giardiniere

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Il giardiniere: cosa fa

Il giardiniere è colui che si occupa della coltivazione di piante, generalmente a scopo ornamentale. L’attività può essere praticata sia come hobby, sia in qualità di attività professionale vera e propria; negli ultimi tempi, inoltre, si sta diffondendo una pratica nota come Garden Therapy, che consiste essenzialmente nella scelta del giardinaggio come attività socializzante o riabilitativa dentro istituti o carceri. Il giardiniere, quindi, si occupa della realizzazione e della manutenzione di un giardino, pubblico o privato, composto da piante ornamentale ma anche da coltivazioni agricole che, in determinate zone contraddistinte da condizioni climatiche favorevoli, possono diventare caratteristiche del giardinaggio ornamentale: basti pensare agli ulivi impiegati a fini decorativi o ai limoni, spesso coltivati sul balcone.
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La manutenzione del giardino e la rimozione delle erbacce

manutenzione giardinoIl giardiniere ha il compito di occuparsi della manutenzione in maniera regolare e costante, sia in serra che all’aperto, rimuovendo i fiori appassiti, togliendo le erbacce infestanti e occupandosi della cura delle malattie eventualmente causate dai parassiti, oltre che sfoltendo regolarmente rami e foglie così da assicurare uno sviluppo della pianta (si tratti di albero, cespuglio, siepe, fiore o arbusto) armonioso ed equilibrato dal punto di vista estetico e funzionale. Nell’ambito del giardino ecologico, o del giardino naturale che dir si voglia, invece, gli interventi di manutenzione vanno limitati ai minimi termini, così che l’area risulti accessibile e facilmente fruibile, anche per favorire l’equilibrio con prati e siepi che sono instabili intrinsecamente. Il giardiniere si occupa, per altro, della moltiplicazione delle piante, che può avere luogo per innesto, margotta, talea, propaggine, divisione di rizomi, di bulbi, di tuberi e di stoloni, e infine con la semina. Sempre più spesso, negli ultimi tempi, a lui spetta anche il compito di progettare i giardini, secondo l’arte del garden design, a metà strada tra botanica, giardinaggio, design e architettura.

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La storia del giardiniere: dall'antico Egitto alla Grecia, passando tra Persiani e Babilonesi

Per quanto la coltivazione delle piante a fini alimentari risalga ai tempi più antichi, il giardiniere inteso come curatore di un giardino ornamentale fa la propria comparsa, secondo le testimonianze storiche a disposizione, nel 1500 avanti Cristo in Egitto. Ma non mancano testimonianze in questo senso anche presso i Persiani e i Babilonesi (addirittura i Giardini pensili di Babilonia venivano inseriti tra le Sette Meraviglie del Mondo), e più tardi nell’antica Grecia.


Il giardino all'italiana, il giardino francese e quello inglese

giardino all'italianaPer quel che riguarda il nostro Paese, è nel Quattrocento che si diffonde la concezione di giardino all’italiana secondo un significato architettonico e decorativo. Se si pensa al giardino di Castello di Firenze, si può osservare come l’ars topiaria tipica del Rinascimento dia luogo a effetti panoramici di grande impatto visivo: si usano, per esempio, i viali in qualità di assi prospettivi, tra terrazze e giardini pensili.

Altrettanto famoso è il giardino francese, che si distingue dal giardino all’italiana essenzialmente per l’assenza di terrazzamenti, dovuta ovviamente alla conformazione prettamente pianeggiante del suolo d’Oltralpe. Sono presenti, inoltre, pendii dolci, in combinazione con viste prospettiche molto ampie e i parterre de broderie, vale a dire ricami realizzati con sabbie di diversi colori (beige, gialli, rossi e bianchi) sulle aiuole, con siepi di piccole dimensioni, di norma di bosso nano. Altrettanto conosciuti, inoltre, sono i giardini all’inglese, sviluppatisi in terra d’Albione a partire dal Settecento. Si tratta di una concezione completamente diversa rispetto a quella italiana, nel senso che si basa sulla creazione di un territorio che vuole apparire come naturale, addirittura lasciato al caso, piuttosto selvaggio. Abolita l’ars topiaria, vengono meno boschetti, terrazzi, canali e aiuole, per lasciare spazio, invece, a lievi pendii, ruscelletti, gruppetti di alberi, piccoli laghi in cui si specchiano finte rovine gotiche. Si parla, in sostanza, di landscaping, volendo indicare con questo termine la volontà di mescolare paesaggio e giardino.


Il giardino giapponese

giardino giapponeseMerita una citazione speciale, inoltre, il giardino giapponese, noto come Nihon teien: un ambiente tradizionale caratterizzato da paesaggi in miniatura, realizzati talvolta in maniera stilizzata, molto astratta. Basti pensare ai Tsubo-niwa, giardini di piccole dimensioni collocati nei cortili, o ai Roji, contraddistinti da un tocco rustico, con tanto di casa da the in cui va in scena il cha no yu. I karesansui, invece, sono giardini zen, rocciosi, dove l’acqua viene rimpiazzata dalla sabbia bianca, mentre paesaggi composti costituiscono il kaiyu-shiki-teien. Il giardino giapponese, insomma, è finalizzato alla volontà di ricreare un piacere visivo ed estetico, con notevoli influenze cinesi.


Un'arte e una professione

Come si può notare, insomma, anche dal punto di vista storico quella del giardiniere, oltre che una professione, è una vera e propria arte, che presuppone di saper coniugare estetica e funzionalità, impatto visivo e praticità. Compito del giardiniere, in sostanza, è si quello di far nascere, crescere, sviluppare in maniera armoniosa e mantenere le piante (siepi, alberi, arbusti, cespugli, rampicanti, aiuole, eccetera), ma anche quello di ricreare ambienti naturali all'insegna dell'armonia e dell'equilibrio: spazi verdi in cui sia possibile vivere, rilassarsi e respirare.




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