Mangia fumo Nolina - Beaucarnea recurvata - Beucarnea recurvata
La Beaucarnea recurvata viene comunemente chiamata nolina, o pianta mangia fumo, in effetti il nome botanico ora più accreditato è beaucarnea recurvata, in quanto tutte le piante del genere nolina sono state ricondotte nel genere beaucarnea; si tratta di una pianta succulenta sempreverde, originaria del Messico, altre specie di
beaucarnea sono diffuse in tuta l’America centrale. La succulenza di questa pianta si trova nel fusto semi legnoso, che assume la tipica forma a caudex: una sorta di bottiglia naturale, con la parte vicina al terreno ben gonfia e ricca di acqua. Il fusto negli esemplari diffusi in natura può raggiungere con gli anni anche 12-15 metri di altezza, restando scarsamente ramificato, all’apice di ogni ramo è presente un folto ciuffo di lunghe foglie a forma di nastro, sottili, che ricadono verso il basso, e spesso tendono anche ad arricciarsi leggermente.
In Italia viene coltivata quasi esclusivamente come pianta da appartamento, e siccome le noline sono piante a sviluppo molto lento, difficilmente vedremo in vaso esemplari di dimensioni superiori ai due metri di altezza; in natura le noline, in primavera, producono lunghe pannocchie di fiori color crema o bianchi, d diversa forma su diverse piante, in quanto la
nolina è una pianta dioica, ovvero i fiori maschili ed i fiori femminili sbocciano su piante diverse.
La Beaucarnea è una pianta di origine tropicale ed equatoriale diffusasi negli ultimi decenni come pianta d’appartamento. Viene apprezzata per il bel tronco rigonfio alla base, che la fa assomigliare ad un baobab, e il folto ciuffo di foglie presente all’apice. È conosciuta anche come “Nolina”(dal nome dell’orticoltore francese che la introdusse e diffuse in Europa nel XVIII secolo) o, più popolarmente, come “piede d’elefante” e “mangiafumo”. Le viene infatti attribuita la capacità di trattenere le impurità presenti nell’aria e rendere gli ambienti domestici più vivibili.
Questo albero può essere coltivato anche dai meno esperti: si adatta bene alle condizioni climatiche delle nostre case e, grazie alle sue forme particolari, è in grado di donare alle ambientazioni un tocco esotico.
IL CALENDARIO DELLA BEAUCARNEA |
Rinvaso | Fine inverno, quando le radici fuoriescono dal vaso |
Talea di stelo | estate |
Semina | primavera |
Prelievo germogli basali | Primavera-estate |
Pulizia-potatura | Quando necessario |
Concimazione | Da aprile a ottobre, una volta al mese |
Riposo vegetativo | Da novembre a marzo, non necessario |
Spostamento all’esterno | Da aprile a ottobre |
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Il genere Beaucarnea appartiene alla famiglia delle Aspargaceae. Tutte le specie (circa 20) sono endemiche dell’America centrale: in coltivazione raramente superano il metro di altezza mentre, allo stato spontaneo, sono capaci di diventare alberi anche piuttosto grandi. In Messico, dove questa essenza è protetta, è possibile vederne alcune che superano i 15 metri e la cui base, ingrossata, ha una circonferenza di quasi 14. Si tratta però di casi molto rari a causa della crescita estremamente lenta e della riduzione della popolazione a causa del disboscamento.
In cima al tronco vi è un folto ciuffo di foglie nastriformi di color verde scuro e dalla consistenza morbida. I fiori sono di colore bianco, riuniti in grappoli che da noi vengono prodotti solamente in casi eccezionali. Essendo piante dioiche vi sono individui che porteranno solo fiori maschili e altri solo femminili.
A differenza di altre essenze tropicali alcune varietà di Beaucarnea possono vantare una discreta rusticità: la più diffusa, la recurvata, riesce a sopportare anche -5°C. Ciò la rende adatta alla coltivazione in piena terra in quasi tutte le aree costiere della nostra penisola.
