ippocastano
L' Ippocastano (Aesculus Hyppocastanus), è un albero ornamentale di alto fusto, particolarmente presente ai lati di viali e nei giardini.
Etimologicamente la sua denominazione deriva dal Greco e significa: castagno (castanus) per cavalli (hyppo), in quanto i frutti dell' albero rappresentano un alimento stimolante e graditissimo per questi animali.
Oltre a svolgere funzioni ornamentali dovute alle sue notevoli dimensioni, l'Ippocastano possiede anche varie proprietà officinali per la cura di vari disturbi.
E' un albero maestoso, che può raggiungere i 25-30 metri di altezza (alcuni esemplari arrivano eccezionalmente fino a 50 metri); possiede una chioma espansa, compatta, di forma piramidale, che si apre fino a 10 metri di larghezza e che lo rende particolarmente adatto a fornire ombreggiatura.
Ha una corteccia liscia e di colore marrone bruno.
I rami sono lenticellati, di media lunghezza, ricoperti da gemme rossastre avvolte da una sostanza collosa.
Le foglie sono decidue, con aspetto palmato, ad inserzione opposta; hanno dimensioni notevoli (possono superare i 20-25 centimetri di lunghezza) e sono costituite da 5-7 lamine con base stretta e con apice appuntito, attraversate da evidenti nervature; presentano una pagina superiore dal colore verde brillante ed una pagina inferiore dal colore verde chiaro.
I fiori, ermafroditi, presentano un calice con 5 sepali ed una corolla con 5 petali, di colore bianco con macchie rosa e rosse, riuniti in infiorescenze a pannocchia di notevoli dimensioni (fino a 20 centimetri).
I frutti sono capsule di grandi dimensioni, verdastre, rotonde, ricoperte da corti aculei e formati da tre valve che racchiudono il seme: la ''castagna matta''. Non sono commestibili per l'uomo e risultano tossici se ingeriti accidentalmente.
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L'Ippocastano è considerato un albero ubiquitario, che predilige i climi freschi o freddi, presente in tutte le zone temperate dell'Europa.
In Italia è molto diffuso in quanto non ha esigenze particolari, se non quella di evitare l' eccessiva vicinanza al mare .
Particolarmente diffuso nelle zone pianeggianti, può essere coltivato fino a 1000 1200 metri di altitudine.
Le principali attività farmacologiche dell'Ippocastano sono di natura capillaroprotettiva e decongestionante e si esplicano attraverso la diminuzione di permeabilità capillare e l'aumento del processo di drenaggio linfatico.
La minore permeabilità capillare comporta un miglioramento della elasticità tessutale ed una maggiore resistenza della parete vasale.
Ne consegue una notevole azione antinfiammatoria, antiedematosa ed antiessudativa.
Si nota un' attivazione della circolazione sanguigna a livello del distretto venoso, con conseguente eliminazione di processi edematosi degli arti inferiori.
Si assiste ad un' attenuazione dell' insufficienza venosa, dell'edema, della sensazione di ''gambe pesanti'' e del conseguente dolore.
In fitoterapia questo vegetale è utilizzato efficacemente anche per contrastare il prurito causato da ulcerazioni collegate a vene varicose, tromboflebiti, flebiti.
Un utilizzo specifico si ha in caso di emorroidi che appaiono meno turgide e meno dolenti.
Anche in campo cosmetico l'Ippocastano trova un'applicazione validissima per contrastare la formazione di cellulite, eliminata attraverso il potenziamento del drenaggio.
Di recente applicazione è l'uso di tale vegetale per attenuare i disturbi correlati a: reumatismi, nevralgie e mialgie; disturbi in cui è estremamente efficace la sua 'azione antinfiammatoria.
E' stata evidenziata anche un'attività riparatrice su ematomi di origine traumatica, dovuta all'azione vasocostrittrice a livello capillare.
Il principale componente dell'Ippocastano è la ''escina'', si tratta di un composto costituito da una miscela di saponine che sta alla base delle sue proprietà officinali.
L'escina, legandosi alle proteine plasmatiche, diminuisce l'attività dell'elastasi e della jaluronidasi, enzimi che attaccano l'endotelio vasale indebolendone la struttura.
Per azione della escina, dunque, i vasi riacquistano elasticità e la loro funzionalità migliora notevolmente.
Determina anche una stimolazione delle ghiandole surrenali.
Sono presenti poi alte percentuali di ''flavonoidi'' come quercitina e rutina, che svolgono un effetto trofico a livello della parete capillare, aumentando l'elasticità del suo endotelio.
I ''tannini'' e le ''cumarine'' hanno un notevole potere anti trombotico.
Sono presenti anche tracce di ''esculina'' che appartiene alla classe dei glucosidi cumarinici e che agisce migliorando la funzionalità vasale.
Sono varie le modalità con cui si possono assumere i rimedi derivati dall'Ippocastano
* Corteccia
Svolge una potente azione febbrifuga in quanto contiene ''proantocianidina''
* Gemme
L'estratto di gemme svolge un'azione flebo tonica e vaso protettiva, facilitando il deflusso ematico a livello dei vasi congestionati dalla stasi sanguigna (vene varicose). Si osserva un subitaneo restringimento delle varici e una diminuzione del gonfiore associato.
*Semi
Vengono utilizzati per la preparazione di decotti, infusi o tisane.
* Tintura madre
Si ottiene diluendo l'estratto secco in una soluzione alcolica e si assumono da 15 a 20 gocce (corrispondenti a 40 grammi circa) sciolte in acqua per due volte al giorno, lontano dai pasti.
* Estratto secco
Si trova sotto forma di capsule: la dose consigliata è di 2 capsule (circa 250 mg di estratto) al giorno, preferibilmente lontano dai pasti.
* Pomata
Viene utilizzata per uso topico, in caso di reumatismi, mialgie, strappi muscolari.
Qualsiasi tipo di terapia dovrebbe essere continuata per almeno quattro settimane.
Gli effetti indesiderati, generalmente di lieve entità, sono a carico dell'apparato gastro intestinale e consistono in : nausea, vomito, diarrea, stitichezza, disappetenza.
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