Parassiti delle rose

I parassiti delle rose

Le rose sono tra le piante più diffuse nei giardini e sui terrazzi di tutta Europa; gran parte di questo successo è dovuta alle spettacolari fioriture, che hanno reso popolarissimo questo fiore, anche come fiore reciso, per mazzi e bouquet, carico di significati simbolici: da sempre la rosa è il fiore degli innamorati. Un altro motivo che rende le rose così interessanti come piante da giardino è senz'altro la facilità di coltivazione; anche un giardiniere alle prime armi può coltivarle con successo, ottenendo fioriture abbondanti e piante sane e vigorose.

Anche agli hobbisti più esperti, ed agli stessi vivaisti, possono però capitare piccoli inconvenienti, dovuti a cause di vario tipo, dai più comuni insetti, fino a al clima o a carenze di particolari elementi chimici. Prendiamo in esame quindi le principali minacce alle nostre rose, in modo da mantenerle sane nel tempo.

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Insetti e pidocchi delle rose

cocciniglia Afidi (Macrosiphum rosae)

Conosciuti anche come pidocchi delle rose sono tra gli insetti più comuni sulle rose, si possono vedere in ampie colonie, con o senza ali, specialmente sotto le foglie, alla base dei calici floreali e sui nuovi germogli; con il loro apparato boccale succhiano la linfa della pianta. Oltre a questo producono una secrezione zuccherosa, detta melata, che imbratta le foglie ed i fusti, e viene spesso colonizzata da funghi di vario tipo, dando origine a fumaggini. Piante con infestazioni massicce possono avere foglie accartocciate e rovinate e crescita stentata. Gli afidi si combattono con un insetticida a base di piretroidi; ha un buon effetto anche il sapone molle, mescolato con preparati a base di quassia, oltre alle coccinelle, che si cibano di afidi.

Tripidi (Frankinella occidentalis)

Si tratta di insetti di dimensioni minute, non superano il millimetro di lunghezza, che si cibano principalmente dei boccioli, rovinandoli o precludendone l'apertura. Si debellano con un buon insetticida, asportando anche i boccioli malati. Questi insetti si sviluppano di preferenza con clima secco e molto caldo, in giugno-luglio.

Ragnetto rosso (tetranycus)

Si tratta di un acaro che infesta gravemente la pagina inferiore delle foglie. L'attacco degli acari da origine a scoloriture vistose delle foglie, che ingialliscono e cadono. Per combattere i ragnetti rossi è necessario l'utilizzo di un apposito acaricida.

Cocciniglia della rosa

Non si manifesta molto spesso, e le infestazioni non sono molto gravi. Le cocciniglie delle rose si sviluppano come piccoli scudetti rigidi, di colore bruno o giallastro, che si annidano sulla pagina inferiore delle foglie, spesso lungo la venatura centrale. Si combattono con l'utilizzo di olio minerale. Nelle infestazioni di lieve entità si può intervenire asportando gli scudetti.

Metcalfa (metcalfa pruinosa)

Questo piccoli insetto si presenta come piccole cicale di colore grigio-azzurro, che si annidano sotto le foglie o sui fusti, producendo una sostanza collosa e cotonosa, bianca. Le metcalfe si cibano della linfa delle piante, indebolendole vistosamente e rapidamente. Si debellano utilizzando un insetticida a base di piretroidi mescolato con olio bianco.

Curculionidi, coleotteri e oziorrinco

Molte specie di coleotteri, simili a piccoli scarabei di colore vario, si cibano delle foglie o dei fiori. Hanno attività prevalentemente notturna, ma la loro presenza su una pianta è molto visibile, poichè lasciano rosicchiature sulle foglie o al centro dei boccioli. Sembrano preferire rose di colore chiaro o particolarmente profumate. Non è molto semplice debellarli, generalmente il metodo più efficace consiste nell'asportazione meccanica degli adulti nelle prime ore del mattino o della sera. In commercio sono anche presenti insetticidi specifici, spesso sotto forma di esche granulari.

Bruchi

Anche in questo caso molte specie di farfalle sono responsabili dell'infestazione. Alcune specie possono divorare molte foglie in breve tempo, causando un forte stress alla pianta. L'infestazione si vede facilmente poichè i bruchi tendono a mangiare la lamina fogliare, lasciando solo le nervature, scheletrizzando le foglie. Un buon insetticida sembra essere sufficiente.

Mosche delle rose

Si tratta di piccoli insetti, simili a piccole vespe, che depongono le uova all'interno dei fusti potati. Le larve si ciberanno dall'interno dei fusti, causando danni abbastanza gravi. Il modo migliore per combattere questi insetti consiste nell'asportazione dell'apice dei fusti che non producono germogli,e si mostrano scuriti o spesso cavi.