Queste piante sono di coltivazione abbastanza facile, anche perché tendono a sopportare condizioni non ideali, senza risentire di climi eccessivamente aridi o leggermente freddi, anche per mesi.
Le piante di Beaucarnea recurvata si coltivano in
posizioni molto luminose, anche con qualche ora di sole al giorno, ma lontano da correnti d’aria fredda, e da fonti dirette di calore, quali caminetti, stufe, termosifoni, climatizzatori.
Gli esemplari di mangia fumo non amano gli eccessi di annaffiature, e durante l’inverno vengono
annaffiate solo sporadicamente, mentre durante il resto dell’anno si annaffiano solo quando il terreno è abbastanza asciutto, ovvero ogni 2-3 giorni in agosto, ogni settimana o ogni dieci giorni in aprile. Da marzo a settembre si aggiunge all’acqua delle annaffiature del concime per piante succulente, povero in azoto e ricco in potassio e microelementi.
Sembra che in casa le noline abbiano una sviluppo migliore se durante l’inverno possono entrare in un periodo di
riposo vegetativo; per fare questo è opportuno posizionare la pianta in una zona poco riscaldata della casa, con temperature non superiori ai 10_12°C, ma neppure inferiori agli otto °C; un posto perfetto potrebbe essere un vano scale, ma solo se le correnti d’aria provenienti dalla porta di casa non raggiungono direttamente la pianta.
Capita spesso che il fogliame delle nolina dissecchi, solo in punta o completamente; le zonature di seccume possono essere rimosse con una forbice, le foglie invece completamente secche possono venire rimosse direttamente dalla base del cespo.
Queste piante, nonostante provengano da zone con clima arido, sembrano gradire
periodiche vaporizzazioni della chioma durante i periodi più asciutti dell’anno, e in particolare durante l’inverno; quindi da ottobre a febbraio, invece di annaffiare la pianta, ricordiamoci di vaporizzarne la chioma ogni settimana, con acqua demineralizzata.
LA BEAUCARNEA IN BREVE |
Nome comune | Mangiafumo, Nolina, piede di elefante |
Classificazione botanica | Aspargaceae, gen. Beaucarnea, circa 20 specie |
Tipo di pianta | Albero |
Foglie | Persistenti, nastriformi, verde scuro |
Altezza | Fino a 1 metro (in coltivazione); fino a 15 metri (in natura) |
Crescita | lenta |
Coltivazione | facile |
Irrigazioni | frequenti |
Substrato | Da agrumi; terra di campo + torba + sabbia |
pH substrato | subacido |
Esposizione | Molto luminosa, anche pieno sole |
Umidità ambientale | Medio-alta |
Temperatura minima | 10°C (in appartamento), -5°C (all’esterno) |
Temperatura ideale | Da 18 a 30°C |
Riposo vegetativo | Da novembre a marzo, facoltativo |
Parassiti e malattie | Marciumi, cocciniglia |
Propagazione | Talea, prelievo germogli basali, semina |
Utilizzo | Vaso, esterno (coste e Sud Italia) |
La coltivazione della Beaucarnea è molto semplice, specialmente se trattata come pianta d’appartamento. Bisogna unicamente prestare attenzione al freddo eccessivo e alle irrigazioni, visto che può andare soggetta a marciumi.
La Beaucarnea si adatta perfettamente alla crescita nelle nostre abitazioni. L’ideale è mantenerla, a seconda delle stagioni tra i 10°C e i 30°C. La pianta in realtà è in grado di sopportare un clima più rigido arrestando però la crescita, già normalmente lentissima.
Possiamo tenere i vasi nei locali abitati in tutte le stagioni, con temperature minime di circa 16°C; in alternativa, durante l’inverno, possiamo spostarli in un vano un po’ più freddo, regolando di conseguenza illuminazione e irrigazioni.
