vaso in una stanza poco illuminata e con temperature tra 16 e 18°C.
All’arrivo della bella stagione, quando le temperature minime siano stabilmente al di sopra dei 18°C, è possibile spostare la kentia all’esterno (o in una veranda ombreggiata). La pianta ne trarrà molto beneficio, crescendo un poco più velocemente e godendo anche dell’acqua pura delle precipitazioni. La posizione ideale è in mezzo ad altre piante, all’ombra di un pergolato o di alberi a foglia caduca. Evitiamo le posizioni ventose o dove vi siano correnti d’aria: queste potrebbero danneggiare la pianta capovolgendo il vaso o disseccare eccessivamente le foglie.
Per avere un corretto sviluppo e evitare il disseccamento o imbrunimento delle foglie è importante garantirle sempre un alto tasso di umidità ambientale, sia all’interno sia all’esterno. Ciò si può ottenere vaporizzando più volte al giorno le foglie con acqua demineralizzata. In alternativa si possono utilizzare umidificatori elettrici o tenere nei pressi dei sottovasi riempiti di acqua e argilla espansa. Teniamo sempre presente che il tasso di umidità richiesto aumenta all’aumentare delle temperature e quindi gli interventi dovranno essere intensificati durante l’estate e se vi è un’esposizione più luminosa.
La kentia è una pianta che, nella migliore delle ipotesi, ha una crescita lenta. In linea generale emette al massimo una nuova foglia all’anno, sempre che le condizioni climatiche e di luce siano ideali. Diversamente può rimanere stabile anche per diversi anni. In ragione di ciò gli interventi più impegnativi, quali potature o rinvasi, sono davvero rari.
Il rinvaso si effettua generalmente ogni tre anni, ma alcuni esemplari che vivono in ambienti ombreggiati possono accontentarsi anche di un intervento ogni circa 5 anni. Si procede di regola alla fine della primavera: bisogna prestare particolare attenzione all’apparato radicale, che non deve essere assolutamente danneggiato (e disturbato comunque il meno possibile). Se non riusciamo ad estrarre il pane di terra con facilità procediamo piuttosto rompendo il vaso stesso.
Eliminiamo il più possibile il terriccio intorno alle radici. Creiamo sul fondo uno strato drenante, a base di ghiaia o argilla espansa, di almeno 3 cm di spessore. Poniamo l’esemplare al centro, inseriamo nuovo terriccio e compattiamo bene. Irrighiamo abbondantemente. È bene scegliere possibilmente un vaso in terracotta: lascerà traspirare maggiormente le radici. Sarà inoltre più pesante ed eviterà continue cadute (visto che la pianta è piuttosto alta). Il diametro ideale sarà maggiore di 4 cm rispetto al precedente.
La kentia richiede un terreno sempre leggermente umido: bisogna assolutamente evitare che si asciughi completamente. Ciò potrebbe comportare il disseccamento delle foglie (soprattutto delle punte) con un danno estetico di lunga durata (data la crescita lenta). In linea generale possiamo suggerire interventi molto importanti alla ripresa vegetativa, da marzo fino a luglio e un poco più contenuti fino a ottobre. In inverno, specialmente se induciamo un leggero riposo vegetativo, le irrigazioni potranno essere ancora più moderate, ma sempre badando che il substrato si mantenga sempre fresco.
Allo stesso tempo bisogna però evitare un terriccio troppo bagnato che causerebbe l’avvento di marciumi. Sotto questo aspetto è, soprattutto da luglio a marzo, è bene evitare l’impiego di sottovasi.
Quale acqua? Per tutti gli usi (irrigazione, vaporizzazione, pulizia) è fortemente consigliato l’impiego di acqua demineralizzata o piovana.
Per sostenere la crescita della pianta è bene distribuire da marzo ad ottobre, ogni 15 giorni, un concime specifico per piante verdi, in cui i macroelementi risultino equilibrati. Durante la stagione invernale le somministrazioni possono essere diradate, intervenendo anche solo una volta ogni 30-45 giorni.
Questa pratica può essere tralasciata nelle annate in cui abbiamo eseguito il rinvaso, visto che la pianta trarrà nutrienti dal nuovo substrato che abbiamo introdotto.
Non è necessario nessun intervento di potatura. Può capitare però di dover tagliare delle foglie morte o fortemente danneggiate: agiamo alla base utilizzando sempre forbici ben affilate e pulite, possibilmente disinfettate alla fiamma o tramite candeggina. Si può agire similmente per eliminare gli apici fogliari eventualmente disseccati.
PuliziaEssendo piante essenzialmente d’appartamento tendono, col tempo, ad accumulare molta polvere sulle foglie. Per mantenerle sempre pulite si suggerisce di pulirle regolarmente. Possiamo passare l’intera pianta sotto la doccia oppure impiegare un panno umido e morbido. Un’ottima alternativa è però porre la pianta all’esterno durante una pioggia non troppo violenta.
La kentia può essere propagata tramite semina anche se si tratta di una procedura estremamente lunga e poco attuabile nelle nostre condizioni climatiche.
I semi si possono acquistare presso rivenditori specializzati in piante tropicali: devono essere il più possibile freschi.
Il substrato ideale deve essere fresco, ma molto drenante: l’ideale è mescolare 2/3 di sabbia grossolana o perlite con 1/3 di torba media. Poniamo i semi a circa 2 cm di profondità e poniamo la cassetta in un ambiente a circa 27°C e con un’alta umidità ambientale (vaporizziamo spesso). In queste condizioni, purtroppo, si ha un’alta incidenza delle muffe che causano una forte moria nelle piantine. A questo scopo è bene mescolare sempre all’acqua una dose di anticrittogamico.
Quando farà la comparsa la prima fogliolina potremo procedere con il ripichettamento in vasetti singoli. Manteniamo la temperatura intorno ai 18°C e attendiamo la crescita, che sarà però estremamente lenta.
Varietà
Le varietà diffuse come piante d’appartamento sono:
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Howea forsteriana raggiunge, in coltivazione, i 3 m di altezza e una larghezza di 1,80 m. Ha foglie pendenti e verde scuro. È la più diffusa e conosciuta
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Howea belmoreana simile alla precedente, ha foglioline larghe e lanceolate.
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La Kenzia è una specie di pianta appartenente alla grande famiglia delle Palmae ed al genere Howea; essa è originaria de
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