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Malattie fungine

Oidio della rosa Oidio (Sphaerotheca pannosa)

Questo fungo sviluppa delle macchie circolari, abbastanza grandi, dall'aspetto polveroso, di colore bianco; viene generalmente detta mal bianco e si sviluppa sulle foglie e sul calice dei fiori. Generalmente il danno è soltanto estetico, anche se infestazioni massicce possono causare la mancata apertura dei boccioli e l'accartocciamento delle foglie. L'oidio si sviluppa prevalentemente nel periodo primaverile ed autunnale, caratterizzati da notti fresche e giorni molto caldi, con elevata umidità. Si debella con l'utilizzo di fungicidi specifici, generalmente a base di zolfo; sono efficaci anche trattamenti a base di bicarbonato di sodio, da ripetere settimanalmente.

Ticchiolatura (Diplocarpon rosae)

Detta anche macchia nera questo parassita fungino sviluppa fitte maculature scure, nere o porpora, sulle foglie e sui fusti; spesso le infestazioni sono tali da causare l'ingiallimento, con conseguente caduta, delle foglie. Si sviluppa prevalentemente durante i mesi estivi. Contro la ticchiolatura si utilizzano fungicidi a base di zolfo o di triforine. Per prevenire il diffondersi della malattia è bene asportare le foglie e i fusti malati, ed anche il fogliame caduto a terra, che andrà distrutto.

Ruggine (Phragmidium)

Si tratta di maculature rossastre, talvolta polverose, anche di colore arancione acceso, che si sviluppano sulla pagina inferiore delle foglie e talvolta anche sui fusti. Si previene e si cura con fungicidi a base di zolfo. Per prevenire la ruggine è consigliabile ricordarsi di asportare tutto il fogliame delle potature primaverili, poichè questi funghi svernano sulle foglie cadute.

Peronospora

Malattia fungina dal rapido sviluppo: il fogliame ingiallisce e dissecca vistosamente, i giovani rami ed i calici floreali si ricoprono di segni rossastri o scuri; la peronospora si sviluppa prevalentemente con clima molto umido e temperature abbastanza basse. Per prevenire los viluppo della peronospora è bene porre a dimora le rose in luogo ben ventilato e non troppo fitte; per curare le piante infette è buona norma cominciare asportando i tessuti infetti, quindi si praticano trattamenti con poltiglia bordolese o prodotti rameici.

Botrite (Botrytis cinerea)

Molto diffusa soprattutto nelle rose in vaso e nei vivai questa malattia fungina sviluppa vistose chiazze dall'aspetto feltroso, grigiastre, pulverulente, generalmente seguite o precedute dall'annerimento di boccioli e piccoli fusti, che tendono a marcire e deteriorarsi molto velocemente. Per prevenire lo sviluppo della botrite è bene porre a dimora le rose in luogo ben ventilato, evitare i ristagni idrici. Le parti danneggiate si asportano, quindi si praticano trattamenti a base di rame.

Antracnosi (Sphaceloma rosarum)

Sulle foglie si diffondono piccole macchie rosa, porpora o rosse, che tendono a scolorire, lasciando generalmente dei buchi sulla lamina fogliare; successivamente il fogliame dissecca e cade. L'antracnosi si sviluppa in zone con scarso drenaggio e alta umidità o ristagno idrico. In caso di malattia si praticano trattamenti a base di zolfo.

Cancri rameali

Con questa definizione si indicano diversi parassiti fungini che si diffondono attraverso le lesioni causate sui fusti da altre malattie fungine o dalle potature. E' buona norma ricordarsi di ben pulire gli attrezzi utilizzati durante le potature, sia prima di cominciare, sia durante il passaggio da una pianta l'altra, per limitare il diffondersi di questo tipo di patogeni. Generalmente si manifestano come maculature molto evidenti lungo i fusti, caratterizzate anche da segni profondi, gibbosità o lacerazioni della corteccia. L'unica "cura" veramente efficace consiste nell'asportazione dei fusti infetti e nella conseguente distruzione degli stessi.


Carenze nutrizionali

clorosi della rosa Le rose sono arbusti molto generosi e vigorosi, che producono ogni anno una grande quantità di nuove vegetazione; con il passare del tempo tendono a sfruttare molto il terreno, andando incontro a carenze nutrizionali anche molto evidenti. Una buona concimazione semestrale è fondamentale, ma spesso ci possono essere casi in cui sono necessari ulteriori interventi, talvolta anche a base di microelementi.

Clorosi

Eccesso di calcio nel terreno, scarsa quantità di ferro e valori del ph del terreno molto elevati possono causare lo sviluppo della clorosi ferrica. Progressivamente le foglie ingialliscono, fino a scolorire completamente; le piante colpite da clorosi ferrica tendono a svilupparsi in maniera stentata ed a produrre pochi fiori.

Carenza di azoto

Le foglie delle rose concimate in maniera scarsa tendono ad essere di colore opaco, giallo-verde, progressivamente più chiare.

Carenza di fosforo

Le piante che soffrono di questa carenza tendono ad avere le foglie molto rovinate, con delle zonature scure, spesso secche; il colore è spento, grigio-verde.

Carenza di potassio

Oltre a scarse fioriture questa carenza con il passare del tempo si manifesta con gli apici fogliari ingialliti, spesso secchi, e può portare anche alla perdita delle foglie.