Questi alberelli necessitano, soprattutto durante la bella stagione, di un buon passaggio di aria, ma, al contempo, vanno evitate le correnti di aria fredda. Teniamo presente questa esigenza in primavera e in autunno evitando di cambiare l’aria nelle stanze nelle ore più fredde della giornata.
Gli esemplari di mangia fumo si pongono a dimora in vasi abbastanza piccoli, in quanto sembrano non gradire la possibilità di allargarsi a piacere quado vengono coltivate in contenitore; non amano neppure i trapianti, ma producendo un apparato radicale abbastanza contenuto, in genere non è necessario rinvasare una beaucarnea spesso, è sufficiente spostare la pianta in una vaso leggermente più grande del precedente, ogni 3-4 anni; capita spesso di vedere noline in perfetta salute, coltivate in vasi di pochi millimetri più larghi rispetto alla base del caudex. Si utilizza un terreno molto ben drenato, completamente privo di ristagni idrici, per evitare che le radici vengano assalite da marciumi, che possono portare al disseccamento dell’intera pianta.
Un
terriccio ideale è costituito da terriccio universale, ricco e corposo, alleggerito con poca sabbia o pietra pomice, per aumentarne la permeabilità.
Non è semplice scegliere il vaso per la nolina, in quanto è bene trovare un vaso non eccessivamente profondo, ma abbastanza capiente per poter superare in larghezza la base del fusto ingrossato; oltre a questo, poiché le noline tendono a svilupparsi più in altezza che in larghezza, è bene trovare un vaso abbastanza pesante, in modo che non si rovesci per il peso del ciuffo di foglie che si trova all’apice dei fusti.
In genere quindi si scelgono ampie ciotole in plastica, più maneggevoli dei vasi in cotto, ma sul fondo si pone uno strato di ciottoli, in modo da fornire al vaso il giusto peso per poter sopportare il peso della pianta senza rovesciarsi.
La Beaucarnea proviene da aree caratterizzate da climi caldi ed alta umidità ambientale. Anche nella coltivazione casalinga è importante assecondare questa sua esigenza . Soprattutto da giugno a settembre, quando le temperature superano i 23°C, è importante nebulizzare spesso la chioma e, se abbiamo portato il vaso all’esterno, bagnare il pavimento circostante. In casa un ottimo aiuto può derivare anche dall’uso di sottovasi pieni di argilla espansa che ci ricorderemo di mantenere sempre umida (senza però che le radici entrino in contatto con l’acqua).
In ogni stagione è necessario fornirle una illuminazione molto intensa. Se la teniamo in casa scegliamo una collocazione nei pressi di grandi finestre esposte a Sud o ad Ovest. Non preoccupiamoci in questo caso del sole diretto: una pianta ben idratata e con una buona umidità ambientale non andrà sicuramente incontro a danni.
Nella bella stagione possiamo spostarla all’esterno, anche in questo caso in pieno sole.
Durante il periodo invernale, se con l’abbassamento delle temperature induciamo il riposo vegetativo, possiamo ridurre un po’ l’illuminazione (anche se di solito non è necessario fare alcunché visto che in quei mesi il fotoperiodo è più breve e il sole non è particolarmente intenso).
È una delle piante d’appartamento più resistenti in assoluto. Bisogna solamente prestare attenzione a non eccedere nelle irrigazioni per non causare marciumi all’apparato radicale e al colletto: i primi sintomi sono l’ingiallimento delle foglie e il colore molto scuro della base. Rimediamo rinvasando e curando con appositi prodotti.
Gli esemplari in cattive condizioni possono essere attaccati dalla cocciniglia: oltre a rimettere in sesto la pianta possiamo utilizzare un insetticida sistemico mescolato ad olio minerale (nelle giuste proporzioni a seconda della stagione).
