Acmea - Aechmea fasciata
Le piante di acmea (Aechmea fasciata) arrivano da molto lontano, ma da tempo hanno trovato spazio nelle nostre case, dove vengono coltivate per la bellissima e prolungata fioritura e per il fogliame. In natura si sviluppano nelle foreste pluviali del sud america, dove tendono a crescere come piante epifite, ovvero senza affondare le radici nel terreno: si sviluppano alle biforcazioni dei rami, tra le fronde spesse di altre piante, ovunque un poco di fogliame in decomposizioni fornisca un poco di spazio per le radici. Anche in appartamento è consigliabile imitare la natura, quindi coltiviamo le nostre acmee in contenitori molto piccoli, dove le radici trovino giusto lo spazio per infilarsi, senza allargarsi a piacere.
Da questo apparato radicale poco sviluppato, ma costituito da grosse radici carnose, si sviluppa una fitta rosetta di grandi foglie disposte a spirale, rigide e carnose, arcuate, lunghe fino a 40-50 cm, con apice acuminato; al punto in cui si uniscono si viene a formare un piccolo calice, da cui si sviluppa una grande infiorescenza, la parte più decorativa della pianta: il fiore delle acmee è costituito da brattee rigide, semilegnose, di colore rosato, aranciato o rosso, che formano una specie di pannocchia, da cui sbocceranno per alcune settimane piccoli fiori rossi, viola o rosati. La specie più diffusa in coltivazione è l'acmea fasciata, con infiorescenza rosa, fiori viola, e fogliame di colore verde scuso, segnato da bande di colore scuro o da striature pruinose di colore bianco-grigio; esistono alcune altre specie di Aechmea, con fiore di colore differente, ma anche con fogliame di colore chiaro, o con bande laterali in colore contrastante.
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Le Aechmea fasciata non sono molto esigenti, necessitano di essere posizionate in un luogo luminoso, non direttamente esposto ai raggi solari, con una temperatura minima che non scenda mai al di sotto dai 12-15°C, per tutto l'arco dell'anno. Prediligono un clima ben umido, ma non amano avere le radici immerse nell'acqua: è quindi consigliabile vaporizzare spesso la pianta, ma evitare di bagnare eccessivamente il terreno. Il modo migliore per fornire acqua alle acmee imita la natura: invece di bagnare il terreno depositiamo nel calice formato dalle foglie la poca acqua che contiene; questa poca acqua è sufficiente per far vegetare la pianta, evitando di favorire lo sviluppo di marciumi radicali o del colletto, a cui la pianta è facilmente soggetta. Poniamo a dimora la nostra pianta in un terreno soffice e ben drenato, costituito da pezzetti di corteccia, torba, terriccio di foglie e sabbia; generalmente non è necessario rinvasare queste piante. Si interviene cambiando il vaso solo quando la pianta cresce tanto da non permettere al contenitore di sostenerla; in questi casi si posiziona la pianta in un vaso leggermente più ampio del precedente, ponendo sul fondo del contenitore uno strato di ghiaia, in modo da appesantirlo.
Tutte le bromeliacee producono particolari infiorescenze, che portano i piccoli fiori; l'intera fioritura impiega settimane per svilupparsi del tutto, visto che ogni pianta produce svariati fiori, ognuno dei quali sboccia spesso solitario, seguito da un altro quando il primo è appassito. Al termine della fioritura, nell'arco di alcuni mesi, la pianta muore: dapprima disseccano le brattee dell'infiorescenza, poi cominciano a disseccare tutte le foglie. Ai lati della pianta però noteremo nuovi germogli, che daranno origine a nuove piante; possiamo staccarli dalla pianta madre e rinvasarli singolarmente, oppure lasciare che si sviluppino nello stesso vaso, dando origine ad una colonia di piante. La vita di una singola pianta può comunque durare alcuni anni, dal germoglio fino alla sfioritura delle brattee dell'infiorescenza. Le nuove piante non sempre riescono a sviluppare i fiori in appartamento, dove in genere trovano una quantità di luce troppo scarsa.
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