Carenza di calcio

Le foglie divengono di colore grigio-verdastro, tendono a seccare ed a scolorire ai bordi, progressivamente a partire dalle foglie più esterne.

Carenza di magnesio

le nervature tendono ad ingiallire, sulle foglie si presentano zonature chiare o secche, spesso i boccioli sono stentati.

Carenza di zinco

Le piante coltivate in terreni privi di zinco hanno foglie deformate, di colore verde-giallastro, sottili e allungate.

Carenza di manganese

Foglie con appariscenti nervature verdi con pagina che ingiallisce progressivamente e dissecca. L'eccesso di manganese invece si manifesta con piccole macchie nere diffuse su tutta la pagina fogliare.


Problemi delle rose

malattie delle rose Danni da pesticidi

In coltivazione si nota che il contatto sporadico con piccole dosi di diserbante, quale glifosate, può causare danni di vario tipo, quali foglie ingiallite e fiori dalle forme bizzarre, che spesso sboccino con petali cortissimi ed arruffati. Praticando il diserbo è bene fare attenzione ad evitare le foglie degli arbusti; inoltre è sempre consigliabile evitare di vaporizzare il diserbante durante giornate ventose o molto calde. I danni causati dai diserbanti sono generalmente di lieve entità, e danneggiano soltanto la fioritura immediatamente successiva al danno stesso, quindi non si protraggono nel tempo.

Crescita stentata

Talvolta le rose hanno crescita scarsa, sia nel singolo anno che nel corso di più anni, producono fusti corti e stentati, fioriscono scarsamente, senza avere altri sintomi eclatanti. Questo comportamento potrebbe essere dovuto ad annaffiature poco regolari e si manifesta soprattutto negli esemplari coltivati in vaso. Annaffiature eccessive, con terreno inzuppato d'acqua, portano all'asfissia delle radici, che quindi non sono in grado di fornire il nutrimento alla pianta; nello stesso modo scarse annaffiature, soprattutto durante periodi siccitosi, possono portare rapidamente al disseccamento della pianta. Annaffiature scarse o eccessive protratte nel tempo portano al disseccamento di foglie e rami, e quindi dell'intera pianta. Piante annaffiate in maniera scorretta sono anche più sensibili all'attacco di malattie di vario tipo.

Una crescita stentata può essere dovuta anche a scarse o nulle concimazioni: ricordiamoci di concimare le nostre piante, in autunno o a fine inverno, con del concime organico; in giugno possiamo ripetere la concimazione, magari utilizzando un concime a lenta cessione con aggiunta di microelementi.

Illuminazione sbagliata

La gran parte delle rose necessita di una buona illuminazione per uno sviluppo equilibrato, il luogo ideale è il pieno sole. Piante cresciute all'ombra in genere producono pochi fiori, hanno fusti molto allungati e con poche foglie, le quali inoltre crescono di dimensioni ridotte; talvolta può capitare che le piante crescano in direzione della luce, assumendo un portamento completamente piegato da un lato.

Mosaico della rosa

Si tratta di un virus che causa striature sulle foglie, allungate o tondeggianti, di colore giallo o verde; la pianta ha un rapido declino, con carenza di fiori e di nuovi germogli. Generalmente, come accade per la gran parte dei virus, le piante affette da mosaico, deperiscono rapidamente, fino alla morte. Contro questo virus non esistono cure, è quindi necessario estirpare il rosaio malato e sostituirlo con uno sano. Esistono varietà di rose particolarmente resistenti al virus del mosaico.


Parassiti delle rose: Rimedi naturali contro i pidocchi delle rose

macerato di ortica contro afidi Non sempre c'è bisogno di ricorrere a prodotti chimici per contrastare la diffusione dei più comuni parassiti delle rose, ovvero gli afidi, comunemente conosciuti come pidocchi. Questi insetti si cibano delle parti più giovani e tenere delle piante e si possono diffondere in modo molto rapido, tanto da ricoprire in poco tempo sia le foglie che gli steli e i boccioli.

Un rimedio naturale molto efficace per eliminare in modo sicuro e rapido il problema è quello di far bollire dell'aglio in acqua, andando poi a filtrarla e vaporizzandola sulle piante infestate. Le quantità possono essere di una testa d'aglio divisa in spicchi per litro di acqua. L'infuso va fatto bollire per cinque minuti almeno, per poi essere filtrato e vaporizzato. E' anche possibile preparare un macerato di ortica, per il quale si utilizza l'intera pianta, presente comunemente in prati e giardini. Le proporzioni sono di 1 kg di ortiche appena raccolte o di 200 gr di foglie essiccate per 10 litri di acqua. Sarebbe meglio utilizzare dell'acqua piovana e un contenitore che non sia metallico. Per ottenere il macerato le ortiche devono rimanere in ammollo per circa 15 giorni, lasciando il contenitore aperto, magari protetto con una retina per evitare che sporco od insetti si introducano in esso. Questo prodotto, una volta filtrato, andrà diluito prima di essere utilizzato, calcolando una proporzione che varia per un litro di macerato da 10 a 20 litri di acqua.