Le noline sono piante succulente, e in quanto tali soffrono dei classici parassiti che attaccano tutte le piante succulente; la coltivazione in un clima molto secco ed asciutto, con scarse annaffiature e carenza di ventilazione, favorisce l’insediarsi sulle foglie della
cocciniglia, che purtroppo si annida alla base del fogliame, dove il cespo è fitto e stretto, e dove è difficile debellare gli insetti utilizzando un apposito anticoccidico; per questo motivo, capita spesso che se la cocciniglia viene individuata troppo tardi, la cura migliore consista nella rimozione delle foglie che presentano gli insetti annidati alla base, con conseguente depauperamento del cespo di foglie. Spesso si è costretti anche a tagliare alla base l’intero ciuffo; la pianta mangia fumo, che si trova così priva di organi per la fotosintesi, tenderà a produrre rapidamente un nuovo grosso germoglio, da cui si svilupperà un nuovo cespo di lunghe foglie a forma di nastro; è però fondamentale, inca si come questo, evitare di ricreare le condizioni per lo sviluppo della cocciniglia, vaporizzando periodicamente la chioma della pianta con acqua demineralizzata, per aumentare l’umidità ambientale.
Altra malattia che spesso attacca la beaucarnea è il
marciume radicale o del colletto; i marciumi delle radici si evitano annaffiando solo ed esclusivamente quando il terreno è ben asciutto, ed evitando di lasciare la pianta in condizioni eccessivamente fredde; è importante anche, dopo il rinvaso, evitare di annaffiare per almeno una decina di giorni, per fare in modo che le radici eventualmente danneggiate nel cambio di vaso siano facile preda di marciumi.
Per il marciume del colletto, in genere assale solo gli esemplari che vengono invasati con il fusto leggermente interrato: ricordiamo di posizionare la pianta nel terreno alla corretta profondità, con la parte del caudex dotata di radici interrata, e la parte priva di radici completamente al di fuori del terreno.
La nolina, o beaucarnea, viene spesso chiamata pianta mangiafumo, questa sua caratteristica è una sorta di leggenda metropolitana, e purtroppo chi è abituato a fumare in casa non avrà miglioramenti nella qualità dell’aria che ha in casa, posizionando qua e là alcune noline.
Vero è che queste piante vivono senza problemi nelle zone caratterizzate da aria carica di fumi ed inquinanti, quindi se siamo abituati a fumare due pacchetti di sigarette al giorno, seduti sul divano a fianco della nostra bella nolina, possiamo continuare ad avvelenarci i polmoni, senza temere per la nostra pianta.
In effetti però, come avviene per la gran parte delle leggende metropolitane, anche in questa un poco di verità c’è: sembra che piante come la nolina, il filodendro, i ficus, le dieffenbachie, siano in grado di assorbire i gas nocivi presenti nell’aria, rilasciati da sigarette, tubi di scarico degli autoveicoli, vernici, smalti murali, mobili, tessuti.
Per questo motivo sembra che coltivare in casa queste piante mangia fumo, e soprattutto coltivarle negli uffici, dove abbiamo la presenza anche di toner, inchiostri e quant’altro, sia una cosa buona e giusta per la nostra salute, visto che queste piante rendono più salubre l’aria nelle abitazioni, assorbendo ed eliminando tutti i gas poco salutari in essa presenti.
Le mangiafumo sono delle piante tendenzialmente care e costose ed il motivo è presto detto: hanno una crescita molto lenta e quindi per diventare di dimensioni interessanti hanno bisogno di tanti anni di coltivazione.
Nei vivai e nei garden center solitamente troviamo sia piante di beucarnea piccole che costano qualche decina di euro, sia piante mangia fumo più grandi che possono costare anche qualche centinaia di euro.
Se non consideriamo però il prezzo fine a se stesso ma lo rapportiamo invece alla bellezza della pianta mangia fumo ci rendiamo subito conto di quanto una pianta
mangiafumo dia valore aggiunto al nostro appartamento.
La sua forma è unica ed è forse la pianta d'interno più bella e più signorile, ideale per uffici e sale d'attesa grazie al suo aspetto composto e statuario. La mangiafumo può essere paragonata in bellezza forse solo ad alcuni ficus benjamin, altra pianta di grande valore molto utilizzata per l'interno.
