Le piante al gelo
Le piante sono esseri viventi, e come tali hanno sviluppato delle strategie per meglio sopportare i cambiamenti di clima e le condizioni meteorologiche dei luoghi in cui vivono. Ogni pianta presenta caratteristiche peculiari che la rendono adatta a vivere in montagna al freddo, oppure nelle foreste tropicali o soltanto negli aridi deserti. Foglie sempreverdi, foglie caduche, foglie succulente, sono tutte caratteristiche atte a permettere alle piante una migliore sopravvivenza nelle zone di origine naturali. Molte piante sono state invece adattate a vivere in luoghi molto diversi da quelli di origine, sottoponendole per anni a temperature e climi diversi rispetto a quelli naturali per la pianta, in modo da "abituarle" a un clima più freddo o più caldo rispetto a quello di origine. Non sempre questo tipo di adattamento funziona, quindi non tutte le piante sono adatte a essere coltivate ovunque sul globo.
Le piante più comuni nelle zone in cui viviamo, presenti anche allo stato naturale, sono decisamente ben adattate al clima presente in questa zona; viburni, ilex, piante da frutto sopportano senza problemi il caldo estivo e il gelo invernale, anche se intensi e prolungati nei mesi.
Per resistere al freddo la maggior parte di queste piante tendono a perdere il delicato fogliame durante i periodi più freddi dell'anno; le piante sempreverdi invece presentano in genere fogliame coriaceo, o rivestito di una patina cerosa, che lo difende dal freddo.
Oltre a questo la gran parte delle piante del nostro giardino durante l'inverno tende ad andare in riposo vegetativo, una sorta di letargo, durante il quale le funzioni vitali vengono rallentate il più possibile, in modo da poter affrontare il gelo.
Questo perchè altrimenti l'acqua presente nei tessuti verdi delle piante potrebbe facilmente gelare, portando alla morte del tessuto stesso; può infatti capitare che una gelata tardiva, in marzo o aprile, porti alla morte dei germogli più giovani delle piante precoci.
In linea di massima comunque le piante presenti nei boschi del nord Italia sono molto resistenti al freddo, e possono sopportare temperature di molto inferiori allo zero anche per periodi decisamente prolungati.
La gran parte delle bulbose e delle perenni si sviluppa soltanto nella bella stagione, da marzo-aprile fino a ottobre-novembre, con particolari specie che cominciano a svegliarsi già in febbraio.
Queste piante presentano spesso apparati radicali sotterranei dotati di tessuti che mantengono nel tempo sostanze nutritive e acqua, ben al di sotto del terreno, dove il gelo non penetra; quindi con l'arrivo del freddo queste piante perdono la parte aerea, le foglie delicate ed i rametti verdi, che sarebbero facile preda del freddo. Per tutto l'inverno non vediamo gran che di queste piante, che sono in completo riposo vegetativo; ma sotto terra conservano tutto ciò di cui la pianta necessita non appena arriva la bella stagione: nell'allungarsi delle giornate e nell'alzarsi delle temperature queste piante ricominciano rapidamente a produrre i loro germogli, facendo capolino da sottoterra per rallegrarci con foglie e fiori colorati.
Nel caso di bulbose o di perenni particolarmente delicate si consiglia spesso di pacciamare il terreno dove vengono collocate durante l'inverno; questa pratica serve in sostanza a coprire le radici sotterranee, in modo da allontanarle il più possibile dal gelo.
La maggior parte delle piante succulente non ama il freddo, ed i fragili tessuti ricchi di acqua tendono a gelare, e quindi a marcire, anche se sottoposti solo brevemente al gelo.
Molte succulente invece, pur essendo naturalmente ricche in acqua, presenta tessuti abbastanza coriacei, e può sopportare temperature anche vicine ai -10°C.
Per permettere a tali piante di sopravvivere in temperature rigide è però necessario che siano in totale riposo vegetativo, in modo da non avere una grossa quantità di acqua nelle zone più esterne, e da non presentare alcun tipo di germoglio o di tessuto fresco.
Per ottenere questo letargo si comincia già in autunno sospendendo le annaffiature, in modo che la pianta cominci a rallentare le sue attività vegetative; inoltre è fondamentale che durante i mesi freddi tali piante non ricevano annaffiature. Nelle regioni del nord Italia l'unico modo che ci assicura che le nostre succulente non ricevano alcun tipo di annaffiatura consiste nel posizionarle al riparo dalle intemperie, come ad esempio in una serra fredda.
Sicuramente poi, se le nostre succulente sono state abituate negli anni a passare l'inverno in casa, con temperature vicine ai 20°C, non pensiamo nemmeno di lasciarle sul terrazzo il prossimo inverno: lo shock termico sarebbe eccessivo, e porterebbe quasi sicuramente alla morte dell'intera pianta.
Per poter permettere alle nostre succulente di resistere al freddo dovremo adattarle al clima rigido poco alla volta, lasciandole all'aperto fin da subito, e sospendendo le annaffiature già in autunno.
Anche se buona parte delle piante succulente sopporta temperature anche di molto inferiori allo zero, non tutte lo fanno, e non tutte possono sopravvivere al freddo se questo perdura per settimane intere; quindi nel dubbio posizioniamo la nostra succulente in serra, anche senza riscaldarla.
Esistono succulente, come i sempervivum, ben adattatesi a vivere anche sotto la neve e nel gelo più intenso; si tratta di succulente che presentano tessuti abbastanza cuoiosi e rigidi, e che tendono a lignificare nelle parti più vecchie: in caso di gelo decisamente molto inteso le parti verdi tendono a morire, permettendo alle parti lignificate di rigermogliare in primavera.
Gran parte delle piante da bonsai sono generalmente esemplari in piccola scala di alberi comunemente presenti in boschi e parchi cittadini, e sono quindi ben resistenti al freddo, anche se molto intenso.
Ricordiamo però che i nostri bonsai vivono in un piccolo vaso, mentre gli esemplari della stessa specie coltivati in piena terra possono godere di un apparato radicale profondo talvolta anche alcuni metri. Quindi ad esempio un olmo nel nostro giardino difficilmente può subire danni causati dal gelo, visto che le sue radici sono completamente riparate dal freddo, poichè poste ad una certa profondità nel terreno. Il cugino posizionato in un piccolo vaso da bonsai invece può soffrire il freddo,e anche molto, perchè il gelo può penetrare fino al centro del suo pane di radici, danneggiandole anche severamente.
Quindi se viviamo in zone dove il gelo è molto intenso ricordiamo di coprire i vasi dei nostri bonsai con del tessuto non tessuto, per evitare che il terriccio in cui sono posti geli completamente.
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