Pleurotus ostreatus
Quasi tutti i funghi, specie quelli che vengono maggiormente desiderati dai cercatori per il loro buon sapore, hanno dei nomignoli con i quali vengono comunemente chiamati. Il nome botanico di un fungo, infatti, viene di solito dal latino, o dal greco, e non è semplice da ricordare, né da pronunciare. Per questo, con il tempo si sono create delle nuove denominazioni, spesso gergali, che sottolineano qualche aspetto del fungo stesso. Ad esempio, il Pleurotus ostreatus, dai più, viene chiamato fungo ostrica. Questo deriva dal fatto che il suo cappello, specie in maturità, ha la forma della conchiglia di un'ostrica. Altri invece lo chiamano orecchione, perché può sembrare anche un orecchio, visto che sporge dai tronchi degli alberi. Infine, è detto anche gelone, perché si trova dall'autunno fino agli inizi dell'inverno, e resiste bene anche alle prime gelate, o a temperature molto basse.
Il Pleurotus ostreatus si riconosce abbastanza facilmente nei boschi, perché ha delle caratteristiche che rendono assai improbabile confonderlo con altre specie fungine. Si tratta di un fungo che, inoltre, non ha alcun corrispettivo velenoso, nell'aspetto esteriore, quindi anche da questo punto di vista si può stare abbastanza tranquilli. Ciò non toglie che ogni fungo trovato deve essere sempre portato alla ASL, o da un esperto micologo, per un riconoscimento ufficiale. L'orecchione cresce sui tronchi degli alberi: predilige i ceppi morti, ma può proliferare anche su gelsi, querce o pioppi. Si presenta sempre in gruppi ben nutriti, che si dispongono a cascata, o a mensole. Ogni singolo cappello può arrivare a misurare fino a venti centimetri di diametro, ed è ricoperto da una cuticola, viscida quando il clima è umido. Il colore è bruno, e può avere diverse sfumature, dal rossastro al violaceo. Il gambo è corto e tozzo, di colore bianco crema.
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Il gelone si può trovare per tutto l'autunno, fino alle prime propaggini dell'inverno: lo si riconosce anche per via del forte odore di farina fresca che emana. I cercatori lo apprezzano molto per il buon sapore delle sue carni, e per il fatto che si può cucinare in tanti modi diversi. Ma non è tutto: il Pleurotus ostreatus infatti ha anche delle virtù medicali, che rendono il suo consumo indicato anche per il benessere dell'organismo. In particolar modo, gli scienziati hanno sintetizzato al suo interno una sostanza, la lovastatina, che aiuta a mantenere ai giusti valori i livelli di colesterolo nel sangue. Inoltre, il consumo di questo fungo sembra avere anche effetti antiossidanti e antiinfiammatori, e soprattutto aiuta ad accrescere le difese del sistema immunitario. Per questo, il Pleurotus ostreatus viene anche coltivato, per quanto il sapore di un esemplare coltivato non è paragonabile a quello di uno trovato.
Mangiare il Pleurotus ostreatus, dunque, fa bene, ma non solo: soprattutto questo è un fungo molto gustoso, che si presta alla realizzazione di tante ricette diverse. Un vantaggio che presenta sta nel fatto che di solito non è sporco di terra, visto che cresce sugli alberi, quindi non c'è bisogno di una pulizia molto accurata. Poi, le sue carni possono essere lavorate in tanti modi, perché sono piuttosto fibrose e resistenti. Questo però rende consigliabile cuocere sempre il gelone, e anche di cuocerlo a lungo, proprio per rendere le carni più malleabili. Il modo migliore è alla griglia; ma il Pleurotus ostreatus è buono anche gratinato, o saltato in padella con altre specie di funghi. Per la sua conservazione, lo si può far essiccare, oppure i cappelli possono essere messi sottolio o sottaceto.
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