Il substrato adatto a queste piante deve essere abbastanza ricco, ma capace di drenare velocemente l’acqua. Tra i miscugli in commercio quello che meglio si adatta è senz’altro il terriccio per agrumi. Un mix ancora migliore si può ottenere unendo terra di campo e torba in uguali proporzioni e aggiungendo un po’ di sabbia grossolana di fiume. Anche un po’ di perlite può essere utile a favorire il drenaggio.
Il rinvaso si effettua saltuariamente, a inizio primavera, quando le radici fuoriescono dai fori di scolo. Scegliamo un contenitore di poco più grande del precedente. Sul fondo poniamo circa 3 cm di materiale drenante, la pianta e poi del terriccio, compattando bene. Irrighiamo abbondantemente.
Ideali sono i vasi in terracotta: sono molto stabili e permettono un’ottima traspirazione.
La Beaucarnea, grazie alla riserva di acqua presente alla base del fusto,sopporta molto bene la siccità. Ciò non significa però che la gradisca: la sua crescita vegetativa viene velocizzata da un apporto costante di liquidi, specialmente da primavera a metà autunno.
D’altro canto le radici sono soggette a marciumi e bisogna prestare attenzione ai ristagni idrici. In linea generale si consiglia di irrigare abbondantemente, ma solo quando il substrato risulta asciutto in profondità.
In inverno, se abbassiamo le temperature, ricordiamoci di simulare una stagione secca, sospendendo quasi totalmente le annaffiature. La pianta, in questo periodo, usufruirà delle riserve accumulate.
Sono piante dalla crescita estremamente lenta e non necessitano di un grande apporto di nutrienti. È utile tuttavia somministrare mensilmente un concime liquido per piante verdi, equilibrato nei suoi elementi, diluendolo però anche del doppio rispetto a quanto consigliato sulla confezione.
In inverno possiamo dilazionare ulteriormente o anche sospendere.
La Beaucarnea non necessita di questo tipo di interventi. Nel caso vi siano foglie vecchie o danneggiate possiamo tagliarle alla base con forbici affilate e disinfettate oppure semplicemente tirarle con decisione verso il basso.
Per il resto è un vegetale molto autonomo; una volta alla settimana è consigliato pulire a fondo le foglie dalla polvere e dai residui domestici passandovi un panno inumidito. A questo scopo, durante la bella stagione, è anche possibile spostare all’esterno il vaso durante la pioggia: oltre a pulire le foglie la pianta risulterà profondamente reidratata.
La Beaucarnea può essere propagata tramite talea di stelo, prelievo di germogli basali o semina. Le prime due sono preferibili perché accorciano notevolmente i tempi oltre ad avere una maggiore percentuale di successi.
La talea di stelo si effettua in estate: si preleva un’estremità e, dopo aver spolverato il taglio con ormoni radicanti, la si pone in un mix molto drenante di terriccio e sabbia. Sistemiamo all’ombra e manteniamo sempre alte temperatura ed umidità.
I germogli basali si prelevano da fine inverno a inizio estate: si trasferiscono in vasetti con composta leggera e si tengono a circa 24°C, all’ombra, fino a quando non cominceranno a vegetare.
La semina si effettua in primavera. I semi vanno interrati pochissimo in una composta leggera: manteniamo circa 22°C con alta umidità. La germinazione avviene anche mesi dopo e dovremo attendere anni prima che gli esemplari raggiungano anche solo dieci cm di altezza …
In natura si possono rinvenire 20 specie, ma a livello ornamentale è molto diffusa solo la Beucarnea recurvata. È caratterizzata da una base rigonfia e da foglie lunghe e morbide al tatto. È molto resistente alla siccità.
Interessante anche la Beucarnea stricta, con tronco molto simile al collo di una bottiglia. Le foglie sono più rigide e corde.
La Beucarnea gracilis ha invece un tronco di forma conica e foglie corte e rade, di un bel verde glauco. È apprezzata nei giardini tropicali.